venerdì 8 gennaio 2016

GIOVEDI 14 GENNAIO ORE 18 BIBBLIOTECA SORMANI DI MILANO






Quello che ci differenzia da una certa cultura ipocrita , nonchè   locale, è proprio questo. Questi trrinaricciuti sono duri a morire. Siamo assillati e oberati di martiri "a matula" , di eroi "costruiti" a tavolino che ci vengono spiattellati a tutte le ore e ci riesce impossibile trovare nei loro "spazi" altri martiri o eroi almeno condivisi. Ogni giorno ci viene sgranato un rosario di "miracoli" su Pasolini, Gramsci e compagni ma mai ci viene segnalato "qualcunaltro", E proprio qui sta il loro limite. Ormai sono fuori dalla storia, fra poco lo saranno anche dalla letteratura e già traballano in filosofia.
Oltre al personaggio che merita una data nel calendario dei martiri noi vogliamo segnalare un aspetto che ci riguarda personalmente. Non mi riferisco alla mia storia "nella tormentata storia dell'est" ma ad una esperienza editoriale particolare  che proprio in questo periodo ha subìto una evoluzione strana, da beghe di sacrestia, da gesti "impuri" direbbero gli ebrei.
Chi sa, conosce bene Guido Orsi citato nell'Invito come   "edizioni Itaca". Ora malignerei non lontano dalla verità se dicessi che forse oggi ha trovato la sua "Itaca" dopo aver bivaccato per decenni in casa Circe. Guido Orsi "bastione e bastone" della Jaca Book bravissimo a convivere con una donna come Maretta Campi non ha ancora imparato che contro  le "donne e i preti non si vince" figuriamoci se poi devi combattere con emtrambi. E cosi Guido Orsi paga la "totale fedeltà" a Sante Bagnoli , ormai vedovo di Maretta Campi perchè non ha lontanemente pensato che morto un papa se ne fa un altro. In questo caso parliamo di papesse. E' come le separazioni oggi. All'inizio ti sembra impossibile che dall'amore sviscerato si possa passare a quello che porta al disincanto. "Alle donne di Sante Bagnoli" è sempre mancata quella lucidità che supporta la capacità professionale (azzardiamo intellettuale...) con
le conseguenze delle loro prese di posizione. O meglio come eliminare un orso ...
Orsi non è mai stato un direttore editoriale in Jaca, ma era il direttore di tutto quello che non faceva e non sapeva fare il Bagnoli e il suo harem.
Io partecipai al viaggio della Jaca quando da casa editrice di cielle , da casa editrice goliardica moderata e cattolica fece il grande salto a Casa Editrice di livello Inrternazionale. Bisognava tenere a distanza centinai di ciellini primi della classe che appesantivano e non producevano o sostenevano mentre la editrice voleva a forza entrare in un mercato vasto e non confinabile. Mi scontrai con Guido Orsi e poi con altri che non capivano che io ero lì non per scrivere libri ma "rilanciare la Jaca" definitivamente nel mercato editoriale.    Fui io a portare il giovane direttore di Hachette alle coedizioni dei libri per ragazzi, il direttore di Larousse al tavolo di Bagnoli e la Signora della Besler che storceva il naso e cosi via... Coniammo  il motto "per stampare ciò che vale e non si vende bisogna abbinarlo a ciò che si vende".
Quindi andiamo ad incontrare Guido Orsi nella sua nuova Itaca... perchè parafrasando e per dirla con il Petrarca "... l'antico valor negli italici cor non è morto !"

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