Alla fine degli anni ’50 un gruppo di ragazzi si oppose al conformismo dilagante ad una mentalità non sostenibile. Nacque un circolo “culturale”. Non quello degli adulti incalliti giocatori pomeridiani ma di giovani esuberanti. Nasce l’OMNIA. Giovanni Perrone, Ciro Guastella (potevo ignorarlo come usa oggi) , Nicola la Sala , Maurizio Bivona , due tre ragazze , Giosì Muratore, Totò Staropoli, Ribaudo (forse un parente !) poi un gruppo di giovanissimi (Camillo Triolo, Mimmo Patti) . Impossibile nominarli tutti. Ci buttammo sulla Montagnola , sulla cava Cosiac, su Celentano , Mina. Poi ci fu un momento di stasi , di pausa, di emigrazione. Poi più volte si rimise in funzione l’OMNIA. Dalla costola dell’Omnia usci un gruppetto già maturo , pronto per altre esperienze. Ma ogni esperienza ruota attorno ad un perno e questo perno fu Giovanni Perrone, che finendo l’Omnia aveva bisogno di camminare da solo e si butto sugli scaut
. Tu non puoi fare una cosa non “adatta “ all’ambiente. Solo Giovanni poteva riuscire in questa impresa titanica. Aveva forgiato le ossa nell’Omnia ed era quindi pronto per nuove esperienze. Superare ostacoli come invidia , diffidenza, ostruzionismo ci vuole un energia mille volte superiore alla media. In questo il Giovanni Perrone è riuscito. Quindi a questo punto non sarebbe male che gli si dedicasse una Piazza un Viale alberato, Piazzetta con fontana, cortile, Baglio, un busto alla Villa, una quadro nella sala consiglio degli scaut. Senza aspettare che lo si debba fare alla memoria.
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