Ascoltare una ventina di poesie di
Nino Di Sclafani davanti il nostro Castello non è evento organizzabile. Eravamo
una dozzina a bocca aperta coinvolti in un incontro causale di quelli che
persino una giornata come oggi rende memorabile. Svegliati all’alba da una
giovane arrembante suora (non quella che lavora nelle discoteche) ma quella
plurilaureata che agisce come se la scaletta gliela avesse scritta il Papa. Un centinaio
(perché enfatizzare sempre…) di “colleggini” capitanati da questa suora hanno
invaso il paese e non si sono fermati sino alle 16 cantando gridando e soprattutto
bivaccando e arrostendo in un infinità di picnic gioiosi ma non silenziosi. Se
oggi ci fosse stato un solo diavolo in giro per il paese non avrebbe avuto vita
facile in mezzo ad un altro centinaio di suore di tutte le misure ed età:magre,
alte, giovani, vecchie, obese, bianche, bianchissime , di vari colori ma tutte
di faccia pulita. Questa Madre Generale dovremmo adottarla a Marineo per
organizzare i nostri eventi o meglio per sostituire Superiori e Assessori
asciutti e aridi , saccenti e spesso incapaci. Il duello a distanza non era fra
i due Di Sclafani ,il poeta e il moderatore, ma fra i due poeti. Il poeta “dentro”
quasi era invisibile perché coperto da tonnellate di incenso che lo circondava.
E se aggiungiamo l’incenso che si era portato da casa, il nostro Randazzo,
allora capirete perché l’aria dentro era diventata irrespirabile e cosi ci
siamo rifugiati fuori , sui gradini, dove l’altro Di Sclafani aveva conquistato la nostra attenzione. Ogni
tanto ci giungevano ventate di incenzo che un gruppetto di adulatori faceva a
gara a spargere. E non bastando tutto questo il festeggiato ha trasformato
tutti gli appellativi del Di Sclafani conduttore in essenze simili a quelle di
cui fu cosparso Gesù dalle varie Marta e Maddalene a suo tempo. Tutti noi
avevamo già “assaporato “ il libro a “domicilio” perché il nostro autore ci
aveva fatto visita uno per uno dandoci in anteprima dettagli e saggi e se non
fosse stato per il formato lo avremmo avuto “per strada” cosi come usano fare
certi autori che se ne trovano per caso una copia in tasca e che se privano per
farcene dono. Doveva essere una festa per i suoi ottantenni e lo è stata in
pieno . Ogni ordini di parenti erano presenti allietati da due artisti valenti
di cui io conosco solo il Lo Pinto che è l’unico motivo che mi porta a questi
incontri. Quasi tutti elegantissimi alcune signore meritavano un attenzione
maggiore non solo per la loro eleganza.
Tutto questo mentre fuori quella “strana
dozzina” sollecitava le poesie del Di Sclafani due. E’ ovvio che se ti trovi in
una combriccola di dissacratori devi accettare stilettate non gradite il che
oltre a essere bello e istruttivo ti permette di sapere che noi per mestiere
mentre prima ti elogiamo poi subito dopo ti insultiamo (mi ricorda la buffonata
dell’ubriacone…) confondendosi con quelli dentro il castello che sanno solo auto
elogiarsi … Ma cosa non si perdona ad una bella donna… Partito il poeta Di
Sclafani non siamo rientrati nel salone perché ci giungevano continuamente gli “ego”
fin fuori e si stentava a capire quali fossero i versi e quali le adulazioni. Totò Randazzo se gli serve sa
fare l’elettricista, il venditore, l’affabulatore, il poeta, lo scrittore di
favole, sa smuovere le montagne, può fare il medico come il santo peccatore, sa
chiedere perdono a tempo. E' capace di trovare fratelli "sfruttati" del Gana, vittime del capitalismo bieco di questa società infame , che li affama ma in compenso gli da un telefonino da 500 euro ...Chi di voi sa fare la metà delle cose che sa fare
lui ? Auguri Totò.
Spiace che fra migliaia di elogi ci si sia dimenticati di elogiare “l’editore”. E’ incredibile questa cecità.
Possibile che nessuno si sia accorto che ,grazie anche alla tecnologia di oggi,
oggi a Marineo abbiamo un grafico-editore e chiunque può stampare qualsiasi
libro a costi veramente accettabili. Questo ragazzo, Claudio Pesco, non finisce
di stupirci . Dobbiamo a lui la qualità artistica , ma il contenuto non è
farina del suo sacco, ma incenso fatto in casa da altri.
SONO ESTERREFATTO. Che smuovere le persone fosse capace solo Totò Randazzo lo sapevamo per quella sua ostinazione e caparbietà dell'uso del porta a porta. Vedere certi politici che pensavano di "andare al potere" ma non li abbiamo mai visti in un incontro cultiurale ci avvilisce e ci spaventa al pensare cosa ne sarebbe stato della cultura a Marineo. Ma pensare che si possa arrivare sistematicamente ad un incontro previsto per le 19.30 alle 21,30 è indegno. Meglio starsene a casa. Iniziare già con un ora di ritardo significa offendere chi si è presentato in orario.
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