venerdì 28 luglio 2017

PREMIO 43 QUALI NUOVE ?

Vorremmo subito elencare alcune considerazioni a due mesi del 43 Premio di Poesia Città di Marineo. Anche se il momento può sembrare inopportuno è proprio in questi giorni che abbiamo avuto il comunicato stampa. Credo che ora possa giustamente chiamarsi “Città di Marineo”. E la prima osservazione va fatta sul comunicato stampa. Giorni or sono mi sono voluto accertare quale personale del Comune avrebbe “seguito” il premio . In parole povere se prima la Mattea Rainieri e il Pino Taormina guidati dal Fiduccia assolvevano egregiamente al ruolo di segreteria del Premio abbiamo avuto qualche dubbio e curiosità sulla “idoneità” dei collaboratori nel ventaglio del personale a disposizione. Mi fu data una risposta “burocratica” e ovviamente non quella che mi aspettavo. Chiunque avrebbe “preparato” il personale della Biblioteca a questo scopo (biblioteca prossima al trasferimento al Castello e quindi anche logisticamente adatta). Ora proprio il comunicato stampa (gia da tempo in mano alle agenzie palermitane) a me è giunto da un amico degli amici. Cosa veramente riprovevole che mette in discussione la maturità e spesso la gestione del Premio.
Ora bisogna capire che il Premio pur essendo “cosa privata” (non avviene solo a Marineo questo) viene ceduto in gestione , in questo caso al Comune che bisogna che stia attento che non faccia la fine di tutte le cose “comunali” evitando che faccia “acqua” da tutte le parti. Ora al comune gli si pongono due obiettivi. Preparare il personale (appunto la biblioteca) che ne impari la gestione logistica e amministrativa e che gli dia un nuovo sviluppo.
E bisogna farlo ora che il suo “gruppo titolare” è ancora compatto e quindi può collaborare. Quella forza di “cambiamento”che non è riuscita al Fiduccia deve trovarla l’Amministrazione attuale e quella prossima.
Ci consola che , come lo scorso anno, sia stata segnalata una artista locale (la Zuccaro lo stramerita) e che si ponga fine all’ostracismo intellettuale su certe figure legate alla poesia che ancora reggono e che questa giuria deve riesaminare e riscattarsi.
Bisogna inserire una nuova scaletta per rispondere alla completa scarsità di interesse che (qualsiasi manifestazione simile ) suscita nella prima parte della rassegna (ci vuole un regista) scaricando il tutto sulla presenza dell’ospite più o meno prestigioso .
Non diremo nulla sulla giuria ma anche la cultura (nel caso la poesia) ha bisogno ogni tanto di una spolverata perché questi giuristi sono ormai largamente prevedibili e in qualche caso saccenti.
Questo premio è il pigiama di una coppia a cui vanno i meriti e speriamo non aspirino a quello di Sansone mentre noi ci aspettiamo che siano proprio loro a innovarlo e a farlo rendere produttivo anche per la comunità perché i tempi non consentono scialacquamenti economici. Quindi bisogna usare la logica delle Proloco del nord : procurarsi le risorse anche vendendo risotto e salsicce.
Una bella conferma quella della Katiuscia Falbo, conosciuta giovane artista a Monreale e stupenda puerpera (meglio della Bellucci) in altra edizione che sa cavarsela con una eccellente preparazione, molto meglio del precedente conduttore. E da Lei ci aspettiamo quel ringraziamento alla Fondazione che tanto ha fatto per questo Premio e che ha rischiato la sopravvivenza per la continuità del Premio.

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