mercoledì 6 gennaio 2016

ALLINEATI E COPERTI IN FILA INDIANA PER DUE COME I TRE RE MAGI....



Se a Basilea imboccavi l’unico vialone che sembrava una circonvallazione finivi in un budello simile ad un girone dantesco. In pratica eri obbligato a passare dalla parte svizzera a quella tedesca per poi uscire in quella francese e ricominciare il giro. I gendarmi si insospettivano e vedendo una targa italiana su una macchina con marmitta abarth e motore della Osca di Verona era come fargli ripetere le tabelline a memoria… Guai se poi avevi con te un minimo di sospettabilità. Cosi mi smontarono la macchina in tre ore per poi lasciarmi andare senza nemmeno un sorriso di circostanza. Forse avevo fatto male a dirgli che ero sulle tracce dei Re Magi perché uno di loro alla fine mi disse che se facevo in tempo li trovavo lungo il fiume… In diverse tappe ero partito dalla Lunigiana esattamente da Luni dove sembra sbarcassero le reliquie dei Tre Re portati sopra una nave , sembra alla deriva. Di simili “leggende auree” noi cristiani ne abbiamo tante da oscurare i più grandi novellieri di tutti i tempi. Da Luni questo sarcofago fu caricato sul solito carro trainato da buoi senza giogo e alla fine giunsero in una delle prime chiese cristiane di Lombardia dove subito sgorgò la famosa sorgente di San Barnaba e li si arrestarono anzi si impuntarono, i buoi, senza voler più andare avanti . Rispettando la volontà divina li rimasero sino a quando fu costruita la Chiesa di Sant’Eustorgio dove restarono sino a quando il Federico Barbarossa , dopo aver distrutta Milano nel 1100 pensò di portarsele a casa sua in quel di Colonia in Germania. 
Fu una lunghissima processione da Milano a Colonia e in tutte le tappe lungo il cammino nacquero Osterie e foresterie che avevano in comune il nome: Ai Tre Re Magi ! Negli anni recenti il Cardinale Ferrari ottenne dai tedeschi in restituzione parte delle reliquie e cosi Milano ritornò a possederne seppur una minima parte perché il resto rimase a Colonia dove i tedeschi vi costruirono sopra il loro imponente duomo. Per i milanesi il 6 gennaio era obbligo andare a Sant’Eustorgio per assistere alla loro “dimostranza” cioè una rievocazione per le strade del centro storico. E cosi da Milano a Colonia esistono ancora le Locande ai Tre Re   mentre la “rivisitazione” moderna premurosamente ci fa sapere che forse non erano nemmeno Re , forse non erano tre e forse … lasciamo perdere. E’ come la Sindone ! Sono gli stessi preti che avviano questi processi, smaniosi di nuove verità… 
Negli anni settanta a   Sant’Eustorgio riuscimmo a  far sposare un turko musulmano con una nostra cristiana grazie al crescente ecumenismo. Fu una cerimonia semplice e riservata e un po’ osteggiata. Ancora non sapevamo che presto sarebbe stata inutile perché ormai oggi il rito del matrimonio e superato dalla convivenza che ti garantisce quella libertà assoluta “senza impegno alcuno”. Ciòe il matrimonio non serve a nulla e l’amore è un optional… Questo lungo percorso mi portò a seguire persino una traccia artistica che si concluse a Ravenna davanti lo splendido mosaico bizantino dei Re Magi abbigliati “quasi da giullari”. Noi insegniamo ancora ai nostri figli che i tre re magi arrivano dopo , l’ultimo giorno di festa come a significare che “una stella è apparsa in oriente e noi siamo obbligati a seguirla” . Non ci è mai sorto il dubbio che al seguito dei Re Magi ci fossero scettici . ma siamo sicuri che ci salvarono “dagli erodi di ieri e di oggi”    

1 commento:

  1. Questi sono sempre ricordi "a braccio" anche perchè è passato del tempo dal momento che ero preso da queste ricerche. Era il periodo che tutto partiva da Santa Elena, madre di Costantino, che come ci dice Jacopo da Varazze fu la prima archeologa cristiana inseguendo le reliquie della Passione. Dopo la Croce, la Lancia e appunto i tre Re Magi. Inseguire le nostre reliquie ha avuto su di me un fascino unico che mi ha portato ovunque.Ma questa è un altra storia...

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