lunedì 3 aprile 2017

UN VUOTO INCOLMABILE



E’ difficile tenere il conto. Ormai la mattina , appena ci svegliamo la prima cosa chiediamo" è chi è morto oggi?" Ieri una cinquantenne che non è sopravissuta ai suoi genitori. E’ una cosa incredibile. Oggi un novantenne , come tanti altri, testimone di una generazione che sembrano correre tutti assieme verso un nuovo mondo. E’ un bollettino di guerra . Tutti i giorni ordinatamente li vedo in coda più o meno a turno che ci lasciano dopo una lunga vita. Chissà se si rendono conto di come ci lasciano. Si rompe un collegamento reale fra una generazione e l’altra, ma è difficile trovare la continuità perché la differenza fra queste due generazioni è abissale. Non fosse per l’affetto … direi che sembra che non lascino traccia. Eppure è la generazione , figlia della precedente, che ci ha lasciato la Seconda Guerra Mondiale e noi per non essere da meno abbiamo creato una miriade di guerre locali , ci siamo inventati la droga e i compiuter. Ma è più quello che perdiamo che quello che ci siamo inventati. Ora vorrei dire a Pietro Barbaccia , nel momento del lutto, che ti troverai alla tua destra un vuoto , prima occupato da tuo padre, un vuoto incolmabile che spesso vorrai riempire senza riuscirci. Quando successe a me lo riempii dei ricordi e dei momenti convissuti che non bastarono a colmarlo…
A tutta la tua famiglia le mie sentite condoglianze !

Nessun commento:

Posta un commento