Non ho dormito per tutta la notte. Ero agitato, in apprensione,
preoccupatissimo. E quando succede così finisci col confondere realtà e sogno. I
giovani conoscono poco i processi Russi e quelli di Praga che negli anni
cinquanta svegliarono le coscienze di alcuni occidentali. Quindi immaginare che
il politik-bureau prendesse Vito Pernice e lo buttassero giù dal balcone (oggi
diremmo quasi alla Pinelli) non mi ha lasciato chiudere occhio. Onestamente voi
la vedete la scena con il Di Sclafani, aiutato dal Greco che tengono fermo il Pernice mentre il Ribaudo lo
spinge giù dal balcone incitati da amici e parenti ? Ve la immaginate la scena
del giorno dopo con la Pravda uscendo dal suo stile asettico e compassato che
dice “rottamato” il nemico del popolo scivolandolo giù dal balcone…
Per fortuna era un sogno durato il tempo giusto di trovare il Pernice
che anche lui si è svegliato nel constatare che tipo di “compagni di merende “
ha coltivato.
L’aria era la solita di sempre. Quell’arietta bulgara dei votanti al
100 per cento per l’unico candidato .
Abbiamo detto ieri che il viaggio organizzato in Unione Sovietica è servito. Si
è servito per ripassarsi il manuale del
perfetto comunista. Se dobbiamo essere sinceri la cosa che ha destato più
sorpresa è stata la “resurrezione” di Lazzaro Di Sclafani che da Cincinnato è tornato
in ambiente KGB . L’uomo è di quelli che debbono essere ad ogni costo protagonisti.
Sembrava uscito da tutto e da tutti mentre ora sta preparando il suo
rientro partendo dalla rottamazione del Pernice e del suo defenestramento.
Visto che finalmente abbiamo nuovamente un interlocutore perché non inizia con
lo spiegare e spiegarci come si fa a dire abbiamo vinto le elezioni se dei
mille voti preventivati ne raccoglie 450 su tremila votanti ?
Anche Lei Di Sclafani crede che tutti gli altri marinesi siamo
cretini e non trinariciuti ?
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