giovedì 28 gennaio 2016

“Disegna ciò che vedi” e Olocausto vissuto dalla una bambina Helga Hošková Weissová



“Disegna ciò che vedi” e Olocausto vissuto dalla  una bambina Helga Hošková Weissová
RIPROPONIAMO  QUNTO PUBBLICATO LO SCORSO ANNO IN OCCASIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA.CHI VOLESSE SAPERNE DI Più  Può TROVARE IN INTERNET COSA FOSSE TERESIN, LA STORIA DELLA SIGNORA ECC.ECC.
   Abbiamo conosciuto la signora Helga a Milano alla presentazione della mostra dei suoi disegni fatti nel campo di concentramenti di Terezín e abbiamo scoperto che ci conoscevamo da lontano: suo figlio ha sposato la figlia dei nostri carissimi amici.
   La signora Helga nasce lo stesso anno come Anna Frank nel 1929 e 4 dicembre del 1941 lei e suoi genitori vengono internati nel campo di concentramento di Terezin, un luogo vicino a Praga – ex caserma costruita dall’imperatrice austriaca Maria Teresa - dove Hitler fa riunire soprattutto i bambini e dove le condizioni di vita sono ancora accettabili. Tanto è vero che si fanno fare i filmati di propaganda mostrando al mondo che nei suoi campi si vive bene, si fa del teatro e si suona la musica.
   Il padre della piccola Helga invita sua figlia a disegnare ciò che vede su un quaderno che le lascia. Ne è nata una documentazione che è sopravvissuta alla guerra. Nei disegni della signora Helga possiamo notare una differenza: finché la vita ha la parvenza di normalità sono tutti a colori realizzati con tanti dettagli. Quando vede le scene drammatiche abbozza solo un disegno in bianco e nero. Un disegno per tutti – una donna si butta sul filo spinato sotto l’alta tensione e muore – la piccola pittrice disegna il suo corpo straziato.
   Nell’anno 1944 al’età di 15 anni lei e sua madre vengono spostate ad Auschwitz e nella selezione lei dichiara di avere 18 anni e rimane nel reparto delle donne. - Ci raccontava che da quel momento non lascia mai la mano di sua madre con la quale si salva. - Vengono destinate ad un campo di lavoro a Freiberg vicino a Dresda ma da lì sono costrette a partecipare alla “marcia della morte” che dura 16 giorni fino al campo di Mauthausen. Lì vivono fino alla liberazione del campo il 5 maggio 1945. Dopo la guerra, il ritorno a Praga dove la signora Helga studia la pittura all’Accademia e poi dopo la Rivoluzione di velluto espone i suoi disegni in diversi Paesi del mondo. Nel 1993 ottiene il dottorato honoris causae all’Università di Boston e anche nella sua patria le sono consegnati importanti riconoscenti. Nel 2013 esce il racconto della sua esperienza: “Diario di Helga: racconto della vita di una giovane ragazza nel campo di concentramento.”
   Ecco la nostra testimonianza di Olocausto, a lieto fine se volete ma nessuno può immaginare come viene segnata per tutta la vita una ragazzina che ha vissuto i suoi orrori in prima persona. La signora Helga ci ha raccontato i suoi incubi e le sue difficoltà e oggi fa di tutto perché la memoria di loro che non sono stati fortunati come lei, non venga né dimenticata né negata.

Milano, 25.01.2014                                                                                Růžena Růžičková

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