QUELLA MERAVIGLIOSA E SCANDALOSA PRIMAVERA DEGLI ANNI 50 !
Dedicato a Sal Pernice di
cui oggi si inaugura la mostra alla Suvarita
Per gentile concessione del proprietario G.M.
Totò Pernice, oggi Sal,
passa la spina ad una giovanissima e avvenente Pina Scianna che l’attacca
dentro il Chiosco. Maurizio Bivona
accorda la chitarra, io chiamo il gruppetto che stazionava dietro il
chiosco e via con “Il tuo bacio è come
un rock”. Dopo due minuti eravamo una quindicina a cantare e ballare suscitando salaci commenti dagli
avventori del bar di Lofaso.”Andate a lavorare…” grida uno, sudato . Certo non era il suo posto
di lavoro al bar… Quel giradischi e quel disco 45 (nuovissima invenzione) fu un
richiamo magico. Eravamo richiestissimi . Cosi decidemmo di fare una festa. Non
ricordo chi ci presto o affittò una stanza al primo piano dietro la chiesa , la
pulimmo abellimmo , illuminammo. Si stabilì giorno ed ora. Tutto era pronto !
Era già passata mezzora e nessuna ragazza si presentò. Noi ragazzi entrammo in
agitazione, il cuore sembrava un tamburo, brillantina a chili, camicette
amidate , jeans strapazzati per
sbiadirli, risvolti stirati. Ma delle ragazze manco l’ombra… Bisognava decidere
perché già si sentiva aria di insuccesso e i soliti nostri denigratori (il
tempo passa ma le cose non cambiano) già passeggiavano sotto la “sala da
ballo”. Di solito si ballava: per gli adulti all’edificio quando si faceva il
veglione o al castello i ragazzi a casa di chi faceva la festa. Questo
garantiva le famiglie e ci risparmiava i commenti. Dire a casa si balla in via tale
in una stanza affittata era come dire “Tu non ci vai figlia mia…” detto
gridando e sbattendo la porta. Quando
tutto ci sembrò perduto presi Maurizio senza chitarra e lo portai con me. Prima
tappa San Michele a casa di Rosamaria. Chiesi della mamma. “Signora Concetta ma
la Rosamaria sta male ? No picchi ? Siamo tutti alla festa , Carmelina,
Francesca , Tettuccia, Concettina e cosi via ! Ma è già li anche Federica ? Si
è la prima che è arrivata. “ Stavo per continuare l’elenco quando irrompe
Rosamaria che sarebbe scappata di casa in caso di proibizione…” Ci portammo
Rosamaria la quale ci accompagno a casa di tutte le altre ragazze e ripetemmo
la stessa sceneggiata. Arrivai al “salone” scortato da una quindicina di
ragazze con coda di cavallo e gonna a campana. Il giaccio era rotto ! Totò
Pernice disk Jokey Maurizio ormai cantava due canzoni per volta e noi non
scegliemmo la ragazza con cui ballare perché ci aveva pensato il buon Dio ad
accoppiarci da qualche tempo. Ci divertimmo un sacco . Mancava solo la
ciliegina ! Presi Totò Pernice e gli diedi istruzioni precise . Guardami sempre
e al mio cenno … Avevo preavvisato gli altri ragazzi che già avevano passato
parola. Eravamo tutti pronti ! Si sentì
uno schioccare secco ripetuto due cinque volte , poi avvenne quello che oggi si
dice “fermo immagine”. Si senti gridare : … min… Totò astuti sta luci ? Bisogna
dire che l’enel era più collaborativa una volta. Andò via la luce … e la luce
fu. A vederci c’erano una diecina di coppiette che si scambiavano bacetti sulle
guance e … qualcuno con gli occhi chiusi. Torno la luce mentre tutti tossivamo
perché quel bacetto era come i lucchetti di ponte Milvio. Totò Pernice si
lamentò perché lui …era impegnato con la luce e con il giradischi e cosi
convinsi tutte le ragazze a dare un bacetto a lui che gli facemmo credere che
tutte erano immamorate di lui e lui che non era stupido ci credette. Le ragazze
che per la prima volta avevano indossato le calze di nailon rigorosamente con
la riga andarono a casa sapendo della nottata che avrebbero passato … non
sapendo della nottata dei ragazzi . Sembra che tutti fossero presi da una
febbre altissima, si quella febbre che Dio manda ai ragazzi quando incontrano
l’amore. Fu la prima festa pubblica a Marineo. L’unica cosa che andò storta fu
che dimenticammo Mimmo Patti all’angolo della via che avrebbe dovuto fischiare
alla vista di qualche genitore… La mattina dopo passammo dal tabacchino a
ritirare i “pizzini” che ci scambiavamo fra fidanzatini. Il mio non lo
dimenticherò mai ! “ Amore credo di essere in cinta !”…
Durante l’ora di scienze
dissi alla prof che ci sono casi di baci
dati sulla guancia che provocano la maternità. Ebbi due in pagella . Ma memore
di quanto diceva Pino Calderone …se l’insegnante non è all’altezza… lascia la
scuola e studia da te. Così feci e non mi sono pentito !
Nessun commento:
Posta un commento