Si
è svolta in un atmosfera di sinistra la presentazione del noto lavoro del
Vitale sulla nostra memoria collettiva. Il Vitale, come abbiamo già detto,
conosce bene la materia soprattutto sa documentarla. Insomma Lui e il Nuccio
Benanti se la giocano a ping pong: il primo sa documentarla alla perfezione il
secondo sa interpretarla con arte. Ma il protagonista non è stato il libro ma
bensi la liturgia nostrana attorno ai libri. L’assente principale che da
decenni oltre che politico è stato l’editore di quasi tutti i lavori che sono
usciti negli ultimi quarantanni. Direttamente o indirettamente se vuoi stampare
un libro devi andare da lui. Lui ti ottiene finanziamenti , ti indica autori, scrive tutte le
prefazioni, primeggia nelle presentazioni. Pochi gli contendono questo ruolo o
si prestano perché nessuno osa inserirsi in quello che il nostro domina da
dominus. Non so quanti libri del Vitale abbia spinto lo Spataro verso la
stampa. Ma questa volta ne è stato tenuto fuori. Il percorso è il solito: si
intercede sull’uomo al potere, si questua, si ossequia sino a quando si ottiene
il risultato. In questo caso l’uomo del tempo al potere non era lo Spataro e
quindi le iniziative avviate al tempo miracolosamente “risuscitano” ora e
quindi ora se ne raccolgono i frutti.
Ma
il miracolo non è questo ! Il miracolo è che chi ha “procurato” questo evento ,
il nostro Onorevole romano ha dato prova di cambiamento radicale. Non è più
l’uomo che ti definisce ubriacone, l’uomo che sbagliandosi accomuna i figli ad
altri ubriaconi da pub, non cataloga più come “vastasi” chi chiede che le opere
d’arte giacenti a Palermo tornino a casa a Marineo, non definiscono più “bocca
di rosa” le giovani consigliere comunali avversarie, non definisce i suoi compaesani
mafiosi e via di seguito. Oggi è pacato (avrà pontificato dieci parole alla
presentazione del libro) riflessivo accettabile. Ora lo aspettiamo che quando
si pronunzia si sostenga con documenti alla mano, che non invesca più contro la
sua gente, che moderi i suoi intimi, e che infine ci faccia capire i vantaggi
che sta avendo la nostra comunità da “cotanto nomine”. Lo diciamo in tutta
sincerità perché anche noi visto il suo cambiamento abbiamo cambiato il nostro
atteggiamento e seppur querelati (è una questione di stile: quando mi defini
ubriacone, vastaso ecc.ecc. non mi sembrò opportuno querelarlo perché quelle
espressioni ti autodefiniscono) .
Abbiamo
notato i soliti volti di sinistra della “cellula dei trinariciuti” e
onestamente dobbiamo ammettere che comunque sia andata almeno la sinistra ha
“battuto un colpo”. E se ne sentiva il bisogno. Rimane insoluto il problema
Vitale-Spataro, ma rinunzio ad occuparmene…
Intanto
mi consolo con la presenza delle “quattro marie” che le aspettavo come ospiti ,
visto il tema culturale e non come sirenette…
Sembrava
una di quelle serate che organizzava il Benanti a suo tempo. Gesti unici e rari
che ti facevano credere che esisteva una sinistra culturale dopo quella
sguaiata.