“Ma quando incominci a scrivere bene
?” mi aggredisce il prof. “E tu quando la finisci di discriminarci ?” rispondo.
Poi mi ricorda gli irripetibili giorni dell’Omnia … l’autore di un articolo
epocale sulle ragazze di Marineo negli anni cinquanta ! Mi ero ripromesso di
ripetere , virgolettando, la critica presente nel pieghevole che accompagna
questa seconda tappa de “Le scarpe raccontano”, inventata dal trio Biondolillo,Pulizzotto,
Castronovo. Rosario Daidone , critico di mestiere, passa dalla ceramica ai
contenuti con una facilità che dimostra che “il mestiere” non è acqua. Non
riproporrò il suo testo perché i marinesi se non l’anno letto venerdi sera non
meritano la fatica che debbo fare nel ricopiarlo. Eppure il parterre era
prestigioso. I signori Laversa,Lella Carderone e consorte, Il prof. Giovanni
Perrone e nipotinlo, La poetessa La Sala e consorte, Maria Rita Quartararo, il
maestro Totuccio Pulizzotto, G. La Licata e consorte, il Presidente della
Proloco e consorte, Il Presidente della Fondazione con lo staff al completo. Oltre
ai tanti che sconmosco i cognomi…
Ma l’elenco più lungo è quello degli assenti…
Mancavano tutti i docenti di qualsiasi livello e grado (mai visto uno ad una manifestazione
culturale), mi ha stupito la presenza della Battaglia all’inizio vagava sola ma poi è stata raggiunta dalle colleghe e
cosi le quattro inseparabili marie si
sono ricomposte. Mai viste prima ad un incontro culturale eppure anche lloro
producono cose eccellenti ma anche loro subiscono la sindrome del “vado solo a
ciò che creo io !” di stampo marinese ! Chi non c’era si è persa l’occasione di
ammirare le mise delle signore , questa volta tutte bellissime, e nel contempo
siamo stati privati dai soliti saccenti sapienti. Il nostro assessore è andato
benissimo recitando Buttitta a memoria e si è perso solo quando ci ha presentato
una Signora Guttuso e il nostro non è riuscito a farci sapere se si trattava
della figlia cugina nipote del maestro. Perché tutti i gradi di parentela che
lui citava Lei li smentiva.
La Guttuso in quanto femmina non ha perso occasione
di rimproverarci ricordandoci che siamo omofobi , sessisti, stupratori e
barbablu , nessuno escluso. Per una cinquantina di coglioni che si comportano
in questo modo gli altri 50 milioni veniamo insultati gratuitamente. C’è aria di giustizialismo
e di castrazione collettiva…. Organizziamoci ! Cosi come quel gruppo over-age che
ci ricorda che noi siciliani siamo solo mafiosi bravi solo a “farici li scarpi”…
Il Pulizzotto gongolava e ci mancava
poco che si mettesse a recitare una sua poesia scritta per caso … Abbiamo
sempre elogiato queste iniziative che salvano la faccia ai marinesi a matula ma
ora bisogna crescere. Vi diamo atto di gusto e bravura ma per favore impostate
la sala in modo adatto. Avete messo al centro i due relatori lasciandoli li per
tutta la serata come mummie in essicazione mortificando gli artisti ai laterali
dove tre quarti di ospiti non riuscivano a vederli. Ora ci vuole un coordinatore
e un addetto alla comunicazione …. A meno che anche voi facciate parte dell’ Olimpo
marinese dei saccenti a matula. Bravissimo il gruppo dei “figli di Pino Daniele”
già apprezzati la volta precedente. Peccato che si siano persi in citazioni autobiografiche esagerate …
Eccezionale il magister Edmondo Negri che ha preferito parlare con le sue
prestigiose dieci dita… Vi lascio a qualche foto…
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