MIMMO
TUZZOLINO, UN EDUCATORE
Alla veneranda età di 87 anni il professore Mimmo Tuzzolino ha
lasciato la vita terrena. Se ne è andato in punta di piedi, così com’era suo
stile, lasciando dietro di sé una profonda traccia di bene.
Non è facile riassumere in poche righe la sua intensa vita. Il termine
educatore ben evidenzia lo stile della sua vita e il generoso impegno che ha
guidato il suoi passi. Un educatore che sia nella vita scolastica sia nella
vita sociale testimonia le virtù civiche ed evangeliche.
Saggezza e sapienza, elevata
cultura e sensibilità sociale, cittadinanza attiva, solidarietà, servizio verso
gli ultimi, sincera amicizia, autorevolezza e pensosità, capacità animative e
organizzative, un sottile umorismo, competenza e responsabilità, capacità collaborativa, una profonda fede
hanno arricchito ed orientato la sua vita.
I marinesi meno giovani lo ricordiamo tutti con riconoscenza,
rispetto, amicizia.
Cresciuto tra i disagi dell’ultimo periodo della guerra, sin dalla
prima giovinezza passò dall’impegno politico, a favore della nascente
repubblica, all’impegno ecclesiale e scolastico.
Lo ricordiamo con la sua fisarmonica animare gli alunni della scuola e
i gruppi giovanili; lo ricordiamo appassionato organizzatore dei saggi
scolastici, dirigente dell’azione cattolica giovanile, sostenitore del nascente
gruppo scout e delle varie iniziative civiche e parrocchiali, direttore del
coro parrocchiale, insegnante integerrimo e di elevata competenza didattica,
punto di riferimento e orientamento per giovani e adulti e per gli stessi
colleghi, generoso benefattore nei confronti dei più emarginati e disagiati.
Ciò non solo a Marineo. Quando, dopo il matrimonio, si trasferì a
Palermo, divenne valido insegnante nel travagliato quartiere di Ballarò. A lui
erano affidate le classi più numerose e gli alunni più bisognosi. Anche in
quell’ambiente esercitò le virtù della solidarietà e della competenza.
Testimoniò, sino a quando la salute glielo permise, la sua profonda
fede partecipando attivamente ai gruppi di preghiera e di spiritualità. Tutto
sempre con discrezione, con proficuo impegno, con il sorriso sulle labbra.
Qualche anno fa raccolse i suoi ricordi in un libro ricco di verve e
di aneddoti. Sono ricordi suoi, ma che mettono in luce la vita marinese tra la
prima e seconda metà del secolo scorso.
E’ un’opera che ben fa risaltare la sua profonda umanità, la sua
vivacità, la sua saggezza, nonché molteplici aspetti della comunità marinese e
non solo.
Sarebbe opportuno ripubblicare l’opera, così sarebbe opportuno
intitolare una via alla sua memoria, perché la vita e l’opera delle persone che
hanno molto donato a Marineo non cada nell’oblio e sia di esempio ai posteri.
Giovanni Perrone
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