venerdì 1 febbraio 2019

FELICE CAMMARATA : LA BIBBIA DEI PUPARI !


Siamo invitati Domenica 3 febbraio 2019 alle ore 16.30 a Palermo nella sala conferenze dell’ Hotel Excelsior di Palermo in Via Marchese Ugo. L’invito ci giunge da una persona cara e notissima fra gli studiosi delle nostre tradizioni , documentarista appassionato .
“Ha voluto onorare Marineo convocando Franco Schimmenti, Superiore della Confraternita di San Ciro e Ciro Spataro già Superiore della stessa Confraternita.”
Fra i vari ospiti leggo il maestro Pippo Made, Biagio Buonanno della Proloco di  Mezzojuso e non ultimo Ernesto Schirò che presenterà “Storia Prestigio e Diaspora degli Arbereshe. Mezzojuso colonia militare.” Questo mi ricorda non solo la edizione speciale cartacea del Guglielmo in lingua arbereshe in occasione del centenario della fondazione dello stato Albanese , ma le lunghe ricerche da noi fatte su Skandeberg per la preparazione dello spettacolo in lingua sul loro eroe nazionale.
Dalla locandina :” … acqua e anici pi “nichi” , Marsala Florio pi “granni” e cannola pi tutti.  Per chi conosce Felice Cammarata, che oggi festeggia i suoi primi ottantanni, la frase ci sta perché è siciliano verace ! Tormenta i suoi amici estimatori nel non voler cedere al computer e di tutte le diavolerie moderne che ha accettato si salva solo il cellulare , oggi per lui unico mezzo di comunicazione ! Rispolvera vecchie cooperative o società di mutuo soccorso facendole rivivere e coinvolgendo colleghi della sua generazione in rievocazioni associative. Ma quello che più di tutto è Felice Cammarata , sempre osteggiato da chi con i pupi si è ingrassato, è l’unico cavaliere sopravvissuto alla Roncisvalle della cultura carolingia siciliana.
Io sono ancora sbalordito quando cito un nome di un personaggio o un fatto dell’epopea carolingia o di un altro periodo storico , ma pertinente alla nostra storia e lui ti corregge quasi infastidito e sbalordito del fatto che tu sbagli data o luogo o personaggio. Non ha mai perso la capacità tipica dei professori veramente “tuttologhi” mettendo in difficoltà che non è come lui.
Lui onora Marineo con devozione a San Ciro ed ecco perché la presenza della nostra confraternita.
Io suo scarso allievo anzi scarsissimo allievo cerco nel mio piccolo di onorarlo per ricompensarlo della mancanza di rispetto che spesso “pseudo”  studiosi a matula lo hanno osteggiato.
Ora del volume del prof. Ernesto Schirò non posso dire nulla perché sono curioso di sentire il commento del Cammarata, e quello del Schirò grande catalizzatore della cultura arbereshe con cui ho avuto l’onore di collaborare ai tempi del Guglielmo cartaceo.  

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