sabato 29 ottobre 2011

ANTONINO SCARPULLA PRECISA

La biblioteca di Marineo
IL DOTTOR ANTONINO SCARPULLA
PRECISA
Nell'articolo vi sono riportate delle informazioni non corrette, e comunque che lasciano intendere di un servizio poco attenzionato e curato. Personalmente sono il responsabile della biblioteca che per impegni di lavoro seguo a distanza nel suo funzionamento ivi compresi gli acquisti per il rinnovo delle collezioni librarie. Negli ultimi anni l’Unione dei comuni ha finanziato per i comuni aderenti l'acquisto di pubblicazioni. L'ultimo acquisto risale al mese di maggio 2010. Per il corrente anno sono previste altre somme che saranno spese a beneficio delle biblioteche di Marineo, Bolognetta e Villafrati. Presso la biblioteca non vi è l'archivio storico come riferito e non capisco da dove spunta questa informazione , visto che la parte ordinata è presso la sede comunale di Via Cesare Battisti e la parte non ancora ordinata presso i magazzini comunali di via Favarotta.Circa la poca calorosa accoglienza lamentata invito a segnalare nome e cognome del dipendente per i necessari provvedimenti disciplinari. L'Ufficio inoltre è dotato di impianto di riscaldamento con pompe di calore ; le stufette degli impiegati sono un surplus e non credo che le portino da casa . Se così fosse inviterò le dipendenti a rimuoverle anche per motivi di sicurezza. La posizione della biblioteca , un pianterreno semi cantinato, crea qualche problema di umidità e di caduta di colore in qualche tratto della parete estrena . Niente di vetusto e cadente quindi. All'uopo la struttura è dotata di un deumidificatore che risolve in buona misura la problematica dell’umidità. Circa i libri che si presentano presso il castello e non in biblioteca, a parte la miglior posizione e gli spazi che in biblioteca non ci sono, c’è la volontà di valorizzare come contenitore culturale il palazzo dei Beccadelli. Non tutti i libri sono presentati dal Comune. Quelli la cui iniziativa è partita dal Comune sono stati acquistati e quindi sono consultabili in biblioteca; degli altri in buona misura ci si affida alla cortesia degli autori che chiedono l'utilizzo del castello per averne una copia per la biblioteca. Ma non tutti apprezzano l'ospitalità. Ritengo il castello il luogo privilegiato per un eventuale trasferimento del servizio in zona più centrale e mi auguro che alla fine dei restauri in corso si possano trovare degli ambienti da destinare a questa finalità per farne un centro di servizio culturale. Ma per fare questo ci vuole tempo e personale qualificato. Pertanto ritengo che il tono dell’articolo, molto critico, esprime una personale visione del servizio, non supportato in tutte le sue argomentazioni dai dati reali. Peraltro non ho capito se tutte le espressioni virgolettate dell’anonimo articolo riportino brani di conversazione che riferisce il pensiero dei dipendenti intervistati o dell’estensore dell’articolo . Sarebbe stato corretto mettere nome e cognome delle persone cui le espressioni sono riferite, anche per evitare confusione tra autore e intervistato.
Cordialmente
Nino Scarpulla
Chiarissimo Professore,
innanzitutto voglio ringraziarla per aver risposto al mio commento sulla biblioteca. E’ una grande soddisfazione aver ottenuto attenzione in un contesto dove tutto deve essere immaginato, ricercato, supposto. Per ogni argomento ci sono sempre molte verità perché non esiste comunicazione . Il dover seguire a “distanza” la biblioteca ci ha fatto “supporre” che lei si occupi di ben altro e su questo dissentiamo perché la sua presenza in biblioteca ha fruttato grandi ricerche sia storiche che artistiche. Se gli ultimi acquisti risalgono al 2010 e “forse” avremo altri nel 2011 non smentisce quanto da me scritto. Anche perché non vi sono tracce nel bilancio di previsione e quindi sono cifre irrisorie. Avendo notato sopra gli scaffali , ben ordinati, dei faldoni datati ho supposto fosse l’archivio storico anche perché qualche anno fa ne consultai alcuni. Non mi pare di aver fatto disinformazione e la ringrazio per la sua precisazione che completa la mia segnalazione. Ho segnalato che mi è capitato di entrare in una biblioteca della provincia di Palermo e l’accoglienza è stata glaciale e distaccata. Mentre ho sottolineato che il personale di via Zuccaro “Antonina Pecoraro è cordiale e cortese, non è saccente ed è orgogliosa del posto che occupa e ama il suo lavoro. E’ preparatissima e fra lei e le colleghe Maria Nunzia e Anna Maria Catanzaro credo sappiano a memoria dove si trovano i 18.000 volumi ben catalogati e ben in ordine”, quindi mi pare che lei può essere soddisfatto dei suoi collaboratori… Che i locali siano “provvisori “ non occorre un perito per stabilirlo e in questi giorni “strani l’ influenza” la fa da padrona”. Conveniamo che presentare dei libri al castello aiuta a valorizzarlo come contenitore culturale ma a discapito della biblioteca . Posso assicurarle che alcuni libri presentati al castello non sono presenti e quindi non vorrà dirmi che l’Assessorato alla cultura che ha organizzato questi eventi non ha ritenuto “logico” se non opportuno dotarne la nostra biblioteca vista la pubblicità un po’ “faziosetta” che ha fatto alla biblioteca. Anche noi ci auguriamo che la biblioteca venga trasferita al castello per i motivi da lei elencati mentre dissentiamo fermamente sul “forte senso critico” di quanto da noi scritto e ne abbiamo conferma dai commenti ricevuti.
La sua difesa della biblioteca ci giunge gradita e possiamo tranquillizzarla che non ci sono delatori in questa storia .
Onofrio Sanicola

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