sabato 2 gennaio 2016

QUANTO LA MORTE COLPISCE A CASO...



Mi  rimane il dubbio quanto la morte colpisca a caso. Senza volerlo mi è scappata questa espressione e col senno del poi ci torno sopra. Quando in un mese perdi quattro, ripeto quattro, cugini  la domanda è lecita. 
Parto da Milano lasciando il primo dei quattro angosciato frustrato avvilito disperato. Io non sono giudice ma vederlo in questo stato mi angosciava. Mi dà un incarico:appena arrivi a Marineo (siamo ai morti) porta un mazzo di fiori a mio padre. Non faccio in tempo perché lui fra venerdi e lunedi muore solo come un cane gridando aiuto … inutilmente. 
A pochissima distanza muore il fratello. Un rancore insaziabile lo corrodeva. Non sono bastati trentanni di rancore. Anche lui muore da solo ! Muore da solo ma tutti questi anni vengono cancellati da un semplice gesto della ex-moglie. “E’ il padre delle mie figlie è mio marito!”. Questa volta il tipico rancore marinese, che ha permesso ad un parroco di giudicare il suo gregge descrivendone impietosamente il carattere, non la spunta. Trentanni buttati via !
 Il terzo lo possiamo definire “quasi archivio storico” ! Prima di lui suo padre. Seduto al monumento era un archivio a cui tutti ricorrevano per “saperne di più”.  Negli ultimi anni gli successe il figlio,Mimì. Durissimo di carattere impietoso nei giudizi fu censore spietato dei costumi contemporanei. Negli ultimissimi tempi “comunicava” a bocca del figlio che ormai ne ha raccolto pienamente l’eredità. 
Se fosse nata in emilia-romagna sarebbe stata una perfetta partigiana. Basta guardare le sue foto giovanili. Non riusciva a riconciliarsi con chi l’aveva “tradita”. Irriducibile e ferma nei giudizi aveva un cuore nettamente diviso tra rancori e amore. Io gli ero debitore per aver “allungato” la vita a mia madre con le sue “lunghissime” telefonate. Mi rimane il dispiacere di non essere andato a “salutarla” giorni or sono. Parlare con Lei era come ricevere una ventata di verità. Non ti risparmiava nulla: eri sempre sotto esame ! Per Lei ero il cugino “mascaratu”  ,” ti debbo cercare sempre io “ , “t’arricughisti ?”… Una figura di donna simile , uno stampo di donna d’altri  tempi dura e dolce allo stesso tempo, ero sicuro che avrebbe detto alla figlia e alla famiglia… “ portatemi a casa mia…” . E cosi che Italia se ne è andata. Il suo nuovo viaggio inizia dalla “sua “ Balata…
Questa ennesima partita a scacchi con la morte rischia di non finire mai…

Nessun commento:

Posta un commento