sabato 22 luglio 2017

IL SALUTO DI CIRO SPATARO A LEO PASQUA



PADRE LEO LASCIA LA VIGNA DEL SIGNORE DI MARINEO

Ho voluto chiedere a Ciro Spataro un suo pensiero sul fatto che una figura della nostra “famiglia” lascia Marineo. Ciro Spataro è notoriamente un politico ma prima ancora un vero cristiano e quindi il suo è un pensiero da fratello.


Non appena nel tardo pomeriggio di Giovedì 20 Luglio, si è diffusa a Marineo la notizia che Padre Leo, dopo otto anni, avrebbe dovuto lasciare la nostra Parrocchia, si è immediatamente registrato in tutti un senso di smarrimento per l’affetto che ci ha legato e ci lega al  nostro Parroco. Senza ombra di dubbio la sua è stata una presenza viva, forte soprattutto per il contatto diretto con la gente, un punto di riferimento essenziale del quale non si può fare a meno, sempre disponibile con tutti, ma in particolar modo con gli ultimi.
La sua umiltà è stata apprezzata dovunque ed in tal senso non ha fatto mai pesare la sua caratura intellettuale: basti pensare al successo che hanno avuto le sue pubblicazioni, “dall’inganno della magia” – come liberarsi dai falsi profeti ( tradotto anche in lingua ceca), a “la Preghiera che libera”, da “lottare per vivere –il combattimento spirituale”, “dal rancore al perdono” fino all’ultimo libro sulla correzione fraterna.
Devo confessare che giovedì sera, quando intorno alle 20, Padre Leo  è venuto in consiglio comunale per comunicare la nuova nomina fatta dall’Arcivescovo, non mi aspettavo la sua commozione: quelle lacrime dimostrano il feeling che si è creato con la nostra comunità, una sintonia che si è manifestata in mille modi; dall’ oratorio SS. Ciro e Giorgio, alla squadra di calcio in prima categoria, con quel Padre nostro straordinario recitato con tutti i giocatori prima degli incontri, e agli “happy hour” cosi partecipati dai giovani.
Per non parlare poi delle iniziative della Caritas parrocchiale, del fiore che non marcisce, e del viavai continuo di  persone bisognevoli di aiuto che hanno trovato in lui, non solo ascolto, ma anche quell’aiuto concreto che ha dato sicuramente sollievo morale  e materiale allo stesso tempo.
E poi gli ammalati, con quelle visite mattutine cosi edificanti per tutti loro: una preghiera, quella solidarietà che trasmetteva fiducia e faceva tornare loro il sorriso.
Come non esprimere un sentimento di gratitudine nei confronti di una persona speciale, voluta bene all’unisono dalla cittadinanza.
L’Arcivescovo Corrado Lorefice  ha scelto per noi un nuovo Sacerdote, il misilmerese Don Matteo Ingrassia, che certamente  accogliamo con grande gioia ed entusiasmo, ma in questo momento non possiamo non dire che Padre Leo Pasqua ci mancherà.
Ciro Spataro

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