domenica 7 giugno 2015

DIFENDI LA LIBERTà FINO ALLA MORTE


Ci vuole cosi poco per capirsi...


Jan Hus e la sua ricerca della Chiesa purificata, questa volta a Milano

Qualche mese fa ci saltò all’occhio che per Jan Hus il prossimo 6 luglio sarebbe trascorso il 600 anniversario del suo martirio. Suggerii anzi riportai in modo informale la cosa al Console della Repubblica Ceca a Milano, dottor Giorgio Franco Aletti   quando ancora non si aveva sentore di quello che sarebbe stato un evento primario a livello internazionale. Ovviamente da quel momento si mise in moto una macchina organizzativa  che ha coinvolto dallo stesso Console al Prefetto della Bibblioteca Ambrosiana mons. Franco Buzzi (a suo titolo una dozzina di testi sul protestantesimo per non citare la sezione slavistica della stessa Ambrosiana). Tantissimi professori delle varie discipline e Università si complimentarono per l’iniziativa. Ma come disse mons. Buzzi “non si può fare un incontro sugli Hussiti senza gli Hussiti”. 
E così ricevemmo l’adesione del Vescovo di Plzeň Filip Štojdl e del suo Vicario Lukáš Bujna  che assieme alla presenza della prof.ssa Marina Benedetti  e don Gianluigi Panzeri diedero un impulso qualificante all’incontro. Chiaramente la presenza dell’Ambasciatore a Roma della Repubblica Ceca presso la Santa sede dottor Pavel Vošalík , completò il quadro. La Biblioteca Ambrosiana è il luogo del dialogo. E‘ importante che sul suolo cattolico si parli di Jan Hus e “dell’atteggiamento della richiesta di perdono della Chiesa cattolica,  della guarigione della memoria storica”. La Ambrosiana, da par suo, espose alcuni preziosi volumi da lei custoditi su Jan Hus e una lunga e specifica serie di diapositive ha accompagnato i vari argomenti. Tutti gli argomenti si sono svolti nelle due lingue e questo ha “allungato” l’incontro che grazie appunto alla qualità di questi interventi non ha pesato sulla pazienza degli ascoltatori.  Questo incontro (il primo) ha fatto da battistrada ai prossimi due. Il primo la prossima settimana a Roma in Vaticano e il secondo quello principale a Praga il 6 luglio 2015, data appunto del martirio di Jan Hus a Costanza.
Ha condotto la prof.sa Růžena Růžičková, che ha superato l’iniziale emozione per questo evento di portata storica e i toni toccanti della omelia di Lukáš   Bujna, Vicario di Plzeň durante la preghiera nella Chiesa del Santo Sepolcro adiacente alla Ambrosiana che ha preceduto l’incontro.
L’Ambasciatore della Repubblica Ceca presso la Santa Sede, dottor Pavel Vošalík, ha esordito precisando che “Non è  Jan Hus che ci divide ma le errate immagini di Jan Hus”. Poi ha portato la notizia del prossimo incontro a Roma e che dal 05.06.2015 è stata alzata sul castello di Praga la bandiera con il calice, come 80 anni fa fece il primo presidente della Repubblica Cecoslovacca T.G.Masaryk. Allora il legato della Santa Sede ha lasciato la Cecoslovacchia per protesta. Oggi invece ha partecipato al rito anche un sacerdote cattolico.
Il console Giorgio F. Aletti ha salutato con l’augurioIl calice = il sangue di Cristo sul castello di Praga dove per 40 anni aveva la sede il governo comunista: è strepitoso. Il calice come un simbolo che unisce” .  Questo signore è un Console molto vicino al popolo ceco e non trascura nessun fatto e a differenza dei consoli precedenti ha un senso di umanità che pur viaggiando sulla cifra diplomatica sa dialogare con entrambi i cittadini esaltando non solo la cultura Ceca ma le migliaia di sfaccettature di un popolo che porta ancora la maestà di un passato glorioso, che non ha perso per nulla le qualità imprenditoriali e creative recuperando ciò che ha dovuto lasciare durante il cammino difficoltoso degli anni recenti.
Si è data la parola al Vescovo Hussita di Plzeň Filip Štojdl che non ha reclamato riabilitazioni clamorose di Jan Hus ma ha fatta sua una bellissima frase che circolava nella sala delle conferenze: ”oggi noi Cattolici ci sentiamo un po’ Hussiti” a cui ha risposto “oggi noi Hussiti ci sentiamo un po´più Cattolici”.
E' intervenuta quindi  la prof. Marina Benedetti  .
Don Gianluigi PANZERI, il conoscitore profondo non solo dello “affaire Jan Hus”  ma anche della storia Boema a cui dobbiamo una meravigliosa guida della Repubblica Ceca ha scavato dettagliatamente ripercorrendo tutto il percorso storico sino ad oggi del dramma di Jan Hus.  
Appassionata la testimonianza del Vicario che già ci aveva colpito con la sua omelia. Il Vicario Lukáš Bujna  ha concluso gli interventi. 
Hanno tradotto Nina Dezan e Jarka Janikova
Cliccando su continua si accede a tutti gli interventi

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