Nel numero
3/8 dell’Aprile 2012 pubblicammo una intera pagina dedicata a Mons. Benedetto
Rocco , uomo, prete, affabulatore, studioso di altissimo livello scritta dal
prof. Mimmo Tuzzolino, sul Guglielmo cartaceo. Faceva parte di quelle
monografie che dedicavamo agli uomini di cultura con particolare riguardo a quelle figure di
spicco locale (chi ne necessitasse una copia può farne richiesta in redazione).
Mentre spesso ricorrevamo all’intervista, in casi come questi ci ritorna sempre
il motto che sta sulla tomba di Nicolò Macchiavelli in Santa Croce “Tanto
nomine nullum par elogio “ ( cito a memoria). Non era difficile avvicinarlo
(zio di Quartuccio, amicissimo del Tuzzolino dello Spataro e di tanti altri). Questi
luminari vanno intervistati da altri luminari o da amici. Io scelsi, non a caso
uno che potesse ricoprire i due ruoli: Mimmo Tuzzolino. E’ stato faticosissimo
perché lui , vero signore, che ti conosce purtroppo fin da quando da educatore
ti guidava e sopportava non ti nega nulla ma ti dice con molto garbo e modestia
mille motivi dalla salute alla mancanza
di tempo che non è cosa per non dirti “nofriu un né cosa pi tia ! lassa
stari!”. Dovrei rassegnarmi ma il mio insistere garbato alla fine ottenne qualcosa. La sua descrizione dell’amico
“Rocco” è un vero mosaico degno di tanto amico. Amavo la sua conoscenza di
emerito linguista semitico, di arabista raro della sua dimestichezza con le
cosiddette “lingue morte” che in bocca a lui rinascevano. Avrei pagato non so
cosa pur di passare un pò di tempo con lui , ma temevo che la mia ignoranza
abissale lo avrebbe infastidito e quindi non chiesi mai di incontrarlo, ma i
suoi studi mi risuonano ancora nelle orecchie , riportatimi dai suoi scritti o
da testimoni oculari. Avevo tentato in qualche modo con l’amministrazione
precedente come onorare simili personaggi o come nutrirci di questo tipo di
cultura. Ma come ben sappiamo la loro specializzazione iniziava e finiva con i
rifiuti che rendeva bene in tutti i sensi.
Come onorare
oggi una figura di questo livello ?
Iniziamo con
il farlo conoscere alle nuove generazioni (un ciclo di interventi iniziando con
chi lo conosceva bene ,il prof. Tuzzolino, i colleghi accademici, gli amici) ,
qualche giornata di studi più ristretta affidata a chi conosceva bene la
preparazione del prof. Rocco, un lutto cittadino , intervenendo sulla
toponomastica e difendendo la sua
memoria da qualche “virus” specialista in dannazio memorie che fa fatica ad
accettare la genialità altrui se supera la propria.
Nessun commento:
Posta un commento