giovedì 11 giugno 2015

CANTAMI O DIVA…. NEL MEZZO DEL CAMMIN…. SIGNORI E CAVALLIER… O VOI CHE ASCOLTATE… T’AMO CON CORE PALADINO…



 Ieri sono stato da Dolce e Gabbana per discutere di uno spettacolo dei Pupi dedicato ad una cinquantina di agenti provenienti da tutto il mondo. Mi ha attirato in una “dolce trappola” una sirena greca (il dna non mente) che mi ha convinto a partecipare all’impresa. Possedere una collaboratrice di questo livello fa la fortuna di una azienda. Nel contempo la Dolce e Gabbana è in pieno fermento per la prossima sfilata del 20 giugno dove tra l’altro presenterà la nuova collezione “siciliana”, che ho intravisto nel loro salone espositivo. Ormai i colori siciliani sono stati declassati e la gente quando li vede dice subito che sono “messicani” . A questo ci hanno portato la cecità di certi amministratori “da un lato diversamente abili, ma dall’altro molto abili nell’incapacità o meglio delinquenti comuni messi a dirigere la cosa pubblica”. Nel contempo a Monza si svolge una mostra canina a livello mondiale dove sono presenti alcuni esponenti della “ eccellenza marinese”. Secondo una certa mentalità locale non dovrei parlarne per rispettare una certa privacy chiedendo autorizzazione prima di parlarne. Rifiuto e reclamo il mio diritto di parlare come e quando voglio delle eccellenze che incontro. Questo mi ha alienato molte amicizie che a quanto pare hanno lasciato solo su di me delle ferite. Sto trattando con Dolce e Gabbana perché è una eccellenza siciliana a livello mondiale e quindi ne parlo. Ma parlo anche delle eccellenze “marinesi” perché le considero a livello di Dolce e Gabbana perché non solo sono siciliane ma hanno il mio stesso dna e alcuni di loro li ho visti crescere giorno dopo giorno .
Loro sono abituati a ritirare premi e consensi   non solo perché hanno i numeri ma anche perché nel vederli mi ricordano i pupari che prima dello spettacolo “parlano” con i loro pupi,pupi di legno e ferro che hanno sangue vero nelle vene, ne ascoltano consigli e suggerimenti e alla fine sono loro che raccontano al puparo la storia che fra un po’ andrà  a raccontare al suo pubblico. Cosi è il gruppo collegato a Salvatore Muratore che la prima cosa che mi ha detto a Milano è stata “zio” ma scherzi ? “ lasciare la sera da soli i miei cani per andare in giro per Milano ? Non se ne parla !”. Non mi intendo di cani e nella vita ne ho conosciuto uno solo che mi ha aspettato tutta la notte mandandomi un messaggio “telepatico”   alle quattro del mattino, e giunto sul posto mi si strofino nelle gambe  scodinzolando , si accasciò e spirò. E questo oltre a farmi ricordare di un altro cane che viveva in una isola mitica  in un paese mitico dove un tempo “avevano casa” dei, eroi e ninfe.
E cosi una “pattuglia marinese” scende in una prestigiosa arena consapevole prima dei propri limiti ma subito dopo delle loro grandi possibilità e capacità.
In questo giugno “agostiano” di oltre 35 gradi mi sento anch’io qualcuno grazie alla rassicurante ombra di Dolce e Gabbana  e allo scirocco di “casa mia” portatomi a Milano da questi “cacciatori” di coppe che danno prestigio al mio paese.

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