martedì 30 novembre 2010

GRAZIA, NULLA ACCADE PER CAS0...

Viaggio straordinario da Bolognetta in Messico
Alla Tenuta Scozzari  atmosfera elegante e ricercata. Mi aspettavo relatori boriosi, logorroici, sapientoni saccenti e vengo sorpreso non solo dalla riservatezza e competenza ma soprattutto dal pubblico. Abituato ad altre presentazioni dove chi parla non smette per un’ora, chi presenta oscura l’autore e fra la sala gira soprattutto rancore e intervengono solo quelli di parte appositamente convocati come avveniva un tempo con il Minculpop.
E’ un piacere  ammirare la gente, circa duecento persone. Le signore sfoggiano cappellini e mise  con bei colori. Una volta seduti nessuno osa più muoversi per non disturbare. Pochissime le facce di politici, pochissime le autorità. Mi aspetto che il sindaco prenda la parola e non smetta più,  invece non ha detto una parola, due assessori discreti siedono accanto al sindaco. Molti amici e qualche parente. Nessuno che ti sbatta in faccia “ma lo sai quanti libri ho scritto?”  Che poi sono i soliti libri stampati con i propri soldi. La regia è ottima. Di  politica e dei suoi rancori non se ne è sentito nemmeno l’odore. Appena entrati una deliziosa signora saluta calorosamente  il mio ospite e ci introduce in una sala pienissima. Ci presenta un mare di gente che non ci sbatte in faccia nè titoli nè cariche.
Finisco accanto ad un nostro scrittore-poeta marinese che inizia con una serie di insulti a Berlusconi, dalle escort al disastro in cui è caduto il nostro Paese. Inutile parlargli di situazione internazionale, di stati in preda al caos, tutto è colpa di Berlusconi. Parlano tutti allo stesso modo, dicono tutti le stesse parole, sembrano tornati i tempi dei trinariciuti. Non serve a niente dire “guarda fra poco torniamo a votare cosi ce lo leviamo dalle scatole”. Mi considera  uno di loro ma quando dico “scusa ma siamo qui per un altro motivo” si alza e va a sedersi altrove. Forse crede che io sia il fratello del “silvio”. L’editore Renzo Mazzone da informazioni sull’autrice. Mi risparmia la solita descrizione  evidentemente anche lui ha capito che alle persone interessa anche come è  l’ “autrice”.   Mazzone ci precisa che è almeno 20 cm più alta di lui, tacchi compresi, che, accompagnata da una sua amica, quando si incontrarono la prima volta, sembravano due amazzoni grazie anche a capelli lunghissimi. Il volto tiratissimo, occhi gonfi, labbra serrate, pantaloni strettissimi, sguardo a volte atterrito ma soprattutto  raggiante con fondo di tristezza (o stanchezza ?).   E’ il giorno di Grazia Guttilla. Chiama al tavolo una sfilza di amici, conoscenti, parenti, colleghi.. Si lascia andare a foto di gruppo, si presta a baciare  centinaia di persone a cui sussurra “grazie a te… se non fosse stato per te”. Ha vinto lotto, totocalcio e non so che lotteria. “E’ cosi che ho sognato questo giorno. Quasi non vuole parlare del libro.  Mentre lei ci gratifica con autografi inizia un discreto, perfetto buffet. Camerieri veri,  professionisti, nessuna ressa al tavolo,  nessuno con tre tartine in mano. La gente si saluta, si siede per uno scambio di opinioni. Sembra di essere all’altro mondo. Che gente bella.
La signora, che ci ha accolti all’ingresso, non ci lascia un momento. Attentissima e cordiale.
Ho appena iniziato a fare qualche complimento sulla cortesia, disponibilità, calore e riservatezza quando un signore ,almeno  tre volte più di me, si presenta salutandomi calorosamente presentandosi come marito della signora anzidetta :Anna. Sa chi sono e con chi sono. E’ uno dei “maghi” del Gruppo  Villeroy . Professionisti ai massimi livelli. Questi “maghi” girano per la sala con tanta discrezione che non te ne accorgi. Salutano tutti uno per uno per nome. Ma la nostra musa è la signora Anna. Quando chiedo maggiori dettagli sull’autrice mi dice: “Venga con me, qui c’è troppa gente…” .Immagino confidenze audaci, notizie piccanti. Filtriamo la folla e finiamo accanto ad una delle due amazzoni : Questa è mia cugina Grazia Guttilla  ,vediamo come se la cava…”  E li mi molla. Impossibile fare domande sul libro. Impossibile dire qualcosa sul libro appena ricevuto. Lo leggerò e poi, complice la signora Anna spero di intervistarla in quel meraviglioso giardino contando sui “maghi” per l’atmosfera e per la musica sul maestro Vitrano. Buon viaggio, Grazia Guttilla  nel paese della letteratura,  portami con te qualche volta, ma più vicino del Messico.
     Onofrio Sanicola

GRAZIA GUTTILLA  Nulla accade per caso - romanzo - Ilapalma - euro 15


lunedì 29 novembre 2010

LONDRA ? NO. MISILMERI.

Esperti d’Europa ospiti alla Scuola “Guastella”

Dal 29 novembre al 3 dicembre una delegazione di 15 esperti di istruzione e formazione provenienti da diversi paesi d’Europa (Francia, Belgio, Germania, Polonia, Romania, Bulgaria, Spagna, Portogallo) nell’ambito del programma Trasversale LLP dell’Agenzia Nazionale sarà ospite della Scuola Secondaria di I grado “Guastella” per riflettere e approfondire le tematiche sulla competenza plurilingue e le metodologie di insegnamento CLIL/EMILE ad essa correlate.
Il tema di grande attualità é oggetto, oggi, di intensa ricerca e sperimentazione nelle scuole. Insegnare un’altra disciplina, veicolata dalla lingua straniera, risulta tra le indicazioni e gli obiettivi delle più recenti Leggi di Riforma nazionali ed europee.
Al centro della discussione le “buone pratiche” delle scuole europee e le esperienze acquisite nel settore di indagine dalla Scuola  “Guastella” attraverso specifici progetti curriculari ed extracurriculari.
Gli ospiti saranno accolti a scuola il 29 novembre con un saluto dei ragazzi, un seminario di apertura a cui parteciperanno esperti della tematica oggetto della Visita e un buffet di degustazione gestito interamente dai ragazzi, sapientemente coordinati dai docenti, e dalle famiglie, con la partecipazione e  collaborazione dell’Assessorato Agricoltura e Foreste sezione Misilmeri. Il programma dei cinque giorni vedrà nella mattinata di martedì 30 novembre un momento di accoglienza al Comune con visita guidata dai “ragazzi ciceroni” della scuola al Castello dell’Emiro. Nei giorni successivi la delegazione visiterà alcune scuole di Palermo che si sono distinte nella metodologia oggetto della Visita. Il soggiorno sarà, inoltre, occasione per far conoscere le tradizioni, il patrimonio, storico-architettonico della città di Palermo e di alcuni importantissimi siti turistici ( Agrigento) e per far gustare l’impareggiabile qualità della nostra gastronomia, pertanto proseguirà con momenti di intrattenimento turistico pomeridiani e serali. Lingua veicolare dei lavori il francese, ideatrice del progetto la Dirigente prof.ssa Rita La Tona che, grazie alla collaborazione e all’esperienza della coordinatrice dei lavori, Prof.ssa Antonella Marino, per la seconda volta, apre la scuola ad una dimensione europea reale ad offre alla comunità educante e al territorio un’opportunità di riflessione ad un tavolo di dibattito rappresentativo a livello europeo. Gli appuntamenti europei di rendicontazione dei risultati stabiliti con i processi di Lisbona, Stoccolma e Barcellona,le indagini internazionali e i recenti interventi strategici Europa 2020 rendono necessario mettere a fuoco un quadro di competenze da acquisire nei diversi Stati, assolutamente inderogabile proseguire la riflessione in contesti di formazione come quello che la Visita fornisce e aprono le prospettive per una fase di coordinamento europeo che dovrebbe assicurare l’efficienza, l’omologazione e la competitività dei sistemi scolastici europei attraverso iniziative di monitoraggio inter pares, individuazione di indicatori di qualità, parametri di riferimento e trasposizione degli orientamenti fissati nelle politiche scolastiche nazionali. La Visita, quindi, si prefigura come una grande occasione di confronto didattico-metodologico dentro una tematica ancora tutta da esplorare, e come eccezionale opportunità di relazione,scambio e confronto culturale. Un appuntamento su cui la Guastella punta con tutte le sue risorse ed energie professionali e umane, con competenze ormai consolidate di accoglienza e cooperazione progettuale.



domenica 28 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO DI MARINEO

ROTTO  IL SILENZIO
Data l'ora ci riserviamo il nostro commento a più tardi.

Carissimi,                                                             Marineo 29.11.2010  0.45
come sapete nei giorni scorsi sul blog di  provocopuscolo  è apparso un post  diffamatorio  nei miei confronti , della mia famiglia e della stessa amministrazione  che rappresento.  E'  ovvio che quanto riportato  in quel post era assolutamente infondato e privo di ogni realtà. La battaglia  per la legalità e trasparenza portata avanti  nel settore dei rifiuti  dalla mia persona e dalla mia amministrazione  si è spinta avanti sino a mettere a rischio  la mia stessa incolumità personale. Come sapete per un buon  periodo sono stato tenuto sotto tutela e vigilanza dalle forze dell'ordine, con le quali sono stato in stretto contatto e trovato conforto nelle scelte rischiose  da me operate. I risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Perciò nessuna delle cose scritte in quel post  può corrispondere a verità. E' da chiedersi  invece,  se questa costruzione di montagne di fango,  appositamente costruite,  per rovesciarle addosso agli avversari politici rientrano in quello schema strategico che in campo nazionale il centro destra  da qualche tempo adotta  contro i propri avversari, interni ed esterni. 
La risposta a questo inquietante  interrogativo  potrà venire fuori solo quando scopriremo gli autori. E per far questo, l'unica strada  è la querela, che oggi stesso ho depositato. Infatti, sono determinato ad andare  fino in fondo con tutti i mezzi che la legge mette a disposizione, perchè i costruttori di fango, i vigliacchi, i codardi  possano essere smascherati e pagare il conto.  Vi posso assicurare che la mia non è una vendetta personale contro una, due o più persone bensì un'azione  ormai  necessaria, volta a contrastare questo nuovo modello  che negli ultimi tempi sta prendendo piede, sopratutto con  i blog, ma non solo, di  baipassare il confronto  dialettico viso a vi . tra le persone   le idee, anche  nello stesso ambito politico, per sostituirlo  con delle invettive anonime spesso offensive,  ed in alcuni casi anche diffamatori, attraverso alcuni blog  locali  che pubblicandoli, secondo me fanno da spalla  e ne sono corresponsabili. Se vogliamo costruire una società migliore, più libera e democratica, la stessa non può reggersi  sulle falsità, sull'omertà, sull'anonimato, sulle violenze anche verbali. Su questo versante l'amministrazione  comunale in collaborazione  con l'assessorato alla cultura  ha stilato un fitto calendario di iniziative (per tutta la stagione invernale)  durante la quale saranno presentati diversi  libri  che potranno essere commentati con gli stessi autori.

Il sindaco 
Franco Ribaudo

PORTOGALLO FATIMA

                                             IL RACCONTO DELLA DOMENICA
     Gli immensi vialoni danno conferma che si trattava di una tipica città imperiale, come Vienna, Parigi, Roma,Copenaghen, Praga. Non vedi la fine e ti sembra che più vai avanti, più il viale si allunga.      In questi grandi viali sei sempre più solo perché non vedi mai quello che passa dall’altro lato della strada.      Tutti vanno di corsa e fra alberi, auto, chioschi e cose varie, alla fine hai camminato per un’ora senza aver visto nessuno.      Per fortuna questo vialone aveva una fine, e in piazza del Restauratore inizia un’isola pedonale proprio davanti all’ascensore costruito da Eiffel. Negozi vecchi di cento anni e negozi nuovissimi come tripperia e arrogance messi insieme uno accanto all’altro. Poco dopo inizia la salita verso il borgo, o la vecchia Lisbona, dove la sera ci si ritrova nei locali tipici ad ascoltare il fado bevendo vino verde o vino tinto o vino porto. Viuzze strette dove le macchine passano appena o meglio sono solo in parcheggio, ed io finalmente posso sbirciare persino dentro le case protette da tende per mosche più o meno trasparenti. Finalmente vedo la gente. Chi sta seduto davanti la porta di casa, chi cucina, chi rattoppa, chi ritorna con un borsone pieno di primizie appena comprate al vicino mercato.      Quasi  in cima al borgo mi trovo davanti la chiesa ed entro un po’ emozionato, pensando di trovarmi nella casa natale di Sant’Antonio de Lisboa. Da ragazzo non sapevo che fosse di Lisbona. Una stanzetta con un altare e una foto del Papa in preghiera e migliaia di scritte sul muro bianco. Passerò un’ora per leggerle tutte, dalle invocazioni alle suppliche, dai ringraziamenti alle attese, in tutte le lingue con la stessa umiltà.

sabato 27 novembre 2010

PERCHè TANTA FRETTA ?

Ci è pervenuta la seguente lettera che qui pubblichiamo. Ci eravamo imposti di non occuparci di politica viva e non abbiamo cambiato idea. Pubblicare una notizia che riguarda tutti non è fare politica. Ma  soprattutto ci ha spinto l’affermazione del Consigliere Vivona che gli “altri non la vogliono pubblicare”. E giù nomi di blog, di bollettini comunali , di assessori e cosi via. In pochi giorni stiamo ballando su un tema delicato (libertà di espressione con insulti, si dice o non si dice ). Rinnoviamo la solidarietà al Sindaco Ribaudo ma nello stesso tempo se è vero quanto ribadisce il Consigliere Vivona (documenti alla mano) qualche chiarimento è dovuto. Se il nostro Sindaco ha ottenuto soddisfazione per gli insulti ricevuti qualcuno dovrà pur spiegare e chiarire quanto scrive il Vivona.   

Da Rosario Vivona a Il Guglielmo   Marineo  27 novembre 17.05  sabato
E’ stato convocato un consiglio comunale urgente per giorno 29 novembre 2010.
La proposta mi è arrivata oggi sabato 27/11/2010 alle 13:30 per essere votata lunedì dalle 18.00 in poi. Riguarda una variazione di € 533.855,00 e l’unica mezza giornata utile per chiedere chiarimenti tecnico-politici (perché nulla sapevamo della proposta) e’ lunedì mattina. Se tutti i 15 consiglieri lunedì mattina andiamo per chiarimenti al municipio per esempio dal dott. Scarpulla Nino (responsabile tra le tante cose anche dei Servizi di solidarietà sociale), tanto per sapere con i 220.000,00 euro insieme all’amministrazione cosa intendono fare, immaginate il caos. Nel sito del comune non e’stato pubblicato nulla né in altri blog.  Oltretutto nella proposta c’è  pure un ulteriore parte riguardante la modifica e l’integrazione del piano triennale delle opere pubbliche che e’ di particolare importanza.  Tutti sanno ( che l’assestamento di bilancio va fatto entro il 30 novembre e puntualmente arriva all’ultimo momento (l’anno scorso, mi ricordo che la variazione era di € 190.000 e la proposta mi e’ arrivata venerdì pomeriggio per il lunedì successivo).  Menomale che giorno 17/11/2010 nella seduta consiliare mi sono dichiarato indipendente. Non sono questi i valori e i metodi per creare sviluppo, aiutare i bisognosi. Ricordiamoci che la politica e’mettersi al servizio dell’intera cittadinanza.
Rosario Vivona
Consigliere Indipendente

giovedì 25 novembre 2010

oh, dolce terra amara...

CARA SICILIA TI LASCIO
Amo la mia regione ma è un rapporto di amore-odio. Il diritto è diventato favore,il denaro potere, la cultura un vizio da disprezzare. Cosi me ne sono andato al  nord.

Voglio fare una premessa. Io amo follemente la Sicilia. Ma come in tutti i rapporti che si rispettino, esiste un piano emotivo e un piano relazionale. La mia Sicilia è un amore illusorio ,che tradisce di  continuo  , che mente sapendo di mentire. Eppure è amore. Il piano emotivo , l’amore  appunto, mi inchioda a una passione irrinunciabile, a una sofferenza a volte persino masochista. Lo so e nonostante questo l’accetto. Il piano relazionale è la rinuncia alla maggior parte delle cose in cui credo, alla fierezza di un popolo, al mio modo di gestire i rapporti con gli altri. Ecc o appunto che la frattura diventa litigio perenne, insofferenza. La discordia fra questi due livelli si manifesta nell’intollerante vivere quotidiano, destinato quasi sempre a una cocente delusione. Un luogo dove il diritto diventa favore, il lavoro relazione sociale, il denaro potere occulto. La cultura è un vizio da disprezzare, da deridere. Una colpa da nascondere. Negli ultimi due anni di lavoro in Sicilia ho verificato con mano la totale distanza del potere politico da quello intellettuale, privo il primo di conoscenza e il secondo di abbondanza. Pertanto me ne vado. Anzi me ne sono già andato. La Sicilia è un luogo infinito da raccontare ma non dove raccontare.. Una miscela unica di particolari, di singole unità culturali. Non vado lontano col cuore, ma rinuncio volentieri alla volgare routine quotidiana, alla strafottente gestione della bellezza che ci appartiene e di cui non vediamo l’ora di sbarazzarci. Questa terra è simile a tutte le altre che da dopo lo stretto di Messina salgono verso le alpi. Non si distingue da null’altro che non sia il sintomo di una decadenza culturale inarrestabile. Ecco perché io vado via. Per raccontare questa terra, questo popolo a modo mio. Senza dovere chiedere favori, senza stare, come il contadino di una volta, con il cappello in mano dinanzi al signore di turno.
Andrea Leone.
Fotografo , 38 anni, ora a Milano.
La Stampa di Torino 24 novembre 2010


Per chi non lo conoscesse, vi presento Carmelo Vono, ragazzo molto intelligente, laureato in Ingegneria dell'Automazione, incompreso, e come se non bastasse disoccupato. Carmelo da qualche anno ha preso la penna in mano e ha iniziato un percorso poetico .La poesia,di Carmelo Vono, geniale nella sua semplicità, dovrebbe far riflettere sul fatto che  al  giovane non basta avere buona volontà, se questa non è supportata da una politica che la riconosca e la rispetti. Non esiste ad oggi un piano di sviluppo giovanile serio  in Sicilia e in Italia., o se esiste è solo un fiore all'occhiello da esibire in campagna elettorale.

lunedì 22 novembre 2010

RIDIMENSIONATO IL MITO DI FEDERICO II
Stupor Mundi, Puer Apuliae, Papenkaiser, Amir
Federico II? Saccheggiò il regno per finanziare le sue lotte imperiali.
Guglielmo il Malo e Guglielmo il Buono? Non è proprio così.
Più che cultura musulmana parlerei di quella bizantina
Cefalà Diana Centro Islamico ? Per metterci cosa ?
Costanza Altavilla ? Permise a Enrico VI di massacrare l’élite normanna
intervista a Pasquale Hamel

Lo storico Pasquale Hamel verrà a Gennaio a Marineo per presentare il suo ultimo saggio L’invenzione del Regno – dalla conquista normanna alla fondazione del Regnum Siciliae. In attesa di questo incontro  Il Guglielmo  ha avuto con lo studioso del mondo arabo e dell’Islam la  conversazione che riportiamo.
   Professore, il suo recente libro L’invenzione del regno, che analizza quasi cento anni di storia siciliana è centrato sulla figura di Ruggero II, nonno di Federico II. Si sa che la dinastia degli Altavilla subì il fascino della cultura islamica. E Ruggero?  
   Il volume fa la storia della conquista normanna e del suo consolidamento. Protagonisti ne sono sia Ruggero I, il cosiddetto gran conte che il figlio, Ruggero II, primo re di Sicilia. Più che della cultura islamica, direi, che i Normanni, in primo luogo Ruggero II, furono affascinati dalla cultura orientale, soprattutto quella bizantina. L’immagine di Ruggero era quella di un sovrano orientale..
   Il sovrano si rese garante di una convivenza pacifica con gli arabi ?
   Ruggero II, ma anche il padre, furono molto fermi contro le richieste delle gerarchie ecclesiastiche e di molti cavalieri normanni di procedere ad una conversione forzata degli islamici. Lo fecero per ragioni economiche in primo luogo, ma anche per ragioni che potremmo definire di realismo politico.
   Ruggero II è considerato un monarca moderno. In che senso?
   A Ruggero si deve una certa visione del potere avanzata. La sua attenzione alla cultura, la  sua dimensione non localistica, la organizzazione del regno, la codificazione che dava certezza di diritto, la realizzazione di un sistema amministrativo capace di offrire regole uniche in tutto il regno, sono segni evidenti di grande modernità”.
   Lo storico Francesco Renda ha ridimensionato il mito di Federico II. perché, secondo lui, ha distrutto il regno di Sicilia.. Anche lei è così severo con il monarca passato alla storia come Stupor mundi ?
   Sono costretto a fare qualche precisazione. Renda è un buono storico moderno che ci ha regalato lavori fondamentali soprattutto sulla Sicilia borbonica, per tutti, il volume sulla cacciata dei Gesuiti dalla Sicilia. Non è tuttavia un medievista. Debbo dirle che non è con Renda che devo essere d’accordo nel giudizio negativo su Federico II, bensì è lui che è d’accordo con me. Sono stato infatti io, ne pretendo la primogenitura in Sicilia, che ho messo in chiaro il rapporto fra Federico e la Sicilia. Ricordo che, lo stesso Renda, un giorno mi telefonò per dirmi che avevo ragione nel giudizio su Federico. Ma andiamo a Federico. Primo, la Sicilia, il più ricco regno dell’occidente mediterraneo, fu saccheggiata dall’imperatore svevo per finanziare le sue lotte imperiali; secondo, la Sicilia, da centro di un regno ricco e florido, con gli svevi e Federico, si ridusse ad essere periferia dell’impero; terzo, Federico alterò in modo drammatico la composizione demografica dell’isola liquidando gli ultimi Arabi attraverso quella che potremmo definire “pulizia etnica”
   La storia viene continuamente rivisitata. E’ possibile che Guglielmo I il Malo e Guglielmo II il Buono non fossero padre e figlio?
   Ma no, questo fa parte del gossip. Se storia ebbe Margherita di Navarra, il riferimento è a Riccardo Palmer, questa fu molto dopo la nascita di Guglielmo II. A proposito della rivisitazione storica. Anche qui un mito, quello del cattivo sovrano e del buon sovrano. Guglielmo I non fu affatto un cattivo sovrano, egli proseguì la politica del padre Ruggero per riportare a ragione i riottosi feudatari. Guglielmo II non fu quel buon sovrano che il mito ci tramanda. Oltre a dissanguare le finanze regie, avendo favorito il matrimonio fra la zia Costanza ed Enrico VI, fu responsabile della fine del regno normanno.
   Andiamo alle cose più vicine a noi. Come lei ben sa nel nostro territorio sono dislocate le terme arabo-normanne di Cefalà Diana. Tralasciamo la fruibilità del luogo recentemente restaurato. Vorremmo sapere, per quanto possibile, se si è accertata definitivamente l’origine arabo-normanna delle terme.
   Sicuramente, nel luogo indicato, si trovava già una terme bizantina.
   Di questi tempi è possibile un uso specifico degli ambienti con la creazione di una biblioteca arabo-normanna, di un centro di cultura islamica, un museo che possa raccogliere e concentrare tutto ciò che riguarda questo periodo storico? Non mancano certo i luoghi a Palermo ma farlo in questo luogo sposterebbe interesse nel territorio.
   Ma esiste una tale mole di reperti arabi che giustifichino tale creazione ? Entro subito a gamba tesa. Dalle domande che lei mi ha posto emerge un riferimento costante al mondo islamico come se la Sicilia fosse, o fosse stata, un presidio avanzato e consolidato di quel mondo. La voglio sorprendere con una affermazione paradossale: la Sicilia islamica non esiste. Mi spiego. Gli Arabi sbarcarono in Sicilia nell’827 d.c. e ne completarono la conquista oltre un secolo dopo. Un periodo caratterizzato da una feroce resistenza dei nativi contro l’invasore. Un periodo segnato da stragi e violenze inimmaginabili. Gli Arabi ebbero appena il tempo di insediarsi che, prima la crociata bizantina di Maniace, poi l’arrivo dei Normanni nel 1061, posero in crisi il loro dominio. Mi dica se un periodo così breve può essere tale da lasciare un’impronta solida. Il discorso, a mio modo di vedere, è altro. Si sono scambiate molte impronte bizantine o, in genere, orientali, per arabe e quelle poche vestigia originali sono state esaltate oltre il necessario. Piuttosto, lo dico con piena responsabilità, sarebbe opportuno che si tornasse a riflettere sulla cultura bizantina in Sicilia, sul peso ch’essa ebbe non solo dalla sconfitta degli Ostrogoti all’827, ma anche durante la dominazione islamica, visto che, nonostante tutto, la Sicilia orientale e molte aree di quella occidentale restarono greche.  
   La storia di Marineo è difficile da ricostruire. Scarne notizie (…inseguirono gli arabi fin sotto i mulini di Marineo),  e qualche altra debole testimonianza. Non è che Lei può aggiungere qualche altro piccolo tassello ?
   Onestamente, non mi sono occupato di  Marineo, ma potrebbe essere l’occasione per farlo.
   Sta pensando a qualche altro studio da pubblicare? Ce lo dica in anticipo…
   Lavoro al secondo volume della storia della presenza normanna il Sicilia, si chiamerà “la fine del regno” dal 1154 al 1193. Un periodo drammatico che da Guglielmo I arriva a Tancredi e Guglielmo III con il massacro dell’elite normanna da parte di Enrico VI con la correità dell’imperatrice Costanza.
   Infine una curiosità. La sua è una famiglia di origine nordica e i suoi antenati sono stati diplomatici. Questa carriera non l’ha mai interessato?
   Certo che mi interessava moltissimo. Immagini che dopo filosofia ho fatto giurisprudenza per seguire un corso di studi più coerente con questa vocazione. Ragioni di famiglia mi hanno intercettato lasciandomi un po’ l’amaro in bocca.

Mariolina Sardo

PASQUALE HAMEL   www.pasqualehamel.it
L'invenzione del Regno - Dalla conquista normanna alla fondazione del Regnum Siciliae 1O61-1154 
Nuova Ipsa 
Euro 14
ANDIAMO AL CINEMA STASERA ?
THE SOCIAL NETWORK
Usa, 2010, Drammatico, 121 min. Colore. Con: Jesse Eisenberg, Eduardo Saverin, Justin Tinberlake. Regia di David Fincher.
Ecco l’attesissimo film sul sovrano dei social network: Facebook. Diretto da David Fincher (Fight club, The game, Seven, Il curioso caso di Benjamin Button) brillantemente scritto da Aaron Sorkin (rinomato sceneggiatore, già creatore della splendida serie The West Wing). Il film non mira ad essere uno spaccato sulla generazione social network bensì racconta le turbolente vicende sulla paternità dell’invenzione Facebook. Mark Zuckerberg inventa Facebook insieme al suo miglior amico e finanziatore del progetto ma due gemelli, suoi compagni di Harward, rivendicano di aver avuto per primi la miliardaria idea che Zuckerberg gli avrebbe soffiato, quando lavorava insieme a loro, alla creazione di un social network per Harward. La narrazione viene portata avanti attraverso le testimonianze di due processi intentati contro Zuckernerg: il primo mossogli dai gemelli mentre il secondo addirittura dal suo ex migliore amico. Questa scelta narrativa anima il film creando dei (piccoli) salti temporali che lo rendono più movimentato e imprevedibile. Il film ha il grande merito di raccontare il mondo tutt’altro che interessante dei cosiddetti “nerd” (i fanatici di computer un po’ sfigati), dei social network, senza scadere nel luogo comune o nel già visto (come invece è accaduto per il film “I pirati della Silincon Valley” che raccontava la storia di Bill Gates e di Steve Jobs). E’ semplicemente la storia di un’invenzione, purtroppo una delle più importanti di questo giovane secolo, e di due cervelli che si contendono la paternità. Altro grande merito sta nel non aver (palesemente) scelto una posizione tra i due contendenti, invece mostra anche l’altro lato del giovane miliardario Zuckernerg, quello di “stronzo” destinato all’assoluta e pietosa solitudine. Nel complesso un buon film , godibile, a tratti avvincente, ma non un capolavoro. Brillanti i dialoghi. La scena iniziale merita una menzione. In essa si rivela già buona parte del senso del film. Zuckerberg e la sua ragazza parlano per quasi dieci minuti di film in un pub affollato davanti ad una birra, in modo disordinato e confuso senza riuscire a finire un discorso per l’accavallarsi di uno nuovo. Secondo Sorkin/Fincher, questo tipo di spontanee confuse conversazioni sono ormai un ricordo nelle vite della generazione Facebook, fatta solo di chat, di pensieri e scambi verbali battuti a tastiera e di legami sentimentali e non, rotti tramite un computer.G.S.

sabato 20 novembre 2010

PAPA', MA TU SEI ANDATO A SCUOLA DI GENITORE ?

PAPA MA TU SEI ANDATO A SCUOLA DI GENITORE ?
Serve una scuola per genitori? Lo scorso mese ho dovuto viaggiare in treno sia in Belgio, sia nel Nord Italia, e mi son trovato ad ascoltare genitori che tra loro discutevano degli stessi problemi: la difficoltà di accompagnare i figli nella crescita, il disorientamento di fronte a taluni comportamenti. Perché, si chiedevano, non obbligano i genitori a seguire dei corsi di formazione? Anche dalle nostre parti succede lo stesso. Sarebbe auspicabile che i genitori trovassero adeguate occasioni di formazione e di confronto sia nella fase iniziale della vita familiare sia nel corso della stessa vita, in maniera da essere accompagnati (e di accompagnarsi vicendevolmente) nell’affrontare le numerose problematiche che il rapporto di coppia e l’educazione dei figli pone quotidianamente e che, sempre più, se non risolte, provocano lo sfascio delle famiglie. Tra l’altro, vengono veicolati modelli televisivi che non sempre facilitano l’opera degli educatori. Alla TV , lo sappiamo bene, interessa – per ovvi motivi economici- l’audience piuttosto che la cultura e l’educazione. Da tempo le comunità ecclesiali, la scuola, varie istituzioni mettono in atto iniziative di formazione per genitori o per futuri genitori. Da apprezzare, in particolare, i corsi prematrimoniali rivolti ai fidanzati.A seconda dell’istituzione, ogni iniziativa pone attenzione a specifiche problematiche, dall’aspetto religioso, a quello psicologico, a quello sociale, a quello pedagogico, a quello della sessualità e della procreazione.Le iniziative valorizzano esperienze e competenze diverse, spesso si risolvono in una serie di incontri, talora sono episodiche ed estemporanee; raramente riescono a far maturare nei partecipanti la voglia di fare della formazione uno stile di vita. Queste ed altre riflessioni hanno spinto la Cattedra di Pedagogia della Famiglia dell’Università di Palermo (una delle poche cattedre presenti in Italia) e la presidenza regionale siciliana dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici a mettere in atto uno specifico corso di formazione per quanti desiderano spendersi nella progettazione e nella conduzione di corsi per genitori. Non si pretende, di certo, far miracoli. E’ un piccolo tentativo di iniziare un percorso formativo (a fianco di tante altre iniziative, sovente di qualità) che, nel tempo, potrà essere migliorato ed implementato. Il corso, di durata biennale, si propone di favorire nei partecipanti l'acquisizione delle competenze necessarie per progettare e condurre autonomamente una «scuola per genitori». Ha per tema “Ripensare l'autorità e la cura genitoriale, Come progettare una scuola per genitori”. Durante gli incontri del primo anno gli insegnanti avranno l'occasione di approfondire alcuni nuclei tematici di pedagogia della famiglia e della scuola, indispensabili per affrontare le questioni relative agli aspetti progettuali e metodologici della formazione dei genitori, oggetto proprio del secondo anno di corso. Responsabile scientifico del corso di formazione è il Prof. Antonio Bellingreri, ordinario di Pedagogia generale e titolare della cattedra di Pedagogia della famiglia presso il Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria dell'Università degli Studi di Palermo. E’ l’inizio di un cammino che si desidera ampliare e potenziare al fine di favorire la presenza, nelle varie comunità, di persone che abbiano sensibilità e competenza nell’orientamento ed accompagnamento dei genitori.
Giovanni Perrone

venerdì 19 novembre 2010

DIALOGARE SEMPRE CON I BAMBINI

Mentre stiamo preparando un servizio su “una scuola per genitori” ci sovviene  la seguente notizia (sicil.inform.) di oggi che ci fornisce statistiche importanti. Se rapportiamo i dati in Sicilia (641) chiamate al numero con abitanti , se poi analizziamo le chiamate, la situazione non è cosi drammatica ma è giusto un corretto campanello di allarme. Come si sa i numeri vanno analizzati dagli esperti perché bisogna tener conto di quanti non telefonano, del numero di , del numero di talaltro. Sono dati in ogni caso utilissimi perché è l’unica fonte più o meno diretta.  Molte volte noi prendiamo alla leggera l’insistenza dei bambini quando ripetono incessantemente una loro richiesta o una domanda. Dobbiamo sempre saper dare una risposta accettabile ed una spiegazione logica. Accettabile e logica per loro.

In Sicilia bambini e adolescenti non sanno con chi parlare (59,4%), si sentono soli (14,9%), allora chiamano il Telefono azzurro dove trovano una voce che li ascolta, a cui raccontare la propria solitudine. In Sicilia, nel 2010, l'associazione, guidata da Ernesto Caffo, ha risposto a 641 richieste. L'isola è seconda tra le regioni d'Italia per numero di chiamate al centro di ascolto, come emerge dal rapporto presentato oggi a Roma da Telefono azzurro. Chi si rivolge agli operatori lo fa anche per motivi sentimentali (14,2%), per problemi di relazione con i propri coetani (10,9%) e per un disagio emotivo e psicologico (10,5%). Ma c'é anche chi, tra bambini e adolescenti, chiede un sostegno perché è vittima di abusi fisici (9,3%) o sessuali (3,7%). Sono più le femmine (59,3%) a telefonare che i maschi (40,7%). Per il 96,2% è di nazionalità italiana, gli stranieri sono il 3,8%. Il numero maggiore di telefonate è arrivato dalla provincia di Catania, il 43,8%. Seguono Palermo con il 19,5%, Caltanissetta (9%), Agrigento (7,8%), Messina (7,2%), Enna (4,5%,) Trapani (3,6%) e Ragusa (2,7%).

..........CONTINUANO A CADERE LE PALME......



Ieri l'altro  casualmente ho visto a Striscia la notizia  un servizio che mi sembra eloquente . Facciamo il punto. Sembra che sul punteruolo rosso ci sia ben poco di definito. Quindi non è stato inventato, scoperto nessun vaccino . Un “esperto” ha dichiarato che anche le palme apparentemente morte non è detto che lo siano . Si deve intervenire nella zona colpita ed estrarre il male. Sono stati fatti alcuni interventi (siringate) introducendo un certo vaccino che su 250 palme ha dato ottimi risultati. Siamo fortemente preoccupati : 1 ) perché non siamo sicuri che la prima palma sia veramente morta  2) che non si stia intervenendo sulla seconda in modo adeguato. 3) In pratica ancora non esiste un metodo sicuro e uniforme a livello nazionale e-o mondiale. Visto che in questo periodo il punteruolo rosso  è  inefficace presumiamo che bisogna aspettare ad abbattere  e che bisogna chiarire che fine stanno facendo le altre palme. Ci siamo preoccupati più di abbattere che di salvare. 

giovedì 18 novembre 2010

PASQUALE HAMEL SPOSTATO A GENNAIO L'INCONTRO


L’incontro con il Prof. Pasquale Hamel  previsto per il 18 Dicembre è stato spostato a metà gennaio. Dobbiamo quindi pazientare  un mese per  ascoltare il Prof. Hamel e poter conoscere alcuni aspetti   della nostra storia dall’arrivo degli arabi al “puer apuliae Federico”. Siamo fortemente interessati a questo tema e specialmente quando riguarda il nostro territorio. Quindi ogni notizia è preziosa non solo in quanto storica ma soprattutto arricchirà la nostra conoscenza sui luoghi che abitualmente frequentiamo.

Pasquale Hamel, originario di Porto Empedocle,  docente, giornalista, storico di formazione cattolica,  prestato qualche volta alla politica, studioso del mondo arabo e dell’Islam, ha pubblicato diversi romanzi e saggi. Tra questi  ricordiamo Il Mediterraneo.Barriera e cerniera e il recente L’invenzione del Regno – dalla conquista normanna alla fondazione del Regnum Siciliae che sarà presentato a Gennaio .

mercoledì 17 novembre 2010

UN INVITO ALL'ALTRA METà DEL CIELO

Spazio rosa
 Un invito all’altra metà del cielo

Questo spazio è aperto a tutte le donne che vogliono raccontarsi,
offrire  testimonianze, esprimere opinioni, suggerire argomenti da trattare


Umberto Eco e le teorie del complotto

L’ultima fatica letteraria  di Umberto Eco, Il cimitero di Praga, è in testa alle classifiche di vendita. Succede sempre con Eco. Ma  diciamola tutta: in tanti comprano i suoi libri, ma quanti poi leggono i suoi corposi volumi? Da tempo lo scrittore  è interessato alle teorie del complotto e in particolare ai famosi Protocolli dei Savi Anziani di Sion, il piano ebraico per la conquista del mondo, libello che fornì a Hitler la giustificazione per far fuori sei milioncini di ebrei. Intorno a questo testo considerato falso, e su cui  oggi poggia l’antisemitismo moderno, Eco ha scritto un romanzo, con un protagonista goffo e odioso, che tra storia, invenzioni, ironia, ricchezza di argomenti, riesce perfino a divertire. Criticato dall’ Osservatore Romano  e dall’Unione delle Comunità Ebraiche, Eco è accusato di  favorire con il suo romanzo l’antisemitismo piuttosto che scoraggiarlo. Accusa da cui Eco si difende egregiamente. Non resta che leggerlo.

Il  cimitero di Praga  di Umberto Eco - Bompiani – pagg. 523  euro  19,50

LA VERA STORIA DELLE PALME DI SAN CIRO

Nel 1901 alcuni emigrati Marinesi negli Stati Uniti donarono al paese la statua di San Ciro che venne sistemata a Piazza Duomo- oggi Piazza Saint Sigolene. Fino a quel momento quello spiazzo era parte integrante della Matrice: una radura in terra battuta nella quale si sistemavano le bancarelle durante le festa. A San Ciro d’agosto, in particolare, vi si collocava lu tirrunaru. Era anche luogo di giochi; li passavano il tempo i bambini ma, specie la domenica pomeriggio, anche gli adulti! Uno dei giochi in cui gli adulti si dilettavano era “lu iocu di la pezza”; con l’istallazione del monumento a San Ciro, la piazza per così dire “si nobilitò”. Intorno alla statua venne posta una recinzione in ferro, un po’ come quella che cinge l’attuale monumento ai caduti. Fu a quel tempo che vennero piantate le quattro palme che ancora oggi circondano la statua di San Ciro. Promotore fu un compaesano attivamente impegnato nella CONGREGAZIONE di SAN CIRO: Giuseppe Sclafani (Pippinu Canzuneri); egli, con l’aiuto di tanti altri confrati e cittadini, portò le palme da Palermo e le impiantò esattamente dove si trovano ora. Era il 1905.


Franco Vitali 

JUGOSLAVIA

JUGOSLAVIA
MEJUGORIE

Iniziamo con questo un lungo viaggio che ci porterà a Loreto, Fatima , Lourds , Istambul e cosi via. Non solo santuari ma luoghi “sacri” vuoi religiosi  vuoi dell’arte . Salite a bordo con noi speriamo di farvi da guida  per quando vi andrete a Vostra volta .
di Onofrio Sanicola

Partiamo alle quattro del mattino perché l’unica nave salpa da Pescara.    Dopo la solita breve sosta a Loreto arriviamo quando la nave ha tirato su mezzo portellone. Riesco in qualche modo a imbarcarmi lo stesso, fra il sarcasmo generale definendomi tutti raccomandato non so da chi. Sulla nave mi rendo conto che “quasi tutti “ andiamo allo stesso posto. Il solito gruppo di veneti nel salone della nave cantava incessantemente canzoni mariane e dalle due che sapevo io, loro ne conoscevano almeno una ventina. Lo stesso gruppo me lo ritrovo davanti in un pulman sulla strada di campagna che porta a questo sparuto e insignificante paese . A Spalato visitiamo il “palazzo di Diocleziano”  che praticamente contiene la città; le chiese costruite sui templi, le mura quadrangolari, tempio di questo e quest’altro, le case dentro mura romane, un’infinità di colonne, mausolei, propilei, cariatidi, scalinate a non finire, birrerie dappertutto. Alla fine mi viene in mente che sotto Diocleziano si consumarono i più grandi delitti contro la cristianità. Nerone era un pivellino al confronto. Questi delitti, o stragi di stato, noi li chiamiamo persecuzioni cioè martirio che poi significa testimonianza. CONTINUA...http://www.ilguglielmo.blogspot.com/p/jugoslavia.html

lunedì 15 novembre 2010

FESTA DEGLI ALBERI

Bellissima l’iniziativa di piantare specie autoctone in proporzione ai nati nel Comune.  La cosa coincide con il funerale della 4 Palma della Villa. Ma andiamo in ordine. Da tempo immemorabile esiste questo rito. Ricordiamo ancora il nostro grembiulino candido quando tenevamo per mano la pianticella appena spinta nel terreno che solerti operai avevano preparato. Il rito fu più frequente sotto il fascismo e poi piano piano si perse perché non si poteva andare per i boschi e gli spazi verdi in paese e nelle città erano pochissimi.  A Marineo sembrava caduto di moda vuoi perché di bambini non ne nascono più  vuoi perché come tutte le cose appena fatte cadono nell’indifferenza. Non ricordo di aver visto mai nessuno andare a trovare la “sua” pianticella. O di andare a curarla. O di andarci con il suo papà a trovarla e farci due chiacchere assieme. Aggiungiamo da quest’anno “l’affido” o l’adozione a distanza. Chi  pianta una pianta ne cura la crescita. Mettiamo il nome del bambino sulla pianta cosi lo stesso adotterà oltre la pianta l’uso di andarla a trovare di tanto in tanto. Non facciamogli fare la fine della Quarta Palma. Ancora meglio . Uniamo le due manifestazioni , l’addio alla palma alla nascita di una nuova pianta. Forse si può fare !  YOU CAN !

domenica 14 novembre 2010

Morti di na parma

di Eziu Spataru

Alcuni  giorni fa mi è arrivata una proposta  dal Signor Sanicola, il quale mi chiede se posso scrivere un componimento sulla morte annunciata della Quarta Palma che c’è nella villa del Colleggio a Marineo . Stando alle sue informazioni la palma ormai centenaria è stata colpita dal punteruolo rosso ed è destinata all’abbattimento e al rogo. Così  mi sono ritrovato a scrivere dei versi su una palma condannata a morte. E come si fa a dire di no al puparo. Si corcunu avi di scippari cocchi pedi d’aliva nna u so tirrenu, e vulissi scritta na poesia , nni putemu puru discurriri. Travagghiu a cottimu e certi voti a ghiurnata.






Morti di na parma

Sugnu na parma marinisi
mi vitti la morti di tri soru
e ora nun m'arresta mancu un misi
ca dugnu lu me lignu a un fumaloru

Mi vinni na tinta malatìa
la stessa chi cci vinni a li me soru
un morbu ca si misi a camurrìa
lu chiamanu lu russu puntaloru

Lu sentu: la me ura s'abbicina
pi mmia nunn'asisti midicina
la vampa metti fini a la me crisi
è dari lu me addiu a li marinisi

Tant'anni detti casa all'acidduzzi
ca stettiru aggiuccati nta i me vrazza
crisciutu è dd'aceddu vulatizzu
chi stetti ad ammulàri lu so pizzu

S'astuta la me musica urchistrali
l'aceddi si graperu tutti l'ali
è tempu ca si cercanu un tiatru
vulannu ora unu appressu all'atru

L'anzianu penzionatu ancora cridi
di stari nta a me ummira cuntentu
vidennu ca lu suli sempri arridi
nun sapi c'arrivà lu me mumentu

Lu vitti lu me boia e si pripara
l'attrezzu l'avi prontu e la benzina
sta morti sta parennu troppu amara
quann'è ca duna focu a sta latrina??

Cu chianta a me simenza nta la terra
nun vidi quannu spuntanu li frutti
cu mecci si mpugnà la motoserra
si cogghi la me vita e chiddi tutti.

Cent’anni mi passaru dda a l’aggritta
sta fini di martiriu c'era scritta?
Tagghiaru li me vrazza e l'abbruciaru
Su chiddi ca u me beni si pigghiaru.

Lu russu puntaloru chi cuntaggia
è certu la piggiuri malatìa
un cani ca murì nta la so raggia
è chissa la piggiuri eutanasìa


Eziu Spataru  - novembre 2010

sabato 13 novembre 2010

OMICIDIO ? SUICIDIO ? INDIFFERENZA ?

Gira un Killer per le strade. L'indifferenza. Troviamoci tutti alla Villa a salutare l'abbattimento della Palma. Ci auguriamo che la cittadinanza venga preavvisata.

Mentre fra incontri , tesi di lauree prestigiose, ricerche, autoproclamazioni  con tanto di “eureka” , riconoscimenti, provvedimenti, ricerche di medicine , scambi di risultati , la matrice suonava a morte  le sue campane, che non scioperano mai , io ero seduto in quella panchina che poi il nostro blog più letto mi avrebbe affibiato o affidato. Era il finire 2008. Avevo deciso di non mancare all’appuntamento. Mi vestii a festa, ordinai una buona bottiglia una piccola torta con una candelina. Mi si doveva servire ad una certa ora  proprio là nella panchina. Superato l’imbarazzo tutti hanno pensato “sa gli artisti sono strambi …..” . Cosi passando per artista ottenni lo spumante per l’evento. A mia moglie spiegai il rapporto che avevo avuto con Lei. Non temetti uno scatto di gelosia ero sereno. Gli  raccontai dell’amore che le portavo, le sensazioni ed i turbamenti che avevo vissuto in sua compagnia. Bellissima, longilinea , ondeggiava persino quando lo scirocco la sfiorava scomponendo la sua chioma ora verde ora gialla. I suoi seni ricolmi chiedevano di essere colti anche se non era il tempo. Aveva una voce bellissima . Sembrava un coro di migliaia e migliaia di uccellini come fosse un simposio di poeti…… Era la Quarta Palma della Villa di Marineo. Era il suo centesimo compleanno. Ora dopo 100 anni verrà abbattuta  lasciando tre vedove inconsolabili. Non ci saranno i bambini delle scuole a darti l’addio  , ma quattro tecnici freddi becchini sradicatori  che sanno tutto sulla tua malattia . E come sempre ne dovranno morire migliaia prima che si trovi l’antidoto. Rhynchophorus ferrugineus detto il punteruolo rosso ovvero meglio conosciuto come mancanza d’affetto.La Palma non è morta a causa del punteruolo rosso, né di un bidone di calce viva versato ai suoi piedi ma di crepacuore perché ha perso il suo oggetto transizionale (l’affetto dei marinesi) che la legava alla terra (la madre). (Winnicot).

venerdì 12 novembre 2010

TUMORI E ALIMENTAZIONE

Abbiamo chiesto al Dottor Antonetto Provenzale , che qui ringraziamo per la sua disponibilità, di spiegarci il più semplicemente possibile l’origine dei tumori e darci qualche regola o  meglio un decalogo come guida per una migliore prevenzione.

Un tumore si determina a causa del sovvertimento dell’DNA della cellula, la quale, perdendo il controllo della sua capacità di replicarsi, si moltiplica in maniera incontrollata.
L’alimentazione può influenzare l’insorgenza dei tumori attraverso numerosi meccanismi,ovvero,a causa della presenza di sostanze cancerogene nei cibi,che si possono formare anche durante la cottura, oppure durante la conservazione degli alimenti. La formazione di radicali liberi è responsabile dei danni cellulari, mentre le sostanze antiossidanti proteggono la cellula. La dieta è in grado di modificare l’ambiente interno riducendo le capacità distruttive delle sostanze, che possono favorire la progressione del tumore.
Il Fondo Mondiale per la ricerca sul cancro,il cui compito è quello di favorire la prevenzione dei tumori, ha elaborato 11 regole efficaci nella prevenzione dei tumori:
1)      mantenersi magri per tutta la vita, perché e stato dimostrato,che le persone obese o in sovrappeso si ammalano di più di tumori della mammella, dell’intestino e dell’cistifellea;
2)      mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni. È sufficiente camminare velocemente almeno 30 min. al giorno, aumentando gradualmente il tempo. La soluzione migliore è quella di praticare uno sport;
3)      limitare il consumo di alimenti ipercalorici e di bevande zuccherate;
4)      basare la propria alimentazione sui cibi vegetali, cereali integrali, verdure e frutta. In questo modo si potrebbero prevenire i tumori dell’esofago, dei polmoni, dello stomaco e del colon;
5)      ridurre il consumo di carni rosse,soprattutto di quelle che vengono conservate;
6)      non assumere le bevande alcoliche in quantità eccessive. È una misura importante per prevenire i tumori del cavo orale, faringe, laringe, fegato.

uomini
2 birre
medie
2 bicchieri (125 ml) di vino
0,5 bicchiere di superalcolici
donne
1 birra media
1 bicchiere (125 ml) di vino
0,4 bicchiere di superalcolici

7)      limitare l’uso di sale e cibi conservati sotto sale;
8)      conservare i cibi a temperature e livelli di umidità adeguati, in particolare cereali e legumi su cui si possono sviluppare muffe, responsabili della produzione di aflatossine cancerogene;
9)      variare la propria dieta. È una regola indispensabile per assicurare un giusto apporto di vitamine e minerali per il nostro organismo;
10)  allattare i bambini al seno per almeno sei mesi. Questo processo naturale ha numerosi effetti positivi sulla salute sia fisica sia psichica della madre e del bambino. L’allattamento per almeno sei mesi aiuta il bambino di crescere sano e protegge la madre dai tumori della mammella;
11)  evitare di fumare.

giovedì 11 novembre 2010

INTERVISTA ESCLUSIVA A DON LEO PASQUA PARROCO A MARINEO

QUO VADIS LEO ?

Non è facile intervistare Don Leo Pasqua. Intanto non esiste argomento che prendi senza che lui aggiunga qualcosa. Non è un prete di campagna o di paese. Non è il solito vecchio prete carico di esperienza stanco di quant’anni di ascolto, di confessioni, di lamenti. Non è nemmeno un prete “di sinistra” anche se alcune sue frequentazioni …….E’ più un prete giovanile e gioioso che si trascina soprattutto i giovani. Ascolta gli adulti, discute con gli scettici ,approfondisce con i dotti, ha pazienza con gli ipocriti. Sa fare il suo mestiere.
Cosa le manca a Marineo ?
Il mio tempo libero. Non ho mai tempo per me. Trascuro le cose che amo fare nel tempo libero :la musica, la pittura la scrittura.  Ho iniziato un nuovo saggio ma chissà quando lo finirò. Sarebbe il mio quarto libro. Scrivo sul rancore e come superarlo mediante una educazione al perdono. Questi temi ti assorbono e non puoi scrivere usando ritagli di tempo.
E le……Confraternite.
Non mi tiri per il saio…… Sono una risorsa per la nostra comunità. Gruppi meravigliosi che ci  stiamo frequentando. Abbiamo già avviato un percorso unico di formazione per arginare “ la tentazione  della frammentazione” che è una lacuna della nostra comunità.
Mi faccia un esempio, incalzo.
Abbinare alla preghiera la cura dei giovani, degli ammalati, dei poveri, dei disagiati. Sarebbe Auspicabile che ogni confraternita,gruppo o movimento possa impegnarsi in un ambito specifico della pastorale parrocchiale. Ne stiamo parlando. Sogno una Parrocchia aperta all’esterno ,al territorio impegnata nella pastorale dell’incontro  e delle  relazioni.
Scusi ma anche Lei allunga l’adolescenza dei giovani. Leggo certi loro messaggi ,magari dolci ma che presagiscono una adolescenza infinita. Happy Hour, Holywin ecc.
Apparentemente sono fragili e insicuri, faticano nei rapporti interfamiliari ma quando incontrano Dio sono la punta di diamante della società. Tranne rarissimi casi cercano “ una famiglia nuova” la loro famiglia e così si vede già che saranno mariti attenti e mogli felici. Lo vedi da come si preparano da come vivono questo cammino.
Scusi Lei ha esperienza di insegnamento, di lotta ma il parroco dove ha imparato a farlo.
Non dimentichi che il ministero dell’esorcista per due anni mi ha profondamente segnato : sono diventato più sensibile di fronte a certe forme sottili di sofferenza. Oggi  penso di essere maturato  e ascolto  con grande effervescenza, accoglienza e con grande disponibilità alla collaborazione.
Quindi prima esperienza . Mi pare che la nostra gente si aspettava un prete di campagna e gli è arrivato un prete intellettuale  e sta cominciando a recepirne i vantaggi.
Sto lavorando tantissimo con e per le famiglie accompagnando la vita familiare che è un arricchimento per il mio ministero pastorale.
Quindi è un po’ Don Bosco un pò  Abbè Pierre  un pò San Francesco-
Penso di essere fondamentalmente me stesso. Guardo i loro esempi e credo fermamente che la fede  passa prima di tutto dalla semplicità e dalla coerenza delle relazioni.
Ma un bilancio dopo il primo anno .
Non amo fare bilanci, prima perché è troppo prematuro e poi perché penso di dover ancora conoscere tante dinamiche interne ed esterne alla comunità. Posso solo dire che c’è un grande potenziale umano che però deve essere ben indirizzato. Siamo in un cantiere aperto  !

Don Leo non arriva solo da un lungo percorso in seminario, ma da una conversione matura. Adulta. Non si è spaventato trovandosi la chiesa piena, non solo i primi giorni ma sistematicamente. Si muove sempre con sicurezza perché nella sua mente il progetto pastorale è chiaro.Non aspetto altre risposte  Le ho avute durante il tempo dell’intervista. Conosce tutti. Ne conosce i nomi i cognomi e le “ncurie”. Sa sempre di cosa parliamo e di chi parliamo.
Non credo che invecchierà a Marineo.
Quo vadis Leo Pasqua ?  Noi ti stiamo seguendo.

NOTIZIE DELL'ALTRO MONDO

SERRATA PER LA CULTURA, CHIUSI UFFICI E BIBLIOTECA.Il Municipio aderirà all'iniziativa promossa da Federcultura e Anci, L'associazione nazionale dei Comuni Italiani, in collaborazione con il fondo per l'ambiente, per protestare contro i tagli del governo alla cultura.Rimarranno chiusi al pubblico per l'intera giornata di domani la bibblioteca, l'internet point e l'ufficio della cultura, ma gli impiegati saranno comunque presenti per spiegare i motivi della protesta. Per gli amministratori locali la cultura è strumento di sviluppo a......Borgetto.(Giornale di Sicilia 11 novembre 2010)

RISPONDE LA DOTTORESSA CLAUDIA DENARO

GUGLIELMO IL BUONO
Abbiamo ricevuto oggi il seguente messaggio dalla Dottoressa Claudia Denaro specialista in chirurgia generale e d’urgenza, delegata dal responsabile del U.O. di Chirurgia d’urgenza Prof.V.Fazio che cura i rapporti fra i medici del territorio e il reparto di chirurgia d’urgenza.Questo reparto e la funzione che svolge sono una grande risorsa per il ns.territorio. Vediamo già i frutti e ne siamo lieti. Su questo tema vedi l’articolo “Voglio essere curato al civico” www.ilguglielmo.blogspot.com
Gentil. Signor .Sanicola,
Grazie per avermi inviato copia del suo articolo e chiedo scusa per il ritardo con cui Le scrivo. Sara' mia cura farlo pervenire anche al Dott. Leone. Come gia' le dissi in occasione del nostro incontro , il fatto di essere stata chiara, quantomeno avere provato ad esserlo, nel tentativo di ricucire un rapporto medico di base-paziente e medico di base-medico ospedaliero e' gia' a mio avviso un successo. Oggi stesso ho ricevuto la telefonata di un collega che ha ricevuto immediata risposta alla necessità di un suo assistito. Mi auguro che questa iniziativa sia il primo passo per una piena e durevole collaborazione tra l'ospedale e i medici del territorio. Conto sulla sua capacità di critica credo costruttiva , nel segnalare sempre incongruenze o mancanze.
Grazie D.ssa ClaudiaDenaro

mercoledì 10 novembre 2010

CAMBIAMO PAESE . RESTIAMO A MARINEO

  
La cultura è spazio pubblico.

In queste settimane abbiamo iniziato a incontrare alcune realtà e alcune singole persone che lavorano per la cultura , abbiamo parlato con docenti e studenti, critici e professionisti dei diversi ambiti culturali e artistici di cui questo Paese è ricco, ma finora non cosciente. E' un percorso di ascolto che continuerà anche durante  la campagna elettorale, ma che soprattutto continuerà dopo le elezioni: un Comune, un Assessorato alla cultura, hanno il compito di ascoltare per poi poter contribuire allo sviluppo economico e strutturale delle diverse realtà. Immagino una politica culturale coraggiosa, che ribalti l'inconcludente e triste gestione a cui ci ha abituati il Comune  in questi anni,  che sappia coinvolgere i cittadini tutti, che sappia attrarre investimenti privati e che rilanci il ruolo di Marineo come faro culturale , e non solo come meta turistica .  Dobbiamo ripartire da quello che c'è. Dalle persone, dalle associazioni, dai movimenti che qui in questi anni hanno lavorato per il paese, hanno resistito e costruito argini contro la dilagante cultura dell'interesse personale, contro l'annichilimento del bene pubblico e la progressiva superficializzazione dei rapporti umani. Vi chiediamo di segnalarci esperienze virtuose e imprese meritevoli, di mandarci le vostre idee e i vostri progetti scrivendoci  per iniziare insieme ad immaginare un nuovo programma culturale per Marineo. Cambiamo paese. Restiamo a Marineo

TAVERNA ANTIQUA ....SOLO PER INNAMORATI

GIRA L’AMORE FRA I TAVOLI DELLA TAVERNA ANTIQUA.
Ci siamo dati appuntamento alla Taverna Antiqua. Cercherò di non fare tardi ma in ogni caso prendi un tavolo e aspettami. Ma non posso stare da sola in un tavolo del ristorante ad aspettarti. Ma siamo a Marineo qui la gente è educata e rispettosa stai tranquilla. Prendi un buon tavolo e fatti servire un aperitivo. Arrivai tardi  e presi posto nella prima sala cosi l’avrei accolta appena arrivavo. Diedi un occhiata nella seconda sala e non c’era. Pensai che se ne fosse andata. Mi sedetti, un bicchiere di vino bianco fresco e mentre aspettavo feci il riepilogo degli ultimi tempi. Come fa certa gente a lavorare non facendo niente pensai. Non fanno nemmeno la fatica di tentare di fare qualcosa. Arrivavo sempre in ritardo. C’era sempre un imprevisto. Ad un certo punto pensai che fosse andata a casa incavolata. Bartolomeo mi chiese se volevo cenare e mi consiglio di passare nell’altra sala. C’era una buona atmosfera. Luci appena sufficienti, Ma Vlast-Vltava diffondeva le sue note che si adattavano alla situazione. Calme veloci sottili impetuose. Pensai all’Eleuterio quando era un fiume. “Libero” di scorrere nella vale seguendo la musica di Bedrich Smetana . Ora non è nemmeno un torrente. È solo un tracciato che dà nome alla valle. Scanzano Eleuterio San Nicola Risalaimi. Stavolta mi è stato servito un rosso da mille metri. Chiedo a Bartolo di offrire uno spumante  molto freddo alla signora che stava al tavolo di fronte, sola come me. Temetti che da un momento all’altro arrivasse il marito e mi sarei dovuto scusare per l’invadenza. La signora non rifiutò e rifiutò apertamente di ringraziarmi almeno con un sorriso. Vidi che la signora iniziò a cenare. Ordinammo le stesse cose con la differenza che il cuoco, Rocco, portò alla signora una pizza croccante a forma di cuore mentre a me una schiacciata che sembra una faccia di vecchia . Ma Vlast aveva lasciato le montagne e ora scorreva verso il piano. Continuavo a guardare la signora che sembrava avesse litigato con il sorriso. Daniele ,l’altro cameriere portò un piccolo mazzo di rose che sistemò in un vaso sul tavolo della signora . Il locale è accogliente, sanno scegliere la musica e il personale è discreto non invadente. Il cuoco ha grembiuli puliti e i camerieri abiti in ordine. I piatti sono presentati con una buona scenografia decorati con gusto con ortaggi e primizie. I panini deliziosi alla “profumo di donna” sono la cosa migliore, il  biglietto da visita del locale .  Ti arrivano croccanti :sono fatti da loro. La clientela discreta e silenziosa condizionata dall’atmosfera parla sottovoce . I fidanzati si fanno carezze innocenti e le coppie mature si toccano la mano accarezzandosela a vicenda. I bambini a casa perché le coppie hanno bisogno di stare un po’ da sole. Le signore vogliono recuperare un rapporto che rischia di ossidarsi desiderano tutte le attenzioni e per una sera non vogliono condividerle ne con amici ne con i figli o i parenti. I fidanzati sempre in cerca di intimità hanno bisogno di fare il punto e si guardano negli occhi continuamente. Questa taverna ci voleva. E’ piacevolmente ovattata. La signora fini la cena ed io aspettavo almeno un grazie per il Cesarini Sforza. Mentre stavo pagando il conto non mi accorsi che la signora era sparita. Giunsi a casa e mi sentii dire non accendere la luce, non parlare buona notte. Da tre giorni la mia fioraia di Corso dei Mille porta a casa un mazzo di rose per sera,confezionato sempre in modo diverso. Oggi mi ha detto :debbo continuare ? Si gli risposi. Chiesi a mia moglie chi gli mandasse tutti quei fiori. E mi rispose un tizio che ho conosciuto al ristorante la Taverna Antiqua.