CARAVAGGIO 14
Il cimitero di S. Sebastiano diventa il
luogo probabile della sepoltura di Caravaggio
Disponevamo di una insieme di elementi, pur
se eterogenei, che ci portavano a focalizzare la nostra attenzione sul cimitero
di S. Sebastiano. Nel 1956 il comune di Monte Argentario aveva proceduto a disseppellire
parte dei resti mortali presenti nel vecchio camposanto e trasferirli in una
delle cripte della chiesa Nova dell’attuale cimitero. Durante i mesti lavori di
disseppellimento due fanciulli d’allora assistettero all’evento. Uno di quei
due fanciulli, l’archeologa Giovanna Anastasia, da adulta aveva dichiarato in
una intervista apparsa sul Corriere della Sera di avere visto con i propri
occhi un manto, riconosciuto come appartenente ai cavalieri di Malta, contenenti
dei resti ossei. La testimonianza era stata avvallata dal signor Pioppi,
l’altro fanciullo dall’ora. La dovizia di particolari espressa dalla signora
Anastasia davano un alone di verosimiglianza alle dichiarazione. Si trattava di
dichiarazioni che avrebbero potuto essere frutto di una adolescenziale costruzione
fantastica o di tardive affermazioni rispondenti a chissà quali ragioni, ma
rimanevano sempre indizi che non potevano essere liquidati come semplici
fantasie. Vi erano poi le altre notizie provenienti da originali documenti
frutto della indagine compiuta dal Ferrini. Erano dati che davano maggiore
credibilità e peso alla ipotesi della sepoltura nel cimitero di S. Sebastiano
del grande pittore seicentesco.
I risultati della ricerca documentaria
svolta dal Ferrini con particolare riguardo alle sepolture avvenuta in S.
Sebastiano ricavate dal – libro dei morti della parrocchia di Porto Ercole-
Osservazioni:
le registrazioni per gli anni 1610, 1611,
1612 e 1613 per la gran parte sono state effettuate a posteriori, il De Ventura
non poté vedere personalmente dove fossero sepolti perché non era presente a
Porto Ercole oppure non furono indicate dai suoi sostituti.
Mancano i registri dal 3 novembre 1669
all’11 maggio 1765.
Sul luogo
dove era collocata la chiesa di S. Sebastiano e il cimitero che nel tempo gli
si venne a creare intorno per un diametro di circa 150/200 metri, si sviluppò, per quasi tutto il 1800, gran parte dell’abitato di Le Grotte
Intorno
alla Chiesa di S. Bastiano costruita a
metà della discesa che immette a Le Grotte, si venne a creare un grande
cimitero in continuazione delle sepolture
“li pozzi” o “tumuli” sul Poggio
di S. Rocco (attualmente Poggio delle Forche)
di fronte all’attuale omonima chiesina. Queste ultime sepolture, che
consistevano in antichi “pozzi”, di molto probabile origine etrusca,
originariamente adibiti alla conservazione di granaglie, furono usati con
continuità dal 1640 in poi, e a tutt’oggi, i “pozzi” non sono stati bonificati.
Notizie storiche sulla chiesa di S.
Sebastiano
Non ci é dato conoscere quando la Chiesa fu
costruita. Si può supporre della sua presenza assai prima della occupazione
spagnola e fu poi sempre visitata e osservata nelle numerose visite pastorali
dei Vescovi di Sovana.
Le tribolate vicende del parroco
di Porto Ercole
Il 26 gennaio del 1610 il Pievano De Ventura è nelle carceri della
Rocca Spagnola, dove resta anche per i
mesi successivi (febbraio, marzo), perché egli stesso più sotto afferma di
prendere nota di alcuni morti del
mese di marzo…che non erano stati trascritti, perché in quel tempo
era rimasto in carcere.Per
il mese di aprile e per quasi tutto maggio, le annotazioni sono state scritte in ordine dal Pievano.
“…A
29 di maggio successe quando il Vescovo mandò il Commissario di Magliano p
catturarmi e andai a Roma “dove
mi trattenni fino tutto settembre del 1610 portandomine alla sacra
congregazione Il Vescovo di Castro fatte….........nelle cause mie al Vescovo di
Sovana e in questo morti successi e ho fatto nota di essi.......che Pr
Guglielmo restò alla Cura”
Il 22 ottobre è
ancora assente perché nel trascrivere precisa:
A di 22 ottobre
1610 Pietro Sierra di Belliamo al tempo che Prete Guglielmo attendeva alla
pieve p. mia ausentia___________________
Era dunque
rimasto alla cura della Pieve, nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre,
Prete Guglielmo. Per tutto questo tempo il Pievano era rimasto a Roma e da Roma
era appena tornato, quando:
A di
3 di novembre 1610 venuto il Vescovo di Sovana in visita con l’occasione che
esso.................con la congiura di Prete Guglielmo é del Bibbia mi mosse
dal mio offitio alla inquisizione per tal causa resta alla Cura Prete
Francesco di Scansano in tempo del quale sene successero li morti
infrascritti________
Importante documento datato 1629 del
vescovo ScipioneTancredi che ordina la costruzione di una “profonda fossa” dove
collocare tutte le sepolture presenti entro la cripta della chiesa di S.
Sebastiano
Dalla relazione sulla Visita Pastorale
(AVPi, Visite, pag. 734) effettuata dal 25 aprile 1627 e quindi 17 anni dopo la morte del pittore,
veniamo a conoscenza di alcune disposizioni impartite dal vescovo Scipione
Tancredi al parroco di Port’Ercole, riguardanti i luoghi sacri (Chiese,
ospedali) della parrocchia, e in particolare per S. Bast.° fuor della terra ordino che si rifacesse la porta sendosi
trovata la chiesa aperta dove possono entrare bestie e pastori a tutte hore
come si vede fanno con grande indecenza e si rifacci i legni o la ferrata a una
finestra et comando che questo sia adempiuto per la festa di S. Bast.° che vi
si celebri solo in quel giorno. Et raccomando poi il tetto………..donandoli
tovaglie, croce, candelieri et altre cose et bisogni per la celebratione si
ametino SS. Sacramenti. A darsi licenzia che si possi celebrare anchora infra……...chiesa
in custodia dell’opera….. et vi si ponghino le ossa che si cavano dalle sep.,re della chiesa parochiale, quale
similmente ho dato licenza……si per rimediare al fetore come per non
essere già più capace…….”
Questa “fossa”
contigua alla Chiesa di S. Sebastiano fu realizzata nel terreno antistante
la chiesa stessa, verso l'attuale Viale Caravaggio, a qualche metro dal
Monumento, sito corrispondente ora all'ultimissimo tratto della carreggiata di
Via Nuova, e in corrispondenza del muretto che separa la sopraddetta via dalle
aiuole sottostanti. In essa vi fu riposto sicuramente il cadavere del
Caravaggio se fu la 30a persona ad essere inumata nel sepolcreto sotto il
pavimento della Chiesa di S. Sebastiano.
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