lunedì 10 novembre 2014

GLI OTTONI DI PRAGA


Era il 7 Agosto del 1993 aquando a Milano si presentarono gli
" Ottoni di Praga "
Fu una bellissima esperienza che collegai subito al Teatro dei Pupi. Infatti subito dopo organizzammo un concerto con Henry Neuteboon  sul Rag Time deducendo che il ritmo della pianola (o pianino) che accompagna gli spettacoli del Tetro dei pupi provenisse dal Rag Time, Era lo stesso ritmo delle musiche delle comiche americane (Ridolini. Charlot ecc.). Ma eccovi come il Corriere della sera descrive quella serata
Concerto del quintetto di fiati nel Cortile della Rocchetta . Beatles per trombe e tromboni Gli "Ottoni di Praga" in un repertorio classico e moderno .
“ Arrivano dalla magica citta' "vestita di luce" (come la defini' il poeta ceko Jaroslav Seifert) i cinque componenti degli "Ottoni di Praga". E, nelle partiture che eseguono con collaudata perizia, portano spesso i segni dei vivaci colori o delle meste note dell' antica tradizione boema. Il quintetto si esibisce, per "Vacanze a Milano", stasera alle ore 21, nel Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco, luogo che, non potendo accogliere piu' di quattrocento persone, e' meglio raggiungere presto per trovare posto (tel. 87.83.63). Gia' ammirato dal pubblico milanese, il quotato quintetto di fiati praghese, creato nel 1968, e' composto da due trombe (Josef Svejkovski, fondatore leader del complesso, e Arnold Kinkal), un corno (Frantisek Langwel), un trombone tenore (Karel Zelenka) e un trombone basso (Miroslav Kopta). Anche se la loro anima slava e' messa al servizio di compositori d' ogni tempo, nazione e tendenza musicale, il programma contempla anche due compositori conterranei dei cinque musicisti boemi. Il primo e' Georg Daniel Speer, maestro di cappella attivo nella Germania del secondo ' 600 che ha firmato musica sacra e corale. L' altro e' Jiri Igna' c Linek, tipico rappresentante della produzione musicale boema del ' 700 improntata alla genuina freschezza popolare. E il complesso affronta quindi il Rinascimento lombardo di Giovanni Giacomo Gastoldi, compositore e maestro di cappella nel Duomo di Milano di cui vengono presentati quattro di quei "balletti" che, nella sua epoca, ebbero una vastissima diffusione. Ma si passa rapidamente al nostro tempo, in una locandina che privilegia musiche di gradevolissimo ascolto: il jazz di Louis Armstrong, le composizioni "jazzate" di Glenn Miller, il ragtime di Scott Joplin. E si finisce con le accattivanti musiche di Leonard Bernstein e dei Beatles, da tempo giustamente presenti nel repertorio dei piu' aperti esecutori di matrice classica.”  (Gaffuri Mauro)

è POSSIBILE LEGGERE L'ARTICOLO ASCOLTANDO
https://www.youtube.com/watch?v=vpEWpK_Dl7M



2 commenti:

  1. Il video che vi suggeriamo non solo da ascoltare ma anche di vedere mi è stato suggerito da Nino Di Sclafani e non posso tacere l'emozione nel "vedere" tanti giovanissimi "scalpitare " fra il pubblico. Vi risparmio le considerazioni sui nostri giovani ai concerti moderni, ammasso di carne umana male assortita. Ecco per farvi capire il nostro obiettivo fra Proms e Hyde Park e altre nuove sigle è quello di superare Londra....

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  2. Vorrei ringraziare la famiglia Cangelosi per averci permesso l'uso del quadro che spiacca nella locandina. Ovviamente un altro grazie va all'amico Sal a N:Y: autore del quadro

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