Quando
Valeria Calderone e, subito dopo , Onofrio Sanicola mi hanno comunicato la
notizia della dipartita del Prof. Mimmo Tuzzolino, il primo sentimento che ho
provato è stato quello di un profondo dispiacere, cui si è subito aggiunto un
certo disagio interiore perché ho compreso di essere rimasto privo del secondo
punto di riferimento, in ordine di
tempo, che per me rappresentava la figura dello scomparso. La morte di
una persona cara suscita sempre in noi una riflessione sul ruolo che esso ha
svolto nella nostra formazione culturale e umana, e mi è subito tornata alla
memoria la funzione assolta in questo senso della prima figura, cui ho
precedentemente accennato,quella del compianto Mons.Francesco La Spina: due
uomini, l’uno complementare dell’altro,esperti in perfetta sinergia,che hanno
profondamente inciso nel mio animo, lasciando un segno incancellabile nella mia
coscienza di uomo. Mons. La Spina, dotato di un profondo senso morale non
disgiunto, da un’ampia e profonda
cultura,mi ha offerto validi strumenti culturali non solo di ordine filosofico
(ricordo, a tal proposito, le letture di San Tommaso nell’ambiente raccolto
d’archivio parrocchiale),ma anche letterario, avviandomi anche alla lettura. Le
“La Civiltà Cattolica” che tanto peso ha avuto nella mia formazione umana e
culturale. Questi stimoli culturali sarebbero sicuramente rimasti nell’archivio
della mia memoria se non avessi avuto la fortuna di incontrare
contemporaneamente il secondo punto di riferimento: Mimmo Truzzolino. Egli, con
il suo sorriso, con la sua dirittura
morale , con la consapevolezza che la vita ha un senso se si
concepiscono come una missione da compiere, ha reso esperti negli insegnamenti
di cui era stato generoso Mons. La Spina.
Ho imparato a conoscere il Prof. Tuzzolino negli ambienti dell’Azione
Cattolica, di cui feci parte con l’altrettanto compianto Prof. Aldo Calderone,
che ebbe pure lui la fortuna di fruire dell’insegnamento di queste due “guide”.
Io divenni delegato aspirante ed ebbi quindi la possibilità di intraprendere
una stretta collaborazione col Presidente , Mimmo Tuzzolino,e di far tesoro dei
suoi suggerimenti. Il Presidente Mimmo era da tutti noi stimato e amato perché
riconoscevamo in lui un particolare carisma, quello di saperci educare alla
serietà della vita, senza con ciò privarci della gaiezza e della gioia. Mimmo
Tuzzolino, nel suo rapporto con i giovani, sapeva imprimere in noi l’amore per la libertà
alla luce dei valori che ci rendono veramente uomini: l’onestà, la lealtà, il
rispetto per gli altri e per le loro opinioni. Tali valori divennero in lui un
esempio vivente in tutte le sue molteplici attività, da quella politica, a
quella formativa, a quella scolastica.
Io non ho avuto la fortuna di svolgere la mia attività di insegnante quando lui era
ancora in servizio a Marineo,ma non per
questo i suoi consigli, sul piano didattico,non mi sono stati enormemente
utili. Profondo conoscitore della
pedagogia di Lombardo Radice, egli li arricchì con la sua esperienza e con le
sue acute intuizioni psicologiche acquisendo originalità nella sua lunga
ed efficace , esperienza educativa. Per Lui, l’insegnamento era “
arte” e come tale lo esercitò amando i bambini, dai quali era riamato,facendo
si che il suo messaggio educativo,tramite gli scolari, raggiungesse anche le
famiglie.
Amante della cultura , sentì
imperiosa l’esigenza di diffonderla soprattutto tra i giovani,
artigiani,contadini,operai ……, che con interesse ed entusiasmo frequentavano numerosi
il Centro di lettura da lui per molti anni diretto; giovani con i quali egli
intrattenne cordiali rapporti amichevoli
e da questi venne sempre ricambiato con riconoscenza, stima e rispetto. La
scomparsa del Prof. Tuzzolino lascia sicuramente sgomento nella comunità
marinese,ma la sua opera, il suo insegnamento, il suo esempio continueranno a
vivere in ciascuno di noi, ce lo sentiremo vicino e ancora presente nella
nostra memoria, fulgido esempio di educatore e di uomo: Marineo gli è
sommamente riconoscente.
Benedetto Daidone
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