domenica 29 aprile 2018

IL SILENZIO DEI NON INNOCENTI !



Mentre il paese (ma anche il Paese) vive un atmosfera da terno al lotto il cittadino viene raggirato e costretto a sopportare una passerella di vanitose figure incapaci persino di fare la “mossa”.
Le due forze maggiori scese subito in campo hanno messo sul tavolo le loro carte parzialmente , ma non completate dalle alleanze. Ne hanno apertamente dichiarato una a testa: il Greco quella dello Spataro , il Ribaudo quella del D’Amato. Ci potrebbe essere una terza forza pensata solo come suicido o omicidio di una delle altre due.
Ora è iniziato il mercato dei superiori ai cento voti, degli obblighi da incassare, ben sapendo che leghisti e grillini dal tetto sono passati nella grondaia e da li al depuratore.
Quello che colpisce e che nessuno , che noi si sappia, è venuto fuori “proponendo” di risolvere i problemi più urgenti e soprattutto come risolverli.
Alla gente ora come ora non  interessa sapere se si tratterà di stupro, violenza, molestie, più o meno consensiente il popolo visto che la storia si ripete.
Aspettiamo ansiosi di sapere quali priorità affronteranno nell’immediato futuro evitando di indagare cosa facessero le donne prima di sposarsi …
Questo teatrino delle alleanze è una vetrina per vecchie signore, è una vetrina alla olandese, è mostrare a turno una verginità mai avuta.
Dal sordomuto Greco (Antonio non contare sulla maggioranza silenziosa…) all’irruente Ribaudo (ex onorevole non spari sulla Croce Rossa…) non alimentate oltre grillini e leghisti : ci basta già il teatrino nazionale !   

giovedì 26 aprile 2018

ILCASO CARMELO CLEMENTE



Ci sono subito urgenti considerazioni da fare. Stiamo parlando di Valentino, Tinonvale, Claudio, Siculo, Carlo Cipriani cioè di Carmelo Clemente. L’autore è solito spiazzarti perché  spesso interviene in materie non sue almeno come collocazione ideologica.  Può contare su una esperienza precedente (i Fasci Siciliani con il Disclafani) e il sodalizio si conferma ancora oggi. Questo libro te lo aspetti da Franco Virga: che si è fatto sfuggire l’occasione storica di parlare di un marinese “compagno” del Gramsci che a quanto pare gli fu maestro. (Mi ricorda il caso del libro scritto su San Ciro senza indagare sulla Comunità Copta americana). Imperdonabile !
Ce lo aspettavamo dalle sigle sindacali, sempre pronte ad osannare eroi altrui ed esterni, come lo aspettavamo dai paladini della resistenza oggi chiamata “nuovo risorgimento” e non più “guerra civile” aiutandosi ad abbinare i due termini nazismo e fascismo in nazifascismo. Non ci aspettavamo questo schiaffo verso una comunità che “non ama “ i suoi eroi (chi era il sindaco negli anni ’70 (1977) che non ebbe nemmeno il tempo di accoglierne le ceneri al cimitero , portate dalla figlia esaudendo un desiderio del padre. Ci viene in mente il caso sileci che i marinesi abbiamo occultato per trentanni quasi scagliandoci addosso alla vittima. Ci ricorda Padre Calderone unico storico del paese , scampato persino ai borboni ma non alle “critiche” dei suoi concittadini che lo hanno bollato di leggerezza e superficialità per poi accettare la denominazione improbabile di MAKELLA senza avere il coraggio di provarla.
Il nostro Carmelo Clemente ebbe “la sua guida e la sua scuola “ da Antonio Gramsci. Già questo avrebbe dovuto svegliare chi di Gramsci ne ha fatto un mito convinto che a Marineo nessuno conosce Gramsci tranne… E forse fu anche profeta quando scrive al fratello in America “… le fesserie che scrivono i giornali sono credute solo dagli imbecilli e in Marineo sembra che ce ne siano abbastanza” ! E profeta lo era veramente quando scrive “che in questi ultimi tempi si impiega nel partito uno sport che consiste a colpire, intervenire, spezzare, aggredire…”. E la vittima che più ci interessa fu proprio il nostro “nizzardo” Clemente che (poco chiare le motivazioni esposte dall’autore) finisce nella rete dell’OVRA dove “speriamo” ingenuamente e per “fame” viene stipendiato. Ora ci si perde dietro decine di sigle e personaggi il cui filo non è facile seguire e dobbiamo ringraziare le buste 1376 e 2187 dove ci troviamo tutto il materiale per scriverne un libro.
Come succede con i terremoti sembra che a Marineo quando avviene un evento si tende a buttarci sopra la calce affinchè non ne risulti memoria. Questo era un esercizio tipico della sinistra e lo prova che solo “622 persone (compreso il nostro Clemente) finirono come confidenti della fascista Ovra dove dalle sedi del partito sparirono 3.619.000 schede personali. Come sparirono le schede di un milione di donne fasciste come quelle di 119.713 studenti fascisti, che se li sommiamo agli iscritti al partito fascista si arriva a 23.281.622 italiani.
Chissà se di questi elenchi non facesse parte il nostro Clemente Carmelo domiciliato in corso Dei mille 31 a Marineo e quanti di loro passarono l’Eleuterio verso il sol dell’avvenire !
Ora , forse, il tempo e altra documentazione ci potrà portare chiarezza perché il nostro paesano poco poco è stato “leggero” ad accettare soldi fascisti seppur coperti come prestito dimenticando che il “suo finanziatore-benefattore” doveva “giustificarli” come uscita di cassa. L’autore  alla fine , more solito, ne esalta la figura come è solito fare con San Ciro e come fa sempre con i marinesi della diaspora  .

lunedì 23 aprile 2018

NOVANTANNI E UN GIORNO ...

L’uomo è molto cambiato negli anni. Del resto capita A TUTTI. Si perde l’irruenza e si guadagna in stile. Commentare il lungo percorso di un uomo , sopratutto nella sua veste di politico, è compito difficile. A giudicare dalla “folla” che ha risposto al richiamo è leggibile facilmente la condivisione sul suo operato. Il suo curriculum è ricco di dati positivi e prestigiosi : da sindaco di Marineo e Palermo a “inventore” di un longevo gemellaggio, capace avvocato e via di seguito. Io ho avuto solo due contatti con lui. Il primo quando Ciro Spataro mi procurò una lettera per i pupi a firma del Sindaco di Palermo da inserire in un curriculum a Milano (ricevetti una simile lettera (sic) da altro Sindaco di Marineo anni dopo che meritava ben altro che diffamazione). L’altro contatto lo ebbi quando nell’incontro Sileci (dove molti si appropriarono del recupero della memoria e fu soprattutto Antonino Greco che recuperò l’onore del Comune ottenendo il recupero dei corpi e una degna sepoltura) fui esterrefatto nel sentire il Lo Vasco chiedere scusa come “responsabile morale” (ma indiretto) del gesto della Sileci e soprattutto quando seppi che la Signora Ninni accolse la figlia sopravvissuta, in casa propria. Mai trovato un politico dal volto umano. Abituato a certi politici cu li scagghiuna , arroganti e senza dignità umana mi convinsi che nella categoria esiste anche chi sa ascoltare la voce di Dio.
Ora spero che il nostro, al novantesimo e un giorno non si crogioli nel passato. Archivi i suoi novantanni e inizi a programmare il futuro perché è notorio che a novantanni uno ha già dato e quindi si prepari per cose nuove e belle …

sabato 21 aprile 2018

FINALMENTE A CASA !



Il cardinal Josef Beran sta tornando a Praga
In Italia la notizia forse passerà inosservata ma per tutti i cechi è un avvenimento della portata storica.
       Torna il simbolo della persecuzione dei cristiani in due regimi totalitari del secolo scorso. 
Nato nel 1888  riceve in famiglia una fede solida e l’esempio della coerenza. Studia a Roma, nel 1911 diventa prete e nel 1912 ritorna a Roma per finire gli studi del dottorato in teologia. Da lì torna e diffonde le nuove idee teologiche conosciute a Roma soprattutto quando diventa rettore del seminario di Praga nel 1933. Guida i seminaristi ad un atteggiamento di  sensibilità e comprensione, come lo dimostra il suo scritto: “Psicologia e il confessionale”. Dopo la seconda guerra mondiale durante la quale è imprigionato nel campo di concentramento di Dachau, diventa l’arcivescovo di Praga ma lo è  serenamente solo per poco. Subito dopo l’arrivo dei comunisti al potere si scontra con loro difendendo l’indipendenza della Chiesa dagli sforzi di manovrarla e tenerla sotto controllo. Dal 1948 è  internato per 16 anni in un posto segreto, in assoluto isolamento, in una casa circondata dal muro di legno alto 3 metri. Questo era il trattamento ‘privilegiato’ dedicato ai vescovi che non sono stati imprigionati come comuni sacerdoti. Nonostante una certa età non a nessuna assistenza medica anzi con il cibo gli vengono somministrate le droghe.
L’anno 1963 è per lui cruciale: il papa gli propone il cappello cardinalizio ma per riceverlo deve recarsi a Roma. Dalle autorità comuniste capisce che sarebbe un viaggio di sola andata ed esita, volendo rimanere il pastore del suo gregge.  Alla fine accetta e da quel momento diventa esule a Roma non per scelta ma per costrizione. Rimane il pastore non solo dei cechi in patria ma anche di quelli nel mondo e ha un rapporto amichevole anche con il paese che lo ospita. Fonda la Casa del Pellegrino Boemo e sostiene la stampa dei libri e di una rivista in ceco che poi vengono portati clandestinamente nella sua patria.
Partecipa attivamente al Concilio Vaticano II dove espone il suo intervento sulla libertà religiosa. Pur avendo provato sulla propria pelle  l’importanza della libertà di coscienza, non esita denunciare gli errori della Chiesa cattolica del passato, in particolare il caso di Giovanni Hus, dichiarato eretico e consegnato al rogo.
Proprio negli anni che vedono l’arrivo di una certa libertà, specialmente durante la Primavera di Praga nel 1968, si ammala e in autunno dello stesso anno torna dal Padre. Il suo corpo non può tornare nella sua patria perché in agosto del 1968 i carri armati russi  chiudono ogni possibilità di apertura e il suo arrivo in Cecoslovacchia non è gradito. In quel momento interviene il suo grande amico e ammiratore, il papa Paolo VI e decide che sarà sepolto in san Pietro, l’unico cardinale insieme ai papi. Lì rimane anche dopo la Caduta del Muro di Berlino e solo ora viene esaudita la sua ultima volontà di essere sepolto in patria.
Durante la festa di uno dei primi vescovi di Praga, sant’Adalberto, il 23.04., si svolgerà il suo solenne funerale nella cattedrale di Praga. Torna nella sua patria come un vero eroe che non odiava chi gli faceva male ed era capace di sacrificarsi per una buona causa. Tutti quelli che l’hanno conosciuto hanno sottolineato la sua umiltà che trovava nel mettere in pratica il Vangelo. Un vero pastore del suo gregge.
  Růžena Růžičková

venerdì 20 aprile 2018

CARMELO CLEMENTE:CHI ERA COSTUI ?



Domenica 22 aprile 2018 alle ore 18:30 si terrà la
presentazione del volume
“Il caso Carmelo Clemente” di Ciro Spataro
presso il Castello Beccadelli di Marineo (PA)

Introduce e modera Antonino Di Sclafani
Saluti del Sindaco di Marineo Pietro Barbaccia
Interventi di Salvatore Di Marco, Michelangelo Ingrassia, Carmelo Botta
Sarà presente l’Autore


Carmelo Clemente, classe 1904, fu un partigiano nato a Marineo che dedicò la propria vita alla Resistenza contro il nazifascismo.
Fu emarginato, espulso, imprigionato e infine accusato di essere una spia dell’O.V.R.A. (la famigerata polizia politica organizzata da Mussolini per reprimere l’antifascismo).
Il suo “caso” propone un importante stimolo di riflessione su un diverso e pocofrequentato versante storico: quello del conflitto ideologicocombattuto all’interno della Resistenza e, in particolare, all’internodella Sinistra resistenziale.
Sì, perché anche all’interno delle organizzazioni partigiane ci furono scissioni, scontri e ostilità che la storia ufficiale spesso non racconta, ma che cambiarono il corso di molte vite. Quella del Clemente fu una di queste, un uomo che rinunciò agli affetti familiari, che si spostò in Francia, Argentina e nel nord Italia, cambiando identità, vivendo di stenti, ma sempre in prima linea nelComitato di Liberazione Nazionale. Nonostante tutto e tutti, subendo l’ingiustizia più grave che mai uomo del suo valore potesse pensare di ricevere.
L’autore racconta il calvario del partigiano Clemente con una rigorosa documentazione recuperata rovistando negli Archivi di Stato e di Fondazioni culturali e setacciando una copiosa bibliografia,in questo modo riesce a descrivereil dramma ideologico vissuto da una parte di quegli uomini e quelle donne che decisero d’intraprendere il lungo viaggio attraverso l’antifascismo.


“Il caso Carmelo Clemente. Storia di un partigiano siciliano accusato di essere stato un delatore dell’O.V.R.A.”
Nuova Ipsa Editore 2018
p. 118
€ 14
ISBN 978-88-7676-701-2
Collana Augustali Pocket