lunedì 5 marzo 2012

VIA ACCURSIO DI LEO


Intitolata a Palermo una strada ad Accursio Di Leo
         Lunedì 5 marzo, alle ore 12,00 a Baida, quartiere di Palermo, è stata intitolata una via ad Accursio Di Leo, regista teatrale, nato a Caltabellotta nel 1917 e scomparso nell’agosto del 1997.
         L’iniziativa è stata intrapresa dall’Amministrazione di Palermo e dalla Commissione Toponomastica. Per la famiglia erano presenti la moglie Cristina Giallombardo e la figlia Diana, l’arch. Michelangelo Salamone per il Comune di Palermo, il sindaco di Caltabellotta on. Lillo Pumilia, l’on Pino Apprendi per l’ARS, era pure presente un gruppo di artisti palermitani nonché un gruppo proveniente da Marineo tra cui Nino Triolo e Carmelina Oliveri, Ciro Spataro, Franco Schimmenti e l’attuale presidente della Pro loco Lella Calderone.
         Nella stessa zona di Baida sono state intitolate delle ad altri artisti fra cui Federico Fellini, Vittorio De Sica e Pietro Germi.
         Accursio Di Leo che, nella sua vita professionale ha formato intere generazioni di giovani educandoli alla cultura ed al teatro, in oltre sessanta anni di attività ha compiuto un lunghissimo itinerario professionale lavorando nel teatro “ufficiale
( contribuì alla nascita dello Stabile di Catania, fu il regista della prima produzione teatrale del nascente Teatro Stabile di Palermo con il “Cagliostro dei Buffoni” di Salvo Licata).
         Una vita spesa per il teatro, sovente lontano dai clamori e dalle mode. Una vita ad insegnare, ad educare, a guidare con grande entusiasmo chi avvicinandosi al Teatro cercava un modo per crescere per conoscere, per apprendere.
         Appassionato cultore del Teatro medievale, delle antiche laudi e soprattutto delle sacre rappresentazioni, si è distinto per la sua opera di regista di eventi religiosi sul territori. A tal proposito ricordiamo le sue edizioni della “Casazza di Collesano” e le edizioni della Dimostranza di san Ciro a Marineo ( 1973, 1974, 1982, 1985, 1991, 1993). Di Leo era molto amato dai giovani marinesi ed ha dato una sua impronta particolare alla Dimostranza cercando sempre di attualizzare la figura di san Ciro per renderne vivo e moderno il suo messaggio.
         Accursio Di Leo probabilmente nella vita, da parte del teatro cosiddetto ufficiale, non ha avuto quei riconoscimenti che la sua opera avrebbe sicuramente meritato, anche se la sua solidità artistica, professionale ed umana era ampiamente documentata stante i legami che ha avuto con Vittorio Gasmann, suo compagno di corso all’Accademia di Arte Drammatica, con Nino Manfredi e con il regista Francesco Rosi.
         Accursio Di Leo era un uomo fuori dagli schemi, avviando i giovani verso il teatro ma soprattutto verso la vita: con lui, tantissimi teatranti, hanno sicuramente  contratto un debito di riconoscenza.

Michele La Tona

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