Intitolata a Palermo una strada ad
Accursio Di Leo
Lunedì 5 marzo, alle ore 12,00 a Baida,
quartiere di Palermo, è stata intitolata una via ad Accursio Di Leo, regista
teatrale, nato a Caltabellotta nel 1917 e scomparso nell’agosto del 1997.
L’iniziativa è stata intrapresa
dall’Amministrazione di Palermo e dalla Commissione Toponomastica. Per la
famiglia erano presenti la moglie Cristina Giallombardo e la figlia Diana,
l’arch. Michelangelo Salamone per il Comune di Palermo, il sindaco di Caltabellotta
on. Lillo Pumilia, l’on Pino Apprendi per l’ARS, era pure presente un gruppo di
artisti palermitani nonché un gruppo proveniente da Marineo tra cui Nino Triolo
e Carmelina Oliveri, Ciro Spataro, Franco Schimmenti e l’attuale presidente
della Pro loco Lella Calderone.
Nella stessa zona di Baida sono state
intitolate delle ad altri artisti fra cui Federico Fellini, Vittorio De Sica e
Pietro Germi.
Accursio Di Leo che, nella sua vita
professionale ha formato intere generazioni di giovani educandoli alla cultura
ed al teatro, in oltre sessanta anni di attività ha compiuto un lunghissimo
itinerario professionale lavorando nel teatro “ufficiale
(
contribuì alla nascita dello Stabile di Catania, fu il regista della prima
produzione teatrale del nascente Teatro Stabile di Palermo con il “Cagliostro
dei Buffoni” di Salvo Licata).
Una vita spesa per il teatro, sovente
lontano dai clamori e dalle mode. Una vita ad insegnare, ad educare, a guidare
con grande entusiasmo chi avvicinandosi al Teatro cercava un modo per crescere
per conoscere, per apprendere.
Appassionato cultore del Teatro
medievale, delle antiche laudi e soprattutto delle sacre rappresentazioni, si è
distinto per la sua opera di regista di eventi religiosi sul territori. A tal
proposito ricordiamo le sue edizioni della “Casazza di Collesano” e le edizioni
della Dimostranza di san Ciro a Marineo ( 1973, 1974, 1982, 1985, 1991, 1993).
Di Leo era molto amato dai giovani marinesi ed ha dato una sua impronta
particolare alla Dimostranza cercando sempre di attualizzare la figura di san
Ciro per renderne vivo e moderno il suo messaggio.
Accursio Di Leo probabilmente nella
vita, da parte del teatro cosiddetto ufficiale, non ha avuto quei
riconoscimenti che la sua opera avrebbe sicuramente meritato, anche se la sua
solidità artistica, professionale ed umana era ampiamente documentata stante i
legami che ha avuto con Vittorio Gasmann, suo compagno di corso all’Accademia
di Arte Drammatica, con Nino Manfredi e con il regista Francesco Rosi.
Accursio Di Leo era un uomo fuori dagli
schemi, avviando i giovani verso il teatro ma soprattutto verso la vita: con
lui, tantissimi teatranti, hanno sicuramente
contratto un debito di riconoscenza.
Michele La Tona
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