giovedì 29 marzo 2012

MARINEO ECCELLENTE !


Radio Farem costruita a Marineo negli anni 1950
Essere ospiti di Radio Marineo Centrale 105 è un privilegio. Faccio fatica a riprendermi. Vieni estrapolato dal tuo contesto e immerso in una atmosfera dal ritmo incalzante, dove ciascuno ha un suo ruolo ben preciso. Abituato a Marineo dove non esistono alunni ma solo maestri, dove nessuno ti lascia mai finire un discorso , dove devi solo ascoltare, io ho avuto una lezione di alta professionalità da un gruppo che messi assieme superano appena , in quattro, i cento anni. Era un piacere vederli lavorare. Già mentre entrano in postazione e si salutano simultaneamente avviano la struttura. Da Totò Rambo , sa lui a sapere come muoversi in mille manopole, al prezioso Salvatore Cangialosi che non solo trova i “pezzi” ma “scova” quello che ti serve come la canzone del Battisti “che nemmeno lui sapeva di aver scritto”. Di Grazia Prestigiacomo forse è meglio tacere. Avrei timore a vivere con una donna simile. Sembra la Enciclopedia Britannica. Si inserisce sempre a proposito , si inventa e affronta la qualsiasi mettendo sempre a suo agio l’ospite che sconosce, ma che ammalia con quel sorriso accattivante che sembra dirti : te la sogni una come me ! Come avvenne in effetti per il resto della notte. Vedere un conduttore che sprizza energia , grida, ride, precisa, usa nel contempo il telefono il microfono, aggredisce se la canzone non è quella, recupera errori che non ti sei accorto il tutto con un braccio fasciato , ma con una intelligenza preziosa: Fabrizio Lo Proto. Riesce a inserire un amico come se avesse lavorato là da sempre. Questa è la Radio Marineo Centrale 105. Figuratevi il povero ospite, io in questo caso, che dopo anni e anni di “uso del microfono e del pubblico” si trova in questa “torpedo” incontrollabile, nel ventre dell’Etna nel cuore di un ciclone dalle proporzioni che dopo tre ore a ritmo di ferrari sono ancora pimpanti ed io alla fine mi domandavo quando sarei intervenuto. Non vi nascondo che non li voglio come amici.
Sono mille miglia lontani da me che debbo misurare sempre le parole mentre loro hanno un vocabolario  più ricco del mio. Ieri sera ho iniziato a conoscere una parte di Marineo che mi era sconosciuta. Dopo mesi di ipocrisie ho ritrovato la gente che aspettavo e che mi ha fatto tornare “a casa” dopo cinquantanni. Ho dimenticato i “compari intrecciati” , gli ipocriti con il naso all’insu, gli anonimi sterili (in tutti i sensi). Non mi sono sentito più solo.

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