Essere ospiti di Radio
Marineo Centrale 105 è un privilegio. Faccio fatica a riprendermi. Vieni
estrapolato dal tuo contesto e immerso in una atmosfera dal ritmo incalzante,
dove ciascuno ha un suo ruolo ben preciso. Abituato a Marineo dove non esistono
alunni ma solo maestri, dove nessuno ti lascia mai finire un discorso , dove
devi solo ascoltare, io ho avuto una lezione di alta professionalità da un
gruppo che messi assieme superano appena , in quattro, i cento anni. Era un
piacere vederli lavorare. Già mentre entrano in postazione e si salutano
simultaneamente avviano la struttura. Da Totò Rambo , sa lui a sapere come
muoversi in mille manopole, al prezioso Salvatore Cangialosi che non solo trova
i “pezzi” ma “scova” quello che ti serve come la canzone del Battisti “che
nemmeno lui sapeva di aver scritto”. Di Grazia Prestigiacomo forse è meglio
tacere. Avrei timore a vivere con una donna simile. Sembra la Enciclopedia
Britannica. Si inserisce sempre a proposito , si inventa e affronta la
qualsiasi mettendo sempre a suo agio l’ospite che sconosce, ma che ammalia con
quel sorriso accattivante che sembra dirti : te la sogni una come me ! Come
avvenne in effetti per il resto della notte. Vedere un conduttore che sprizza
energia , grida, ride, precisa, usa nel contempo il telefono il microfono,
aggredisce se la canzone non è quella, recupera errori che non ti sei accorto
il tutto con un braccio fasciato , ma con una intelligenza preziosa: Fabrizio
Lo Proto. Riesce a inserire un amico come se avesse lavorato là da sempre.
Questa è la Radio Marineo Centrale 105. Figuratevi il povero ospite, io in
questo caso, che dopo anni e anni di “uso del microfono e del pubblico” si
trova in questa “torpedo” incontrollabile, nel ventre dell’Etna nel cuore di un
ciclone dalle proporzioni che dopo tre ore a ritmo di ferrari sono ancora pimpanti ed io alla fine mi domandavo quando
sarei intervenuto. Non vi nascondo che non li voglio come amici.
Sono mille miglia lontani
da me che debbo misurare sempre le parole mentre loro hanno un vocabolario più ricco del mio. Ieri sera ho iniziato a
conoscere una parte di Marineo che mi era sconosciuta. Dopo mesi di ipocrisie
ho ritrovato la gente che aspettavo e che mi ha fatto tornare “a casa” dopo
cinquantanni. Ho dimenticato i “compari intrecciati” , gli ipocriti con il naso
all’insu, gli anonimi sterili (in tutti i sensi). Non mi sono sentito più solo.
Nessun commento:
Posta un commento