giovedì 20 ottobre 2011

ARRIVEDERCI MAMMA LUCIA !

Mi immagino la sala dove decine di “ragazze da marito” ascoltavano Lucia Colletti che con voce ferma le guidava . Non insegnava solo l’arte del taglio e cucito ma anche l’inserimento nella vita soliale, il comportamento, le regole. Anche a Marineo avevamo queste scuole di cucito dove le “sartine” andavano a bottega. Era come un club dove le ragazze apprendevano assieme a questa arte, l’arte di una buona mamma e moglie. Là si scambiavano idee commenti e confidenze. Là piantonavano gli innamorati che osservavano discretamente le ragazze. E là dava pareri e lezioni mamma Lucia ben consapevole che non bastava nella vita sapere di taglio e cucito.“Appena c’era un ospite se non preparavi subito il caffè “dell’accoglienza” venivi sgridato , era cordialissima”. “Gli ultimi otto mesi sono stati un calvario”. Oggi compirebbe 77 anni.Mi dicono che Corleone sembrava Marineo otto giorni or sono. C’erano tutti per accompagnare Lucia nel suo viaggio. Non abbiamo voluto fiori ma abbiamo invitato tutti a sostenere un associazione per debellare la SLA e in questa occasione la nostra famiglia intende ringraziare tutti per la considerevole cifra sino ad oggi raggiunta.Grazie a mamma Lucia oggi noi abbiamo un parroco di valore, azzardo. “No guardi mia mamma non era convinta di questa mia vocazione. Ho dovuto “convertirla” ma fatto ciò era felicissima.” . Ed ora ? “Vede il “dopo” è la cosa più drammatica. Rimani solo. Io e mio fratello abbiamo lottato per aiutarla con macchinari e cose che la scienza ti mette a disposizione , ma Lei rifiutava come se volesse morire, sentiva estranei questi accorgiementi: era il suo momento ! Questi otto mesi abbiamo imparato a convivere fianco a fianco con una persona cara e l’abbiamo vista “partire” mentre gli tenevamo la mano. E’ una emozione indescrivibile. Senti la sua anima staccarsi momentaneamente dal suo corpo. Poi quando te ne accorgi senti subito che si crea un vuoto, manca una grossa parte di te. Io ho reagito con lunghi pianti, mio fratello ci ha messo più tempo ed ha sofferto dopo. Mio padre è allo sbando. Non ha ancora realizzato. A noi manca tantissimo e questi otto mesi alla fine non sono stati un calvario ma bensì una gratificazione” .

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