domenica 2 luglio 2017

ANCORA SU FEDERICO




Se scendi in macchina in Sicilia partendo da Milano lo incontri subito , già in città. Basta andare a Sant’Ambrogio e chiudere gli occhi e da un lato vedi il corteo di carretti siciliani carichi di cose preziose e “contanti” che scorta Costanza la nipote di Ruggero che appena giunta  entra in chiesa. IL suo promesso sposo Enrico aspettava proprio questo corteo e le maestranze siciliane che lo componevano per sgombrare le macerie e rendere San Ambrogio usufruibile. Era stato suo padre Federico Barbarossa a radere al suo Milano. A quei tempi non esistevano le “convenzioni di Ginevra” che tutelavano i luoghi storici…
Costanza si sposa nei primi di gennaio fra la nebbia e la neve portando non so quanti carretti d’oro e il “regno che fu di Ruggiero e dei due Gugliemi”.
Già a Parma ci sono ricordi belli e brutti di Federico , ma l’altra tappa importante è Jesi. Già la sterilità di Costanza alimentava dicerie strane su Costanza e quando giunse a Jesi in cinta era chiaro che si fosse accoppiata con il demonio e quindi avrebbe partorito un diavolo…
Ma Costanza era una “femmina” e per di più siciliana !
Fa allestire una grande tenda regale al centro della piazza e li si prepara al parto. La tenda è aperta da tutti i lati in modo che chiunque possa assistere al parto e quindi constatare che non si trattava di diavolo. Al tempo al parto regale assistevano i “legali (notai) “ delle due famiglie ( come del resto al concepimento ) e tutti i nobili che avevano un interesse a tutelare i diritti di successione. Immaginatevi la scena del parto … Questa donna che partorisce a “vista” in una pubblica piazza …
Da questo fatto è nato il primo gesto a noi noto di solidarietà femminile. Le donne di Jesi spontaneamente circondarono la tenda per proteggere la sua intimità assistendola nel parto …
Ora sino a Castel del Monte (chi passa dalla Puglia e non va a Castel Del Monte dimostra che è stato a scuola inutilmente) le decine di luoghi e castelli fredericiani  (Ferentino escluso) li può saltare.
A Jesi negli anni settanta mi rifornivo di Verdicchio e Rosso Conero sia perché lavoravo ad Ancona (la metà della popolazione è di Jesi e l’altra metà Sicana o siciliota) e il mio lavoro iniziò portando le macchine della Pieralisi prima in Grecia (grande produttore di olive) e poi in giro per il mondo. Le cui presse hanno rivoluzionato i frantoi soprattutto per pressare le olive. A Marineo ne abbiamo almeno un paio. Dobbiamo a questi Pieralisi oltre che l’invenzione di queste presse anche la donazione che ha permesso oggi di inaugurare il museo dedicato a Federico II proprio a Jesi. L’ultima volta che ci sono andato sono stato con il prof. Felice Cammarata per presentare la mostra di pittura dedicata da un nostro famosissimo pittore al Federico.
Basta digitare Museo Federico Jesi per entrare in un museo che parla il linguaggio delle tecnologie più avanzate.
Ora darvi più notizie con un articolo è come voler sfidare la conoscenza, ma spero che il nostro Assessore alla Cultura , che si occupa di tutto lo scibile culturale convinca Padre Pippo Randazzo in quello che non sono riuscito io : raccontarci della ispezione alla tomba di Federico II .
Il Randazzo non fu solo “spettatore” ma rappresentava la Curia palermitana dove è custode e proprietaria della tomba.
Ora chiudere queste note senza una vena polemica sarebbe come snaturare il nostro blog.
Spero che il nostro Assessore non prevarichi (ricordate  “ipotesi su San Ciro ?, o il “convegno su padre Rocco ?). Dai assessore lo so che per questi eventi non è prevista nessuna intestazione di Vie ma sono questi gli eventi culturali di cui potrebbe andare orgoglioso altro che la solita foto con scolari, organettisti e pellegrini.


Ps. Nello stesso giorno a due passi da Jesi e Loreto, si trova Recanati meta primaria dei marinesi che passano da li. Chi vuole può cogliere l’occasione di visitare la Casa di Silvia (Teresa Fattorini) con l’obbligo di farsi leggere (dall’ accompagnatore)  l’ode che Leopardi gli dedicò … l’amore va rinnovato ogni giorno altrimenti resta solo il matrimonio…      

Ps2.  Il nome Guglielmo che porta sia il blog , il giornale , il teatro ecc.ecc. lo prendemmo da uno dei due Guglielmi (il malo e il buono) , E’ risaputo che questi Signori andavano a caccia nel Parco che facilmente è quello che confina con Marineo. A quel tempo feci realizzare un dipinto di otto metri per quattro che rappresenta il sogno di Guglielmo (l’apparizione della Madonna) mentre riposa sotto un carrubo con in mano Le gesta di Carlo Magno del Turpino. Dipinto che ora si trova nelle “casse” del teatro assieme ad altri centinaia di dipinti e oggetti . 


3 commenti:

  1. Avete mai visto un politico dare risposte ? Non è nel loro Dna.
    Speriamo in Giuseppe Randazzo ora che forse ha più tempo...

    RispondiElimina
  2. Rimango sempre più piacevolmente sconvolta dalla vastità della sua cultura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I complimenti di Francesca di Marco purtroppo hanno poco valore, sopratutto perchè mi è amica... E' già molto che mi legga ogni tanto perchè è la sua cultura che mi spaventa abbinata ai suoi molteplici interessi. E' una persona preziosa cosi come lo sono i suoi familiari. E' amche una pacifista "locale". Quando infuriò la battaglia con il mio amico Ezio Spataro lei rischiò di prendersi quyalche insulto pur di ottenere riconciliazione sopratutto non lasciando nessun ferito sul campo.

      Elimina