martedì 22 maggio 2012

SCUOLA DI PARTITO:PRIMO NON RISPONDERE

Luciano Canfora
Gramsci in carcere e il fascismo (euro 14)

Il volume si inserisce nell'ampio dibattito in corso sulla figura di Gramsci e lo arricchisce affrontando un tema non molto frequentato dalla pur ricca pubblicistica: la riflessione che egli venne maturando e perfezionando, durante il decennio della sua detenzione, intorno alla natura e alle prospettive storiche del fascismo, non solo italiano. La riconsiderazione di questo aspetto del pensiero gramsciano conduce anche, nel corso del libro, a porre sul tappeto la questione del giudizio che Gramsci viene affinando intorno all'altra esperienza centrale del Novecento, quella sovietistica. Somiglianze e differenze tra i due contrapposti sistemi sono continuamente presenti alla sua vi gile attenzione critica. Da ultimo va rilevato che una considerazione scientifica del fenomeno fascista, con cui Gramsci si misura nel corso della complessa elaborazione dei Quaderni, porta con sé anche alcuni corollari intorno al problema del consenso vastissimo che il fascismo ottenne nel mondo intellettuale italiano. Completa il saggio un'ampia sezione di documenti, alcuni dei quali, strategici per la comprensione dei rapporti tra Gramsci e alcuni membri del PCI, riportati da Canfora, dopo decenni, all'attenzione del lettore moderno.
Editore Salerno

Qualche giorno fa segnalammo l'articolo dell'ex direttore del Corsera che riportava ampi stralci di questo saggio. Chiedemmo lumi al condurttore del blog che porta sulla propria testata il pensiero gramsciano per eccellenza e quindi l'unico deputato a risponderci per chiarire almeno sino a che punto il gramsci "fu incastrato" , svenduto e quindi declassato. Sembra che anche la moglie fosse coinvolta e qui ci fermiamo altriumenti rischiamo di parlare con noi stessi. 
Ci auguriamo che ci si dia una risposta "propria" e non riportata perchè noi seguiamo il blog locale e non i grandi (loro definizione) che tutti i giorni ci vengono propinati 



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