sabato 20 febbraio 2016

UN FIORE GIALLO




Era una settimana che dovevo e volevo andarci. Stavo per rinunziare quando ieri sera in Tv passano un servizio sul cimitero di Lambrate infestato dalle nutrie. Inizia un dibattito sul dove vivono le nutrie. Poi si avanzano ipotesi che siano ratti quindi topi e giù di li. Abituato a vedermi girare fra le gambe gli scoiattoli al cimitero di Praga (quando andavo a trovare Jan Palack e Don Antonino Mandl entrambi vittime dello stesso assassino) ero sbalordito anche perché non me ne ero mai accorto di queste nutrie. E cosi questa mattina trovo il cimitero affollato come il giorno dei morti, forse a causa del servizio televisivo. Non ho ancora perso l’abitudine di “cercare” fra i morti cosi come facevo negli anni sessanta quando a Milano non avevamo nemmeno un morto ed io  andavo a trovare tutti i morti e mi appassionavo alle loro storie, quando riuscivo a interpretare foto, nomi, date , cognomi e dediche. Sono tornato con varie impressioni e riflessioni che non hanno nulla di originale, ma che mi hanno tranquillizzato non poco. Intanto già la mattina  ,grazie al nostro bollettino culturale locale vengo a sapere di Umberto Eco e mi precipito nell’altro bollettino (quello abilitato allo scaglio della prima pietra) per sapere dei marinesi ospiti nelle patrie galere per gli orrendi crimini commessi. Inizio il mio solito giro-breve cioè limitato agli stretti congiunti… I miei “stanno tutti bene”… e credo sia inutile domandarlo o chiedere se mancano di qualcosa. Mi rileggo i nomi e quantaltro dei loro vicini e debbo ammettere che mi sono sembrate tutte facce pulite. Sono più o meno tutti coetani perché in questo cimitero i campi sono secondo la data di morte. E cosi puoi trovare un vecchio ottantenne vicino ad un giovane ventenne morti più o meno lo stesso giorno, ma di storie completamente diverse. Chi possiede tombe gentilizie in pratica è isolato e sembra come se nessuno volesse avvicinarlo perché queste cappelle sono totalmente isolate. Ti viene da dire : bella e brava gente i vicini. Anche perché la riflessione che faccio è : qui non ci sono delinquenti . O meglio come fai a individuarli e allora ti godi l’idea che qui non esistono. Cosi chiunque sia il tuo vicino è certamente una persona per bene ! E’ meraviglioso ! E’ una delle cose positive della grande città. Nessuno conosce nessuno… almeno al cimitero ! Poi passo dall’ospite più recente. So già che nessuno lo andrà mai a trovare e mi colpisce una delicatezza istituzionale. Il campo 27 è lontanissimo dall’ingresso e l’ultimo in uso. Ora è stato “sistemato”. Cioè l’amministrazione ha delineato gli spazi e definito il tutto. Ora chi vuole può “allestire” il tumulo a sue spese. Ma una cosa mi ha colpito e commosso. L’amministrazione nel fare ciò ha ,secondo regolamento , messo targa e matricola, alzato il terreno, delimitato gli spazi e messo una piccola lapide identificativa. Ma ha anche messo un fiore giallo delicatamente poggiato vicino ad una croce… Cosi come hanno fatto con gli altri. Io mi sono vergognato perché avevo promesso di portargli un biscotto con la giuggiulena che regolarmente ho dimenticato a casa.

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