Palermo. All’Arsenale il
Progetto “Respect”, in adesione alla Giornata
indetta dall’Onu per
l’eliminazione della violenza contro le donne
La Soprintendenza del Mare in collaborazione
con il Museo Riso e l’Associazione “In punta di piedi” organizza per martedì 24
novembre alle ore 17.00 presso l'Arsenale della Marina Regia l’evento
denominato “Respct”: Il mio nome è Penelope, in adesione alla Giornata
Internazionale indetta dall’Onu per l’eliminazione della violenza contro le
donne.
Il programma prevede, dopo la
presentazione di Alessandra De Caro della Soprintendenza del Mare e di Mara
Rubino ideatrice del Progetto,“temporary exhibition” installazione dell’artista
Vanessa Cammarata e la performance di danza contemporanea con Mara Rubino e le
musiche di Nostress Netlabel con Paolino Canzoneri. Successivamente Spazio Tedx Respct,
un momento di condivisione sul tema del rispetto della dignità della donna. Previsti
gli interventi di Sebastiano Tusa, Soprintendente del mare, Valeria Livigni,
direttrice del museo d’arte contemporanea “Riso”; Nicolò Angileri, autore,
Carmen Costa, autrice, Nino Rocca, del coordinamento
antitratta, Elvira Rotigliano, avvocato, e Adriana Argento, assistente sociale.
Modererà l’incontro Rita Mercanti. Di seguito sono previsti: la proiezione del progetto
fotografico di Massimo Torcivia, la performance di danza “Penelope” di Rosi
Pirrone, con le danzatrici Germana Raimondo e Marta Cataliotti, AperiVino
offerto da “Cantavespri vini e vinili”, la performance teatrale “Finchè morte
non ci separi” reading dell’ attrice Stefania Blandeburgo, tratto dall’omonimo
libro di Francesco Olivieri, e il concerto di musica live di Alessandra Salerno
e Umberto Porcaro
Penelope, simbolo della donna che affronta la vita con virtù, coraggio,
dignità e che ripone nell’attesa la sua speranza, una speranza che passa dal
mare e che attraverso il mare riivive nel comune destino di tante altre donne
in attesa che la burrasca passi e che
ritorni il sereno.
“Respect” è un evento che coinvolge artisti di varia natura, per
riflettere insieme sulle tante donne vittime ancora oggi di forme di
pregiudizio, sopruso e violenza. L’arte, come sinonimo di forza e di energia ma
anche di ribellione non violenta e soprattutto espressione di libertà del
corpo, della mente e dell’anima. Considerata l’importanza culturale e sociale
del tema, la presenza di alcune performance artistiche connesse alla
interessante tematica delle donne e del mare e la presenza di diverse
personalità legate alla avventura-tragedia delle donne profughe, la Soprintendenza del
mare ha ritenuto di condividere l’iniziativa nell’ottica di una crescita di
attenzione verso il drammatico fenomeno della violazione dei diritti umani che
investe ancora oggi la nostra realtà quotidiana.
Alfonso Lo Cascio Tel. 335.7957310
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