mercoledì 10 febbraio 2016

SINOSSI OVVERO IL CANOVACCIO




Tancredi il normanno signore delle Puglie (per noi siciliano a tutti gli effetti) dopo aver saccheggiato e insanguinato  Antiochia ora finalmente è giunto a Gerusalemme assieme ai Crociati guidati da Goffredo di Buglione. Questo viaggio iniziato con il grido di Dio lo Vuole (Dieu le volt !)  a Clermont Ferrand e ripetuto a Piacenza ha avuto alterne vicende. Si è passati, come da copione, da gesti eroici a gesti non tanto esaltanti da entrambe le parti. Il Tasso vi inserisce delicate storie d’amore e truculente passioni. Tancredi ha già percorso quasi tutto il suo “sentiero” e incontrando la morte chiede altro tempo. Questa scena ci riporta al grande regista svedese
( Ingmar Bergman , il Settimo Sigillo)
rinnovando emozioni . Gli avversari non sono meno eroici e fra l’altro brillano fra loro Clorinda e Argante. Due veri campioni d’arme. Clorinda allevata muslmana , ma da genitori cristiani e Argante vero musulmano che difende la sua “terra santa”. L’atroce duello fra  Clorinda, ha già incontrato Tancredi nell’inferno di Antiochia  ora  affronta Tancredi, che  ignora chi è il suo avversario. Argante corre e soccorre Clorinda e ne reclama il sangue a Tancredi , ignaro “ammazza femmine”. Cosi andavano le cose un tempo. Il tempo che nelle nostre case si passava la sera leggendo i capitoli della Gerusalemme Liberata, del Guerrin Meschino o dei Reali di Francia, sotto le ali della cortesia e dell’onore cavalleresco.

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