“Ma questa argomentazione è insensata” gridò la ninfa. “Potresti ugualmente sostenere che la scheggia di legno di pino è più importante di me perchè mi serve per pulirmi i denti. La donna, non l’uomo è sempre più importante:lei è colei che agisce, mentre l’uomo è uno strumento. Lei dà ordini , lui obbedisce. Non è la donna che sceglie l’uomo e lo vince con la dolcezza della sua profumata persona, gli ordina di giacere nel solco sulla schiena, poi cavalcando sopra di lui, come su un cavallo servaggio domato e pronto ai suoi voleri, trae piacere da lui e quando ha terminato lo lascia li a terra come un morto ? Non è la donna che governa la casa e se qualcuno dei suoi amanti le reca fastidio con un comportamento sgarbato o indolente, ripete per tre volte la formula con cui gli ordina di prendersi tutte le sue cose e di ritornare alla casa della sua confraternità?”
Questo dialogo fra una delle Ninfe Esperidi e il vate Anceo il piccolo, unico sopravvissuto, a quel tempo, del mitico viaggio degli argonauti. Mi ha incuriosito molto proprio in questi giorni che stiamo celebrando il mito della donna “finalmente votante”. Ora potrei dirvi come finisce il dialogo, ma ad alcuni toglierei il gusto di andarselo a leggere (R.Graves, Il Vello d’Oro ) ai più non interessa e , quindi non meritandolo non serve a nulla copiarlo.
Ps mentre stavo per aggiornare il mio “nuovi arrivi in
libreria n.4 mi sono imbattuto in questo passo che voglio proporvi.
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