martedì 23 giugno 2015

LA COMMEDIA DI MARINEO



Bisogna saper leggere il titolo altrimenti non si capisce l’abbinamento di cotanti autori

Come da tradizione i più grandi umoristi nella vita sono persone che ridono poco. Non posso certificarlo ma questo sconosciuto Ioan Viborg che nella vita fa quello che non si aspettava di fare riesce ad avere una costanza unica e rara in una comunità dove di costante c’è solo l’indifferenza. Presto ci presenterà il suo decimo volume avvicinandosi ai più grandi giallisti. Il suo commissario dalla faccia di bronzo impazza dalla tragedia al sarcasmo e mi sembra si trovi più a suo agio quando fa il commissario che quando veste i panni del satiro. Io non sono ancora riuscito ad avere tutti i volumi pubblicati perché sistematicamente ne debbo portare sempre una copia a qualcun altro . Corro sempre il rischio di essere interrogato dall’autore e questo mi terrorizza perché almeno la metà non li ho letti, ma acquistati e se mi domanda di quella storia uscita nel quinto volume faccio la figura del marinese che si accaparra tesi di laurea e volumi pubblicati senza averli mai letti.
La prolificità del Viborg (non dimentichiamo che stiamo parlando di un valente liutaio) sorprende in un paese dove nulla dura e dove arrivare al terzo volume è record perché al primo il paese lo giudica “come scritto da qualcun altro”, al secondo “certamente è stato aiutato” , al terzo “ormai è chiaro che Ioan non è lui”… Ora la gente è costretta a leggerlo perché “qualcosa” non gli quadra… e si domanda: una madre perennemente preside, un padre musicista esigente, una sorella restauratrice valente , una moglie come supporter , ma dove trova l’ispirazione ? Dagli aroni ovviamente: il basilico, il prezzemolo, il rosmarino, il timo, la menta, la borragine, il lauro…
Appuntamento per il 5 luglio alle ore 18,30 nella sala conferenze del Castello.
Speriamo cambino i relatori perché farsi dire sempre dal solito come è bravo alla fine diventa poco credibile. Ma soprattutto la parola ai lettori a condizione che parlino con il libro in mano.

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