Anche se sono fedelissimo
di San Ciro non potevo non festeggiare San Giorgio(23 aprile). E allora lontano
da Marineo (e da San Ciro) mi sono trovato a Bosto (Varese) e senza accorgemene
alla fine mi sono ritrovato a… Marineo. Bosto è parte del Comune di Varese e non ti sembra di essere in Italia, ma sa di Svizzera (che si trova a due passi). La calma non è solo nelle cose ma anche nelle persone e contrasta con le nostre chiassose comunità meridionali. Ma qui la gente è cordiale e ospitale e in fondo ha gli stessi pregi e difetti di tutti i paesi del mondo.
Ricorderete che
altra volta abbiamo parlato della strage di Francescani avvenuta nel 1611 a
Praga nella chiesa di Santa Maria della Neve. Questa volta i comunisti non c’entrano
perché gli autori erano i protestanti. Bisognerebbe farsi spiegare dal Antonino
Disclafani quello che successe al tempo di Lutero e della Riforma e Controriforma
al tempo della Guerra dei Trentanni .
Gli avvenimenti erano simili a quelli del tempo di Ipazia quando fra Paganesimo
e Cristianesimo si faceva gara a chi ne ammazzava di più.
Cosi quel
terribile 1611 14 francescani , quasi tutti giovanissimi, vengono sgozzati,
buttati giù dal tetto e cosi si sono sbizzarriti nel massacro. Forse da li i
nazisti e i comunisti hanno imparato e copiato.
Oggi, giorno
della festa di San Giorgio due francescani sono venuti da Praga non a mani
vuote. Fra questi 14 martiri , Beatificati da Papa Giovanni Paolo nel 2012,
quattro erano di origine italiana. E da li è partita la ricerca sui quattro
italiani di cui uno era proprio di Bosto e altri due di li vicino. E cosi anche
noi eravamo coinvolti vuoi per le traduzioni vuoi perché conosciamo i
francescani di Praga della Chiesa della Madonna della Neve che tra l’altro
possiede una raccolta unica di Bibbie in lingua ceca. Ti sentivi a Marineo
quando anche da noi avvengono ricorrenze simili e la comunità si mobilità.
E cosi non poteva mancare il Console della Repubblica Ceca Dottor Giorgio F. Aletti con la inseparabile consorte Valeria. Due momenti vanno segnalati il primo quando Paolo e Andrea Musaio hanno regalato alla Parrocchia una grande Icona (200X100) dipinta su legno dove l’autore ha usato la antichissima maestria artistica abbondando in oro e altre alchimie. Jonescu Aurel custode della rara e antichissima tradizione dell’est Europa. Il Provinciale dei Francescani cechi ha permesso che i Fratelli Petr e Elias assegnati proprio alla Chiesa della Madonna della Neve di Praga che da anni studiano e si occupano del recupero delle reliquie di questi martiri hanno commentato il fatto , gli scavi e il recupero del culto. Era presente anche il vescovo di Varese don Luigi Panighetti e il sostituo del Parroco di Bosto Don Enrico De Capitani. Non poteva mancare il Sindaco di Varese accolto dal coordinatore Enrico Marocchi e da Santo Cassani.
E cosi non poteva mancare il Console della Repubblica Ceca Dottor Giorgio F. Aletti con la inseparabile consorte Valeria. Due momenti vanno segnalati il primo quando Paolo e Andrea Musaio hanno regalato alla Parrocchia una grande Icona (200X100) dipinta su legno dove l’autore ha usato la antichissima maestria artistica abbondando in oro e altre alchimie. Jonescu Aurel custode della rara e antichissima tradizione dell’est Europa. Il Provinciale dei Francescani cechi ha permesso che i Fratelli Petr e Elias assegnati proprio alla Chiesa della Madonna della Neve di Praga che da anni studiano e si occupano del recupero delle reliquie di questi martiri hanno commentato il fatto , gli scavi e il recupero del culto. Era presente anche il vescovo di Varese don Luigi Panighetti e il sostituo del Parroco di Bosto Don Enrico De Capitani. Non poteva mancare il Sindaco di Varese accolto dal coordinatore Enrico Marocchi e da Santo Cassani.
I due
francescani hanno portato un reliquario prestigiosissimo costruito dall’artista
Leona Matejskova che ha costruito un reliquario ,a 14 punte, opera d’arte. Ha usato 14 reliquie
concesse dalla Chiesa . Li ha incastonati dietro dei cristalli di Boemia che
hanno provocato l’effetto ingrandimento delle piccolissime reliquie. (Vedi il commento allegato)
Al centro a simboleggiare lo splendore della Chiesa ha usato granati di Boemia. Sul retro foderato con legno di ulivo recuperato da un uliveto che fornisce olio per novantamila euro usati per beneficienza. I metalli usati sono recuperati da vecchie miniere abbandonate dedicate a San Venceslao. Dietro ogni reliquia una pietra recuperata dagli altari delle parrocchie dei 14 martiri donati dai paesi d’origine dei martiri.
Al centro a simboleggiare lo splendore della Chiesa ha usato granati di Boemia. Sul retro foderato con legno di ulivo recuperato da un uliveto che fornisce olio per novantamila euro usati per beneficienza. I metalli usati sono recuperati da vecchie miniere abbandonate dedicate a San Venceslao. Dietro ogni reliquia una pietra recuperata dagli altari delle parrocchie dei 14 martiri donati dai paesi d’origine dei martiri.
Ci troviamo a
Bosto perché là ci hanno portato le ricerche di uno dei martiri , Gaspare D’Averio
come cita il certificato di Battesimo ivi ritrovato.
L’Oratorio ha
offerto il pranzo della cucina tradizionale varesotta .
E cosi ho
rivissuto una cerimonia molto simile a quelle che si svolgono a Marineo.
ps. Il testo del filmato trasmesso ,è stato tradotto da Růžena Růžičková, sui fatti che riguardano Bosto e i 14 martiri
ps. Il testo del filmato trasmesso ,è stato tradotto da Růžena Růžičková, sui fatti che riguardano Bosto e i 14 martiri
Mi corre obbligo fare alcune precisazioni. Sia la icona che il reliquario sono stati ampiamente descritti dagli autori (la icona oltre un ora è servita per spiegarci tecnica e significati molto meno per il reliquario che doveva essere accompagnato da un filmato che ...non è partito). Quindi il tutto (anche perchè come al solito la mancanza di un comunicato ti mette in grande difficoltà) molti dettagli ti sfuggono. E cosi debbo correggermi precisando che il fondo scuro che copre tutta la superfice del reliquario sono pietre simili a quelle che compongono la tomba di San Venceslao (cava oggi in disuso)che, messo controluce, da un effetto unico assieme ai granati che rappresentano il sangue dei martiri. Altri dettagli delle due opere (che solo gli artisti potrebbe spiegare) acquistano maggior valore in presenza delle due opere stesse. Mentre la icona è visibile sul posto(a Bosto) il reliquario è già tornato a Praga e chi volesse vederlo deve andare nel luogo deputato e cioè a Santa Maria delle Neve che si trova in pieno centro di Praga a sinistra di Piazza San Venceslao. Ovviamente chi ci va non dimentichi di salutarci i due Frati citati, Petr e Elias e ovviamente il Superiore Frate Antonio.
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