mercoledì 6 febbraio 2019

IL RUGGITO DEL GATTOPARDO



COSA NOSTRA anzi cose nostre

Praticamente la nostra amicizia è anomala ! Lui generazionalmente   appartiene alla sinistra. Io sono moderato senza patria né padroni, più o meno come lui ! Io  ho vissuto in entrambi gli ambienti attivamente.
Abbiamo litigato ferocemente e vinceva sempre lui perché i poeti sono come le donne: vincono sempre o grazie al corpo o grazie all’intelligenza. Figuriamoci quando posseggono entrambe le cose ! Dei poeti non mi piace questo vedere cose che io non vedo o addirittura sognarle. Lui è dissacratore (oggi accettabile ed intelligente) ma coraggioso. Dopo i nostri scontri fraterni (gli ipocriti l’hanno definita correzione fraterna) abbiamo un grande filing riservato e non invasivo. Gli sono stato vicino , quasi invisibile, quando è rimasto “orfanello” , ho cercato di addolcire il suo esilio lombardo facendo da spalla allo zio. L’ho esortato più volte a “parlarci d’amore” nelle sue canzoni, e mi sono sempre allontanato quando mi diceva che l’ho ispiravo …  quando prendeva di mira gli ipocriti ! Ho dovuto condividere la sua amicizia con una specie di machiavelli ossessivo convinto di avere più seguito lui che Mosè o Noè , trascurando il campo dove eccelle per dormire la sera con la bambola gonfiabile , cambiabile ogni sera, vuoi con Gramsci vuoi con Pasolini vuoi con …
Il nostro invece ogni tanto si eclissa perché ai poeti non è concessa pausa, riflessione disagio. Essendo al nord avrebbe dovuto imparare la catena di montaggio !
Poi d’improvviso si affaccia e ti sbalordisce. Ti arriva potente il ruggito del Gattopardo. Quello che Tomasi di Lampedusa ha scritto in trecento pagine il nostro Ezio lo ha detto in tre strofe !
Ben tornato Ezio, ti porto i saluti che tuo zio mi ha dato sabato per te !

Non perdetevi l’inno alla nostra terra di Ezio Spataro  www.cavadeipoeti.blogspot.com

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