Perdersi fra gli scaffali... |
Una biblioteca comunale che vanta più di 18mila volumi, il più antico del 1920
Nelle grandi città (senza dover scomodare Roma, Firenze, Venezia) ci sono almeno 10 biblioteche, oltre ad archivi storici e privati. Anche Marineo non è da meno. Biblioteca parrocchiale, scolastica, ma quella “principe” è la comunale. Da anni immemorabili il bibliotecario è sempre stato il “depositario” della storia patria e il raccoglitore delle nostre memorie scritte. Era anche archivista e depositario del passato e del presente. A lui si dovevano tutte le ricerche sul territorio e guai se qualcun altro, soprattutto privato, interferiva. Mentre il privato presupponeva il bibliotecario “accertava e attestava”. Un tempo esisteva solo un tipo di memoria da conservare oggi in era multimediale tutto è conservazione, tutto è in evoluzione. Le biblioteche hanno una “zona” riservata alla videoteca, ai film, ai cd e cosi via. Non esistevano i mezzi tecnici come oggi e quindi primeggiava il cartaceo. Come sempre le infiltrazioni sono all’ordine del giorno e quindi tutto diventa “prezioso” e da conservare. Da un attrezzo agricolo comunissimo ad una battuta tutto è diventato memoria. La nostra biblioteca situata o meglio arroccata e quasi irraggiungibile possiede 18.636 volumi Il più antico e del 1820, gli iscritti (cioè coloro che avendo chiesto un libro vengono “schedati” è di 1.502. L’elenco è cartaceo e quindi inutilizzabile. L’ultimo bibliotecario (nel senso descritto sopra) è stato Antonino Scarpulla, lo storico più recente e vivente. A lui dobbiamo tutto sulla nostra storia patria. Ora non si può più definire bibliotecario perché si occupa di tutto. Da “sorvegliante” della regolarità dei dipendenti scolastici, compilatore di quasi tutto il carteggio comunale, a responsabile dell’igiene delle sale del Castello. Era nostro desiderio parlare con lui “unico competente” in materia di biblioteca, custode della nostra storia locale. Piombiamo in biblioteca ad un orario ottimo per il nostro obiettivo: in totale eravamo quattro. Il sottoscritto e tre dipendenti della biblioteca. Il funzionario pubblico molte volte dimentica che è lì a “servizio” del pubblico da cui fra l’altro per vari passaggi riceve lo stipendio. Se un dipendente comunale non è cortese il numero di 1.502 lettori della biblioteca corre il rischio di rimanere fermo per anni. Antonina Pecoraro è cordiale e cortese, non è saccente ed è orgogliosa del posto che occupa e ama il suo lavoro. E’ preparatissima e fra lei e le colleghe Maria Nunzia e Anna Maria Catanzaro credo sappiano a memoria dove si trovano i 18.000 volumi ben catalogati e ben in ordine. “Possediamo parte dell’archivio storico soprattutto dell’Ottocento. Da anni non si acquistano più libri”. Ero andato spinto anche dalla curiosità in me suscitata da un momento di interesse dell’assessorato verso la biblioteca. “Anch’io credevo che finalmente avessimo l’uomo giusto al posto giusto…”. E’ bastato distribuire un “modulo” solo agli amici o ospitare qualche recensione…apocrifa. Si parla di trasferire la biblioteca al Castello… un posto antico e prestigioso, ma anche questo luogo lo è: macchie di umidità dappertutto, mura scrostate e poi il prestigio lo da il contenuto…stufette personalizzate. Ciascuno si porta la sua da casa… In questo anno sono stati presentanti al Castello (no alla biblioteca) una quindicina di libri. Chiedo se si trovano in biblioteca. Forse non è stata capita la mia domanda. Guardi che l’ultimo volume costa 12 euro…Il tentativo di fare qualche statistica naufraga fra l’imbarazzo della Pecoraro e il continuo assillante incalzare delle mie domande. “Scherza, presentare libri qui, fare incontri ecc. ? E come le sfilate di moda . Gli abiti sono bellissimi, ma lei li farebbe indossare alle nostre mamme e nonne ? Ci vogliono belle ragazze che sfilano mostrando vestito e corpo in modo proporzionale”. Buona fortuna Antonina Pecoraro, non arrenderti, non aspettarti tavulati, abbuffati, manciati, sii contenta perché nessuno può aiutarti.
Ci vediamo presto… bibliotecaria.
PS . Presto ci si potrà collegare con www.opac.sbn.it per avere on line tutti i volumi della biblioteca
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