sabato 25 giugno 2016

LA TESTIMONIANZA DI GIOVANNI PERRONE




MIMMO TUZZOLINO, UN EDUCATORE

Alla veneranda età di 87 anni il professore Mimmo Tuzzolino ha lasciato la vita terrena. Se ne è andato in punta di piedi, così com’era suo stile, lasciando dietro di sé una profonda traccia di bene.
Non è facile riassumere in poche righe la sua intensa vita. Il termine educatore ben evidenzia lo stile della sua vita e il generoso impegno che ha guidato il suoi passi. Un educatore che sia nella vita scolastica sia nella vita sociale testimonia le virtù civiche ed evangeliche.
 Saggezza e sapienza, elevata cultura e sensibilità sociale, cittadinanza attiva, solidarietà, servizio verso gli ultimi, sincera amicizia, autorevolezza e pensosità, capacità animative e organizzative, un sottile umorismo, competenza e responsabilità,  capacità collaborativa, una profonda fede hanno arricchito ed orientato la sua vita.
I marinesi meno giovani lo ricordiamo tutti con riconoscenza, rispetto, amicizia.
Cresciuto tra i disagi dell’ultimo periodo della guerra, sin dalla prima giovinezza passò dall’impegno politico, a favore della nascente repubblica, all’impegno ecclesiale e scolastico.
Lo ricordiamo con la sua fisarmonica animare gli alunni della scuola e i gruppi giovanili; lo ricordiamo appassionato organizzatore dei saggi scolastici, dirigente dell’azione cattolica giovanile, sostenitore del nascente gruppo scout e delle varie iniziative civiche e parrocchiali, direttore del coro parrocchiale, insegnante integerrimo e di elevata competenza didattica, punto di riferimento e orientamento per giovani e adulti e per gli stessi colleghi, generoso benefattore nei confronti dei più emarginati e disagiati.
Ciò non solo a Marineo. Quando, dopo il matrimonio, si trasferì a Palermo, divenne valido insegnante nel travagliato quartiere di Ballarò. A lui erano affidate le classi più numerose e gli alunni più bisognosi. Anche in quell’ambiente esercitò le virtù della solidarietà e della competenza.
Testimoniò, sino a quando la salute glielo permise, la sua profonda fede partecipando attivamente ai gruppi di preghiera e di spiritualità. Tutto sempre con discrezione, con proficuo impegno, con il sorriso sulle labbra.
Qualche anno fa raccolse i suoi ricordi in un libro ricco di verve e di aneddoti. Sono ricordi suoi, ma che mettono in luce la vita marinese tra la prima e seconda metà del secolo scorso.
E’ un’opera che ben fa risaltare la sua profonda umanità, la sua vivacità, la sua saggezza, nonché molteplici aspetti della comunità marinese e non solo.
Sarebbe opportuno ripubblicare l’opera, così sarebbe opportuno intitolare una via alla sua memoria, perché la vita e l’opera delle persone che hanno molto donato a Marineo non cada nell’oblio e sia di esempio ai posteri.

Giovanni Perrone


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