Siamo convocati all’adunata oceanica che il nostro inesauribile Totò
Randazzo ha ordinato per oggi nel castello che poteva benissimo finire come sua
residenza dopo vari tentativi di trovare inquilini idonei. Il Randazzo da noi è
conosciuto per le sue infinite sfaccettature di cui può giustamente andare
orgoglioso. Ha scritto vari libri entrando nelle nostre case e prendendo quella
parte della nostra privacy a larghe mani e questo gli è permesso perché lui non
ha mai avuto una sua privacy. E’ stato abile rappresentante nel tempo a cui
alle donne era consentito (o arrivavano solo) fare le sartine invadendo le loro
case di macchine da cucire Singer. “Emancipiamo le donne con una macchina da
cucire” fu il suo motto. Poi fu audace commerciante di medicinali, fu poeta e
cantante, artista poliedrico sino a quando volle sostituirsi al Boccaccio
descrivendo storie d’amore il cui unico testimone fu lui , qualche divano
sgangherato e quella “vampa d’agosto” a cui nessun siciliano sfugge.Ora riceve
il battesimo di Antonino Di Sclafani il quale dovrebbe certificare il suo
passaggio definitivo nell’Olimpo marinese o meglio in quella Piccola Atene sotto
la Rocca. Impresa non facile se non fosse Nino Disclafani l’unico capace di
trasformare il nulla in terra da plasmare. Ora rispondiamo a questa chiamata perché
a chiunque abbia la fortuna di aver stravissuto ottanta primavere merita di
sapere come le ha passate o meglio meritiamo gli ultimi dettagli perché il
resto lo conoscevamo di già.
Totò non fare scherzi … inizia a preparare le tue cento primavere di rosa
! E noi speriamo di esserci.
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