In
questa festa di San Ciro , un pò sottotono in verità, possiamo
registrare un'altra azione di “recupero” della nostra amministrazione.
Eravamo diventati un paese di atei e di miscredenti, di falsi cattolici e
di “innovatori della fede” . Eravamo nelle mani di ex preti e di
biografi che usano la figura di San Ciro per sottolineare un sapere più
ricco di ipocrisia che di sapere. Hanno lavorato tutti per svilire la figura del nostro Santo .
Ed
ecco il primo segno per riallacciare rapporti “addormentati” dagli atei
della precedente amministrazione e dai loro filosofi miscredenti.
Ospitare chi viene da portici a
nome di San Ciro è per la nostra comunità il primo vero gesto religioso
che respinge l’ateismo precedente indietro allontanandolo dalle nostre
famiglie.
Mons Galdiero
ci porta il dolore dei confratelli di Portici così duramente colpiti
durante la loro ultima processione del comune Santo. Ci porta la loro
“fede mai venuta meno” verso un San Ciro a noi legato indissolubilmente.
Ci eravamo illusi che i Diocleziano si
fossero estinti, ci eravamo illusi che la nostra epoca producesse più
“fratelli in San Ciro” ed invece ce li ritroviamo sotto false ipocrisie
ed esercizi di falsa retorica, diffusori di ateismo coperto di miele.
Diocleziano
era facilmente individuabile e per chi avesse la voglia di andare a
Spalato (Split) lo vede ancora girarsi fra le migliaia di stanze del suo
palazzo “sul mare” , una città per casa .
Ben tornato “pastore di Portici” aiutaci a difendere la nostra fede su San Ciro da falsi profeti e “patetici santommasi”.
Ps.
non possiamo nascondere la nostra preoccupazione su quello che sta
succedendo in Egitto a due passi dalla casa di San Ciro. Mentre noio
stiamo festeggiando il Santo a casa sua la gente si ritrova
l'attimosfera di Diocleziano . La storia si ripete.
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