E’
difficile tenere il conto. Ormai la mattina , appena ci svegliamo la prima cosa
chiediamo" è chi è morto oggi?" Ieri una cinquantenne che non è sopravissuta ai
suoi genitori. E’ una cosa incredibile. Oggi un novantenne , come tanti altri,
testimone di una generazione che sembrano correre tutti assieme verso un nuovo
mondo. E’ un bollettino di guerra . Tutti i giorni ordinatamente li vedo in
coda più o meno a turno che ci lasciano dopo una lunga vita. Chissà se si
rendono conto di come ci lasciano. Si rompe un collegamento reale fra una
generazione e l’altra, ma è difficile trovare la continuità perché la differenza
fra queste due generazioni è abissale. Non fosse per l’affetto … direi che
sembra che non lascino traccia. Eppure è la generazione , figlia della
precedente, che ci ha lasciato la Seconda Guerra Mondiale e noi per non essere
da meno abbiamo creato una miriade di guerre locali , ci siamo inventati la
droga e i compiuter. Ma è più quello che perdiamo che quello che ci siamo
inventati. Ora vorrei dire a Pietro Barbaccia , nel momento del lutto, che ti
troverai alla tua destra un vuoto , prima occupato da tuo padre, un vuoto
incolmabile che spesso vorrai riempire senza riuscirci. Quando successe a me lo
riempii dei ricordi e dei momenti convissuti che non bastarono a colmarlo…
A
tutta la tua famiglia le mie sentite condoglianze !
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