Se scendi in macchina in Sicilia partendo da Milano lo
incontri subito , già in città. Basta andare a Sant’Ambrogio e chiudere gli
occhi e da un lato vedi il corteo di carretti siciliani carichi di cose
preziose e “contanti” che scorta Costanza la nipote di Ruggero che appena
giunta entra in chiesa. IL suo promesso
sposo Enrico aspettava proprio questo corteo e le maestranze siciliane che lo
componevano per sgombrare le macerie e rendere San Ambrogio usufruibile. Era
stato suo padre Federico Barbarossa a radere al suo Milano. A quei tempi non
esistevano le “convenzioni di Ginevra” che tutelavano i luoghi storici…
Costanza si sposa nei primi di gennaio fra la nebbia e la
neve portando non so quanti carretti d’oro e il “regno che fu di Ruggiero e dei
due Gugliemi”.
Già a Parma ci sono ricordi belli e brutti di Federico ,
ma l’altra tappa importante è Jesi. Già la sterilità di Costanza alimentava
dicerie strane su Costanza e quando giunse a Jesi in cinta era chiaro che si
fosse accoppiata con il demonio e quindi avrebbe partorito un diavolo…
Ma Costanza era una “femmina” e per di più siciliana !
Fa allestire una grande tenda regale al centro della
piazza e li si prepara al parto. La tenda è aperta da tutti i lati in modo che
chiunque possa assistere al parto e quindi constatare che non si trattava di
diavolo. Al tempo al parto regale assistevano i “legali (notai) “ delle due
famiglie ( come del resto al concepimento ) e tutti i nobili che avevano un
interesse a tutelare i diritti di successione. Immaginatevi la scena del parto
… Questa donna che partorisce a “vista” in una pubblica piazza …
Da questo fatto è nato il primo gesto a noi noto di
solidarietà femminile. Le donne di Jesi spontaneamente circondarono la tenda
per proteggere la sua intimità assistendola nel parto …
Ora sino a Castel del Monte (chi passa dalla Puglia e non
va a Castel Del Monte dimostra che è stato a scuola inutilmente) le decine di
luoghi e castelli fredericiani
(Ferentino escluso) li può saltare.
A Jesi negli anni settanta mi rifornivo di Verdicchio e
Rosso Conero sia perché lavoravo ad Ancona (la metà della popolazione è di Jesi
e l’altra metà Sicana o siciliota) e il mio lavoro iniziò portando le macchine
della Pieralisi prima in Grecia (grande produttore di olive) e poi in giro per
il mondo. Le cui presse hanno rivoluzionato i frantoi soprattutto per pressare
le olive. A Marineo ne abbiamo almeno un paio. Dobbiamo a questi Pieralisi
oltre che l’invenzione di queste presse anche la donazione che ha permesso oggi
di inaugurare il museo dedicato a Federico II proprio a Jesi. L’ultima volta
che ci sono andato sono stato con il prof. Felice Cammarata per presentare la
mostra di pittura dedicata da un nostro famosissimo pittore al Federico.
Basta digitare Museo Federico Jesi per entrare in un
museo che parla il linguaggio delle tecnologie più avanzate.
Ora darvi più notizie con un articolo è come voler
sfidare la conoscenza, ma spero che il nostro Assessore alla Cultura , che si
occupa di tutto lo scibile culturale convinca Padre Pippo Randazzo in quello
che non sono riuscito io : raccontarci della ispezione alla tomba di Federico
II .
Il Randazzo non fu solo “spettatore” ma rappresentava la
Curia palermitana dove è custode e proprietaria della tomba.
Ora chiudere queste note senza una vena polemica sarebbe
come snaturare il nostro blog.
Spero che il nostro Assessore non prevarichi (ricordate “ipotesi su San Ciro ?, o il “convegno su
padre Rocco ?). Dai assessore lo so che per questi eventi non è prevista
nessuna intestazione di Vie ma sono questi gli eventi culturali di cui potrebbe
andare orgoglioso altro che la solita foto con scolari, organettisti e
pellegrini.
Ps. Nello stesso giorno a due passi da Jesi e Loreto, si
trova Recanati meta primaria dei marinesi che passano da li. Chi vuole può
cogliere l’occasione di visitare la Casa di Silvia (Teresa Fattorini) con
l’obbligo di farsi leggere (dall’ accompagnatore) l’ode che Leopardi gli dedicò … l’amore va
rinnovato ogni giorno altrimenti resta solo il matrimonio…
Ps2. Il nome
Guglielmo che porta sia il blog , il giornale , il teatro ecc.ecc. lo prendemmo
da uno dei due Guglielmi (il malo e il buono) , E’ risaputo che questi Signori
andavano a caccia nel Parco che facilmente è quello che confina con Marineo. A
quel tempo feci realizzare un dipinto di otto metri per quattro che rappresenta
il sogno di Guglielmo (l’apparizione della Madonna) mentre riposa sotto un
carrubo con in mano Le gesta di Carlo Magno del Turpino. Dipinto che ora si
trova nelle “casse” del teatro assieme ad altri centinaia di dipinti e oggetti
.
Avete mai visto un politico dare risposte ? Non è nel loro Dna.
RispondiEliminaSperiamo in Giuseppe Randazzo ora che forse ha più tempo...
Rimango sempre più piacevolmente sconvolta dalla vastità della sua cultura
RispondiEliminaI complimenti di Francesca di Marco purtroppo hanno poco valore, sopratutto perchè mi è amica... E' già molto che mi legga ogni tanto perchè è la sua cultura che mi spaventa abbinata ai suoi molteplici interessi. E' una persona preziosa cosi come lo sono i suoi familiari. E' amche una pacifista "locale". Quando infuriò la battaglia con il mio amico Ezio Spataro lei rischiò di prendersi quyalche insulto pur di ottenere riconciliazione sopratutto non lasciando nessun ferito sul campo.
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