giovedì 6 novembre 2014

SENSIBILITà MUSICALE



Il primo impatto che ebbi con Marineo dopo oltre venti anni di assenza fu la processione di ragazzini che dal crocefisso si sparpagliava per il paese rientrando in casa. Ciascuno portava con se uno strumento e molti indossavano quella che sembrava una divisa musicale. La stessa scena l’avevo notata a Vienna alla fine degli anni sessanta e poi a Praga negli anni settanta. A Milano mi avevano colpito i ragazzi con la racchetta del tennis o le “cavallerizze”. Vedere sparsi per il paese un numero cosi elevato di “quasi musicisti armati” mi colpi favorevolmente a talpunto che poi decisi di “ritornare” perché una comunità che tiene in cosi alta considerazione la musica è preferibile e garantisce un ambiente educato musicalmente quindi di rara sensibilità. Ragazzini che custodivano il proprio strumento musicale come un chirurgo con i suoi bisturi. Spesso mi fermavo a dialogare ed ebbi conferma della loro sensibilità abbinata ad una cultura non solo musicale. Erano orgogliosi e si sentivano coetani e compagni di banco di grandi maestri. Provai a citare i grandi di tutti i tempi e mi accorsi che erano conosciutissimi e se discorrevi  loro di qualche sinfonia ti rispondevano nominando autore e numero della sinfonia cosi come altri ragazzi sciorinavano i giocatori di una squadra di calcio. Era un vero spettacolo ! Se domandavi il perché della scelta dello strumento mai ebbi risposte banali del tipo “perché mi piace…” . Ti descrivevano lo strumento mentre lo accarezzavano come se dialogassero.

Ora è raro incontrarli per la strada. Quelli di cui stiamo parlando sono grandi , sposati e non so se hanno “avviato “ i propri figli. Mancano anche le opportunità… Sulle bande non dico più nulla perché l’assurda guerra intestina la sta declassando a livello di “banda” , dell’orchestra abbiamo perso le tracce… la scuola di musica annaspa. Insomma sono spariti anche i ragazzi che strimpellavano con la chitarra per attirare le ragazze, per superare timidezza e insicurezza. E più frequente trovare ragazze con la chitarra in chiesa e nelle feste che ragazzi . Eppure in paese non mancano realtà prestigiose come musica e strumenti medievali , gruppi e artisti isolati che si propongono, pianisti prestigiosi , conoscitori preziosi della muscia.  Quindi non si spiega   questa decadenza non solo di manifestazioni ma di educazione musicale.  Mentre procediamo imperterriti ad abbandonare i nostri adolescenti sino a notte fonda nel corso non li vediamo mai assieme ai genitori in altri momenti . E quelle rare volte sono situazioni imposte e quindi male accettate non partecipate. Si accentua il distacco generazionale ma soprattutto ci si allontana dalla musica che se non altro affina la sensibilità . La proposta che va in scena Al Castello di Salvatore Pulizzotto di presentare, in questa prima occasione, gli ottoni dei virtuosi marinesi  il 12 novembre è il primo gesto di un percorso ambizioso che merita la presenza non solo degli adulti ma anche dei ragazzi.

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