PADRE
LEO LASCIA LA VIGNA DEL SIGNORE DI MARINEO
Ho voluto chiedere a Ciro
Spataro un suo pensiero sul fatto che una figura della nostra “famiglia” lascia
Marineo. Ciro Spataro è notoriamente un politico ma prima ancora un vero
cristiano e quindi il suo è un pensiero da fratello.
Non appena nel tardo pomeriggio di
Giovedì 20 Luglio, si è diffusa a Marineo la notizia che Padre Leo, dopo otto
anni, avrebbe dovuto lasciare la nostra Parrocchia, si è immediatamente
registrato in tutti un senso di smarrimento per l’affetto che ci ha legato e ci
lega al nostro Parroco. Senza ombra di
dubbio la sua è stata una presenza viva, forte soprattutto per il contatto
diretto con la gente, un punto di riferimento essenziale del quale non si può
fare a meno, sempre disponibile con tutti, ma in particolar modo con gli
ultimi.
La sua umiltà è stata apprezzata
dovunque ed in tal senso non ha fatto mai pesare la sua caratura intellettuale:
basti pensare al successo che hanno avuto le sue pubblicazioni, “dall’inganno
della magia” – come liberarsi dai falsi profeti ( tradotto anche in lingua
ceca), a “la Preghiera che libera”, da “lottare per vivere –il combattimento
spirituale”, “dal rancore al perdono” fino all’ultimo libro sulla correzione
fraterna.
Devo confessare che giovedì sera, quando
intorno alle 20, Padre Leo è venuto in
consiglio comunale per comunicare la nuova nomina fatta dall’Arcivescovo, non
mi aspettavo la sua commozione: quelle lacrime dimostrano il feeling che si è
creato con la nostra comunità, una sintonia che si è manifestata in mille modi;
dall’ oratorio SS. Ciro e Giorgio, alla squadra di calcio in prima categoria,
con quel Padre nostro straordinario recitato con tutti i giocatori prima degli
incontri, e agli “happy hour” cosi partecipati dai giovani.
Per non parlare poi delle iniziative
della Caritas parrocchiale, del fiore che non marcisce, e del viavai continuo
di persone bisognevoli di aiuto che
hanno trovato in lui, non solo ascolto, ma anche quell’aiuto concreto che ha
dato sicuramente sollievo morale e
materiale allo stesso tempo.
E poi gli ammalati, con quelle visite
mattutine cosi edificanti per tutti loro: una preghiera, quella solidarietà che
trasmetteva fiducia e faceva tornare loro il sorriso.
Come non esprimere un sentimento di
gratitudine nei confronti di una persona speciale, voluta bene all’unisono
dalla cittadinanza.
L’Arcivescovo Corrado Lorefice ha scelto per noi un nuovo Sacerdote, il
misilmerese Don Matteo Ingrassia, che certamente accogliamo con grande gioia ed entusiasmo, ma
in questo momento non possiamo non dire che Padre Leo Pasqua
ci mancherà.
Ciro Spataro
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