venerdì 31 maggio 2019

DELENDA MARINEO


 SIAMO IL PAESE DOVE HANNO VINTO LE ELEZIONI LEGA E GRILLINI, MA ANCORA NON SI CONOSCONO LE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA

 

Marineo: argomento campo sportivo, comunicato stampa dell’Amministrazione Barbaccia, ai sensi dell’art. 8 L. 47/48

31 maggio 2019 ·
SI… se anche voi usate la lingua dei bolscevichi…
“Nell’ articolo pubblicato su diversi social, a firma di Tommaso Salerno, dal titolo Marineo: futuro incerto per la squadra di calcio Oratorio San Ciro e Giorgio, Neo promossa in eccellenza, nel quale il giornalista dettaglia una serie di criticità e difficoltà connesse alla gestione della società, con particolare riferimento alla questione “campo”, si trova in calce ad esso anche “l’intervento sulla vicenda” del Sindaco Ribaudo, il quale sostiene che la precedente Amministrazione avrebbe fatto “scomparire”, le somme di denaro destinate al finanziamento del campo sportivo, ragione per la quale ci sarebbe “un procedimento penale in corso”. In merito a tali accuse si ritiene opportuno da parte di chi scrive chiarire che la nostra Amministrazione non ha mai fatto scomparire alcuna somma destinata al campo, né ha mai dato disposizione ai funzionari di utilizzare tali somme per pagare stipendi o sostenere spese correnti. Ci teniamo a puntualizzare altresì che durante l’Amministrazione Barbaccia tutte le fatture liquidate con determina del Responsabile dell’Ufficio Tecnico risultano regolarmente pagate dall’ufficio Ragioneria fino a Luglio 2018. A conferma di ciò s’informa che ad oggi a nessun componente della precedente Amministrazione è pervenuto avviso di garanzia, né risulta alcuna comunicazione d’iscrizione nel registro degli indagati. Si invita il Sindaco, piuttosto che “arrampicarsi sugli specchi” accusando sempre la passata Amministrazione, a rimboccarsi le maniche e lavorare per il bene della collettività. “
(Comunicato stampa inviato solo al Taormina, more solito)


In effetti non vale la pena seguire l’argomento ! Aspettiamo il video degli avversari ! Speriamo che usino le stesse persone . Nell’ultimo video la Signora Costa non parla ma nel precedente sulle cariche elettorali sorride bene in primo piano davanti  al Taormina…
Ora il termine social va usato meglio perché noi non ne abbiamo visto nessuno tranne questa mattina su face book … Siamo stati noi a segnalare la cosa perché da alcuni giorni (guarda la posizione della vedova di Onofrio) ci era passata la voglia di intervenire ! Avevamo titolato la nota proprio dedicandola ad Onofrio ! E questa presa di posizione mi pare un'altra bella risposta alla Cangialosi che propone grigliate riconciliative a matula ! Aspettiamo ora con ansia il video che ci chiarirà il mestiere che facevano da giovani le mamme dei loro avversari ! 

mercoledì 29 maggio 2019

VISIONI


LA RECONQUISTA

Quale futuro per la cultura marinese ?

Ecco la prima risposta. Chi sa leggere avrà capito il risultato delle elezioni. Gruppi arroganti che ad arte riuscivano a mettere assieme 1800 voti sono miseramente scesi a circa 400 voti … Atti a cavalcare la cultura altrui ma mai a creare, ora arrancano aspettando qualche altro passo falso degli avversari ! Ma c’è un altro gruppo che già da anni produce cultura senza bisogno di video , di do ut des , che scalpita contro il sistema   sovietico di fare cultura affidata a improperi, a dissesti come se loro fossero vergini.
Ecco dal giorno nove parte la grande mostra collettiva VISIONI . Grandi artisti locali e forestieri che sanno dialogare con la gente tramite la loro arte ! Usando robot umani per coprire una verginità inesistente.
Ecco il solito gruppo che non ancora  contaminato : ecco da dove rinasce la cultura marinese !
Con l’arte non si campa ! Ecco perché la politica fa fatica ! Ecco perché dobbiamo diffidare da chi vuole appropriarsi delle fatiche altrui !
Sono famelici e inquinano la qualsiasi. Non hanno mai risposte da dare. Sordomuti !
Imparino il rispetto per gli altri ! Non siano mariuoli dell’arte altrui !
A cavallo di questo Corpus Domini (Pesco ti abbiamo già avvisato ! ) , della triste coincidenza della scomparsa del Trentacoste, della Reliquia di Sant Antonio , della super esposizione Visioni, del filmato in esclusiva della Storia del Corpus Domini (del regista Otakar e Jana Smith  che trasmetteremo in quattro puntate.
Un mese di giugno che avvia la reconquista ! Non politica ! Quella è degna di un grande suicidio di massa !
La reconquista culturale !

CARAVAGGIO 14


CARAVAGGIO 14

Il cimitero di S. Sebastiano diventa il luogo probabile della sepoltura di Caravaggio

Disponevamo di una insieme di elementi, pur se eterogenei, che ci portavano a focalizzare la nostra attenzione sul cimitero di S. Sebastiano. Nel 1956 il comune di Monte Argentario aveva proceduto a disseppellire parte dei resti mortali presenti nel vecchio camposanto e trasferirli in una delle cripte della chiesa Nova dell’attuale cimitero. Durante i mesti lavori di disseppellimento due fanciulli d’allora assistettero all’evento. Uno di quei due fanciulli, l’archeologa Giovanna Anastasia, da adulta aveva dichiarato in una intervista apparsa sul Corriere della Sera di avere visto con i propri occhi un manto, riconosciuto come appartenente ai cavalieri di Malta, contenenti dei resti ossei. La testimonianza era stata avvallata dal signor Pioppi, l’altro fanciullo dall’ora. La dovizia di particolari espressa dalla signora Anastasia davano un alone di verosimiglianza alle dichiarazione. Si trattava di dichiarazioni che avrebbero potuto essere frutto di una adolescenziale costruzione fantastica o di tardive affermazioni rispondenti a chissà quali ragioni, ma rimanevano sempre indizi che non potevano essere liquidati come semplici fantasie. Vi erano poi le altre notizie provenienti da originali documenti frutto della indagine compiuta dal Ferrini. Erano dati che davano maggiore credibilità e peso alla ipotesi della sepoltura nel cimitero di S. Sebastiano del grande pittore seicentesco. 

I risultati della ricerca documentaria svolta dal Ferrini con particolare riguardo alle sepolture avvenuta in S. Sebastiano ricavate dal – libro dei morti della parrocchia di Porto Ercole-
                                                                                                                

Osservazioni:
le registrazioni per gli anni 1610, 1611, 1612 e 1613 per la gran parte sono state effettuate a posteriori, il De Ventura non poté vedere personalmente dove fossero sepolti perché non era presente a Porto Ercole oppure non furono indicate dai suoi sostituti.
Mancano i registri dal 3 novembre 1669 all’11 maggio 1765.

Sul luogo dove era collocata la chiesa di S. Sebastiano e il cimitero che nel tempo gli si venne a creare intorno per un diametro di circa 150/200 metri,  si sviluppò, per quasi tutto il 1800,  gran parte dell’abitato di Le Grotte
Intorno alla  Chiesa di S. Bastiano costruita a metà della discesa che immette a Le Grotte, si venne a creare un grande cimitero in continuazione delle sepoltureli pozzio “tumuli” sul Poggio di S. Rocco (attualmente Poggio delle Forche)  di fronte all’attuale omonima chiesina. Queste ultime sepolture, che consistevano in antichi “pozzi”, di molto probabile origine etrusca, originariamente adibiti alla conservazione di granaglie, furono usati con continuità dal 1640 in poi, e a tutt’oggi, i “pozzi” non sono stati bonificati.

Notizie storiche sulla chiesa di S. Sebastiano

Non ci é dato conoscere quando la Chiesa fu costruita. Si può supporre della sua presenza assai prima della occupazione spagnola e fu poi sempre visitata e osservata nelle numerose visite pastorali dei Vescovi di Sovana.  
 

Le tribolate vicende del parroco di Porto Ercole
Il 26 gennaio del 1610 il Pievano De Ventura è nelle carceri della Rocca Spagnola, dove resta anche per  i mesi successivi (febbraio, marzo), perché egli stesso più sotto afferma di prendere nota di alcuni morti del mese di marzo…che non erano stati trascritti, perché in quel tempo era rimasto in carcere.Per il mese di aprile e per quasi tutto maggio, le annotazioni  sono state scritte in ordine dal Pievano.

           
“…A 29 di maggio successe quando il Vescovo mandò il Commissario di Magliano p catturarmi e andai a Roma  dove mi trattenni fino tutto settembre del 1610 portandomine alla sacra congregazione Il Vescovo di Castro fatte….........nelle cause mie al Vescovo di Sovana e in questo morti successi e ho fatto nota di essi.......che Pr Guglielmo restò alla Cura”

Il 22 ottobre è ancora assente perché nel trascrivere precisa:
A di 22 ottobre 1610 Pietro Sierra di Belliamo al tempo che Prete Guglielmo attendeva alla pieve p. mia ausentia___________________
Era dunque rimasto alla cura della Pieve, nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre, Prete Guglielmo. Per tutto questo tempo il Pievano era rimasto a Roma e da Roma era appena tornato, quando:
A di 3 di novembre 1610 venuto il Vescovo di Sovana in visita con l’occasione che esso.................con la congiura di Prete Guglielmo é del Bibbia mi mosse dal mio offitio alla inquisizione per tal causa resta alla Cura Prete Francesco di Scansano in tempo del quale sene successero li morti infrascritti________


Importante documento datato 1629 del vescovo ScipioneTancredi che ordina la costruzione di una “profonda fossa” dove collocare tutte le sepolture presenti entro la cripta della chiesa di S. Sebastiano

Dalla relazione sulla Visita Pastorale (AVPi, Visite, pag. 734) effettuata dal 25 aprile 1627  e quindi 17 anni dopo la morte del pittore, veniamo a conoscenza di alcune disposizioni impartite dal vescovo Scipione Tancredi al parroco di Port’Ercole, riguardanti i luoghi sacri (Chiese, ospedali) della parrocchia, e in particolare per S. Bast.° fuor della terra ordino che si rifacesse la porta sendosi trovata la chiesa aperta dove possono entrare bestie e pastori a tutte hore come si vede fanno con grande indecenza e si rifacci i legni o la ferrata a una finestra et comando che questo sia adempiuto per la festa di S. Bast.° che vi si celebri solo in quel giorno. Et raccomando poi il tetto………..donandoli tovaglie, croce, candelieri et altre cose et bisogni per la celebratione si ametino SS. Sacramenti. A darsi licenzia che si possi celebrare anchora infra……...chiesa in custodia dell’opera….. et vi si ponghino le ossa che si cavano dalle  sep.,re della chiesa parochiale, quale similmente ho dato licenza……si per rimediare al fetore come per non essere già più capace…….”



Questa “fossa” contigua alla Chiesa di S. Sebastiano fu realizzata nel terreno antistante la chiesa stessa, verso l'attuale Viale Caravaggio, a qualche metro dal Monumento, sito corrispondente ora all'ultimissimo tratto della carreggiata di Via Nuova, e in corrispondenza del muretto che separa la sopraddetta via dalle aiuole sottostanti. In essa vi fu riposto sicuramente il cadavere del Caravaggio se fu la 30a persona ad essere inumata nel sepolcreto sotto il pavimento della Chiesa di S. Sebastiano.

sabato 25 maggio 2019

CARAVAGGIO 13

CARAVAGGIO 13

La questione non risolta del cimitero in cui vennero sepolte i resti mortali del pittore

Che il Caravaggio sia morto a Porto Ercole trovava conferma da una serie di documenti che ponevano lo storico in uno stato d’animo di tranquillità. Quando si rivisitano vicende occorse più di quattrocento anni or sono ci si deve attenere ai documenti a disposizione. Non sappiamo quanti altri si sono persi fra le pieghe del passato, tanto meno siamo in grado di dire con certezze che tutte le testimonianze inerenti uno specifico fatto siano assolutamente vere. Chi vuole far luce sul passato remoto deve inevitabilmente mantenere un atteggiamento di prudenza e di dubbio ma contemporaneamente deve ricostruire una sequenza di accadimenti che poggiano su quanto scritto o riportato da personaggi ormai morti da secoli. Si tratta di una situazione che è parte integrante del procedimento storiografico e a cui non è dato porre rimedio. Scrivere del passato non segue la ferrea logica della matematica o le stringenti consequenzialità della fisica anche se nell’epoca moderna la fisica ha perso la sua illusione di assoluta oggettività e sono sorte le geometrie non euclidee. Noi uomini moderni dobbiamo fare i conti con la categoria della probabilità che è l’unica verità che ci è dato abbracciare e a cui credere. Tutto questo vale in particolare per la storia e trova un suo fulgente esempio nella ricerca in atto e precisamente in quale cimitero il Caravaggio venne sepolto o in quale altro luogo che non fosse la cripta di una chiesa o la terra di un camposanto?
Ancora una volta ci soccorse la puntuale ricerca compiuta dallo studioso locale Alessandro Ferrini, che pazientemente aveva passato in esame tutta la storia di Porto Ercole, delle sue chiese, confraternite e dei suoi cimiteri. Un ricerca compiuta sui libri della parrocchia, nell’archivio della diocesi vescovile di Pitigliano, degli archivio di Stato collocato a Grosseto. L’attenta lettura del un libretto “ In questa terra di PortoHercole” ci offriva una messa di documenti che ci posero in condizione di dare una risposta a questa domanda. Alcuni stralci estrapolati dall’opera in oggetto ci permettevano di disporre di una chiara conoscenza su quanti erano i cimiteri operanti nel fatidico anno della morte del pittore e che tipologie di persone trovavano in essi sepoltura.
“.. dal libro dei morti, iniziato a scrivere nel gennaio 1591 dal Pievano Jacopo di Ventura e poi proseguito dagli altri sacerdoti, si apprende che,dalla fine del cinqucento, nella Piazzaforte militare di Port’Ercole le sepolture erano eseguite:

-        nella Chiesa parrocchia ledi Sant’ Erasmo fino al 1834
-        nella Chiesa dei Governatori entro il Forte la Rocca
-        a San Sebastiano, nella omonima chiesa e poi intorno ad essa
-        dagli inizi del 1600, per 50/60 anni, nelli pozzi di San Rocco, numerosi Pithoi, circa 35, usati per comode e facili sepolture.

Nella chiesa parocchiale di Sant’ Erasmo

Le sepolture erano riservate agli abitanti del borgo murato, tutti iscritti alle tre confraternite operanti nel borgo, del SS. Sacramento, del S. Rosario e di Santa Croce. Le confraternite o Compagnie di assistenza e solidarietà avevano tutti il loro sepolcreto. Esisteva anche un sepolcreto per i sacerdoti.

Nel sepolcreto dei Governatori nel Castello della Rocca

Era rigorosamente dedicata alle sepolture dei dominatori spagnoli , in esso trovarono il riposo eterno governatori dei presidi, i loro parenti o alti ufficiali. Per curiosità storica l’ultima sepoltura in tale cimitero risulta essere quella di Caterina Teston, moglie dell’aiutante maggiore della Piazza di Orbetello ( che assieme a quella di Porto Ercole componevano il cosidetto stato dei presidi spagnoli). Tale sepoltura avvenne il 3 febbraio 1789.

Il cimitero di S. Sebastino o S. Bastiano

Intorno alla chiesina costruita nei pressi della marina di Grotte (nome di un piccolo raggruppamento di case di Porto Ercole) collocate vicino alla spiaggia, si venne a creare un grande cimitero. Dalla metà del settecento le sepolture intorno a S. Sebastiano si dovettero rivelare fortemente scomode per il nucleo abitativo di Le Grotte che si andava sempre più ingrandendo.
Sino agli inizi del 1609 le sepolture che vi si effettuano erano sporadiche, poi divennero sempre più frequenti , e molto numerose, soprattutto nelle sue vicinanze. Si continuò a seppellire in S. Sebastiano, anche se sporadicamente, sino alla fine del 1789.
Dalla lettura nel libro dei morti della parrocchia di Porto Ercole emerge che le sepolture nel cimitero di S. Sebastiano erano principalmente persone poco abbienti o stranieri di umili origini o di misere condizioni materiali. Gli stranieri di una certa importanza sociale, politica, artistica o economica che trovavano la morte nella marina località venivano sepolti nella parrocchiale di S. Erasmo. Potevano esservi alcune accessioni ma la prassi consolidata era questa. Per la nostra ricerca la individuazioni delle diverse tipologie di persone che trovavano sepoltura nei tre sepolcreti era di capitale importanza.
Non si disponevano elementi documentari per le sporadiche sepolture che avvenivano nei “Tumoli di San Rocco”. Disponevamo di un primo quadro d’insieme che ci permetteva di cominciare a delineare il cimitero in cui sarebbe stato sepolto il Caravaggio. Essendo persona non residente a Porto Ercole, tanto meno iscritto ad una delle tre Confraternite, non sarebbe potuto essere deposto nel sepolcreto della Chiesa di S. Erasmo. Il pittore non era residente ma sicuramente famoso e nella  cripta della Chiesa di S. Erasmo venivano sepolti personaggi importanti che casualmente trovavano la morte nel borgo marinaio. Sapevamo che il nome di Caravaggio non figurava nei libro dei morti e che il suo decesso, quasi sicuramente, venne tenuto “ riservato o nascosto” dai dominatori spagnoli per poter metter le mani sui suoi quadri.  Eravamo a conoscenza della circostanza dell’assenza del parroco di Ventura, da maggio a fine ottobre dell’anno 1610, del suo ritorno, della registrazione della avvenuta morte dell’alfiere spagnolo Montero, di altri parrocchiani ma non del pittore lombardo. Avevamo formulato una ipotesi della ragione della mancata trascrizione della morte che trovava un forte fondamento  su varie ragioni, alcune di natura personale inerenti al parroco de Ventura, le altre che ci portano alla pista spagnola. Una prima conclusione si poteva trarre: il Caravaggio non poteva essere stato sepolto nella chiesa di S. Erasmo.
L’altra cimitero era quello degli Spagnoli, disponevamo di sufficienti registrazioni delle persone sepolte in tale cimiterino da scartare tassativamente che un non spagnolo poteva essere sepolto in quel luogo. Gli spagnoli in quanto dominatori si ritenevano una etnia di livello superiore a quella dei dominati e, come in vita anche in morte non si sarebbero confusi con gli italiani o persone di altre nazioni. Prima di soffermarci su alcune considerazioni attorno al cimitero di S. Sebastiano occorreva sgombrare il campo da alcuni dubbi legati all’altro luogo in cui avvenivano sepolture e cioè “i tumuli di S. Rocco”. Sembrava che non si trattasse di un vero e proprio sepolcreto e si può presumere che occasionalmente e in particolari circostanze vi si facessero sepolture. Di una cosa eravamo storicamente certi, dell’esistenza della chiesa di S. Rocco, ora scomparsa. Non potevamo scartare la ipotesi che il Caravaggio potesse essere stato sepolto in tale sepolcreto, quel che sapevamo è che la tradizione popolare indica da sempre, come l’ultima dimora del Caravaggio, il cimitero di S. Sebastiano. In una piccola località di pescatori, un luogo che per secoli è stato una isola,  il tramandarsi verbalmente alcune questioni che avevano colpito gli abitanti del luogo, era sicuramente il modo, da parte di analfabeti e persone prive di cultura, di conservare la verità su alcuni accadimenti che avevano colpito la piccola comunità.