venerdì 30 novembre 2018

L'EREDE DI PADRE CALDERONE : le due marineo


Domenica prossima siamo chiamati a commentare il nuovo lavoro di Antonino Trentacosti. Certamente il più deputato a dirigere ciò sarà Ciro Spataro che grande ruolo ha avuto nella nascita di questo volume. Ma due parole vanno dette su questo evento. L’affido alla nostra comunità di questo libro avviene in concomitanza di un altro parto gemellare. A distanza  di pochissimo (quasi di ore) la nostra storiografia si è arricchita di due opere, ciascuna nel suo genere , che  in comune hanno solo la grande e paziente fatica della ricerca. Una ossessiva  ricerca , nel Marineo prima di Marineo ecc. ,di dati e statistiche che si rivolge quasi solo ad altri ricercatori e che ci lascia perplessi non essendo interessati a tali dati se non per conoscere meglio le sofferenze della gente in epoche diverse; cosa che ci è nota e facilmente deducibile da mille altri indizi.

Ma  baipassiamo il commento per andare a dare un occhiata al lavoro del Trentacosti. Qui ci troviamo soprattutto guidati dall’intuito e dal cipiglio dell’ autore nel vedere tutto con un occhio artistico e con l’altro per l’amore verso il suo paese.   Ricordo bene quando definii Padre Calderone “poeta” perché il suo sconfinato amore verso il suo Paese (Marineo appunto)  spesso lo portava fuori supposizione , ma mai si allontanò dal suo “Marineo Caput mundi”. L’altra sera il prof. Maurici ha ripreso il mio commento “Una tegola è troppo poco per battezzare un paese” o meglio “una tegola non fa primavera !” sfiorando l’argomento a differenza di altri che per invidia liquidarono a suo tempo Padre Calderone come ,diremmo oggi, autore di Fake  News (o meglio si ha la capacità di analizzare milioni di dati grazie anche a nuovi metodi di ricerca e non sapere interpretare gli strumenti a disposizione di due secoli fa) .

CHI FUR LI MAGGIORI TUA

Mentre le Antichità del Calderone  sono segnalate in tutte le bibliografie  questi nuovi autori sono solo segnalati da altri autori , quasi una similitudine al fenomeno degli “scambi di voto”. Il nostro Trentacosti conosce bene il territorio che ha “sviscerato” usando il filone artistico da cui ha tratto dati storici e artistici a lui molto congeniali e a noi preziosi. L’analisi che lui fa di Marineo somiglia molto alla descrizione che Padre Calderone fece “…dei dintorni di Marineo” e lo fa sempre per portarci al lato artistico segnalando e descrivendo presenze a cui mai avremmo dato questo valore.   Insomma  oggi il Trentacosti è l’erede di Padre Calderone . Non mi stupirei , se non fosse per il dato tipografico che un domani i due volumi potessero essere rilegati assieme , fermo restando che ciò oggi è impossibile trattandosi di personalità completamente opposte e diverse , ma a noi amatori di storie patrie questo dato interessa poco o niente.

A me rimane il ricordo del lungo calvario di questo libro raccontatomi dallo stesso autore che ha avuto la cortesia di confidarmelo più volte . Come l’emozione che riusciva a darmi quando durante il suo lavoro si imbatteva in scoperte (cito solo lo stemma di Marineo) con quel suo sorriso alla Cristoforo Colombo appena scoperta l’America.  Ma non posso tacere della sorpresa di trovarmi fra i “ringraziati” senza capirne il perché. Ho dovuto scorrere il libro per ritrovare e quindi capire il perché: la presenza della stampa del Panormita che gli fornii. Tanto onore per cosi poco !


Appuntamento al Palazzo Beccadelli (finalmente il termine giusto) domenica 2 Dicembre alle ore 17

martedì 27 novembre 2018

TRIO HOHENBERG


Inizia bene la "gestione" Taormina della Fondazione Arnone, sopratutto perchè Haydn è in assoluto il mio autore preferito. Non conosco il trio , ma se un musicista, come il Taormina, li ha scelti a me basta.

APPUNTAMENTO



COMUNICATO STAMPA
Domenica prossima alle ore 17.00 al castello Beccadelli di Marineo sarà presentato il nuovo libro di Antonino Trentacosti“ Le due Marineo” edito dalla Nuova Ipsa di Palermo.
Il volume mette in luce la facies dei due insediamenti che sono sorti nel territorio marinese, il primo ad iniziare dal periodo protostorico sulla collina archeologica della Montagnola, il secondo a partire dal 1549 quando Francesco Beccadelli di Bologna ebbe la “ licentiapopulandi “ nel territorio di “Marineu”.
L’autore si sofferma con dovizia di particolari su tutta la vallata del fiume Eleuterio mettendo in evidenza la viabilità romana e quella successiva fino ai giorni nostri compresa la ferrovia a scartamento ridotto che portava sino all’abitato di Burgio.
In particolare lo studioso mette in rilievo sia i manufatti in ceramica realizzati nella fucina della Montagnola che quelli ritrovati nelle varie necropoli della valle. Riguardo al primo insediamento si riportano notizie sulla cava da cui fu prelevato il materiale per le costruzioni sulla montagnola ed i motivi per cui l’insediamento venne abbandonato . Notevole è lo spazio che viene dato dal Trentacosti per le scoperte dell’insediamento ellenistico - romano di Sant’Agata al confine tra Marineo e Piana degli Albanesi .
Per quanto riguarda la nuova Marineo lo studioso pone in evidenza la documentazione storica sulla nascita del marchesato Beccadelli Bologna con la particolare ricerca sull’origine dello stemma di Marineo e della famiglia Beccadelli.
È stata fatta un indagine accurata sulla realtà urbanistica dell’abitato, lo sviluppo dei vari quartieri con l’analisi dettagliata dei documenti, delle Chiese di Marineo e del Convento di S. Maria della Dajna che fu sostenuto in origine dai “romiti dello Scanzano”.
Inoltre sono tante le novità emerse sulla chiesa madre di Marineo dopo lo studio effettuato sull’architettura della stessa e sulle modifiche fatte nella prima del 1800.
Il volume è corredato non solo dalle fonti di archivio ma anche da numerose foto che rivelano l’evoluzione dell’abitato.

lunedì 26 novembre 2018

CORLEONE FELIX !




IL RITORNO DEI VESPRI A CORLEONE  !
Alcuni giorni fa in un comizio in piena campagna elettorale il candidato , oggi vincente, disse più o meno “…alcuni anni fa alcuni ambientalisti, fra cui Franco Ribaudo, si sono opposti al progetto di ammodernamento della Bolognetta- Corlelone”. Oggi ci ripropone lo stesso progetto allora combattuto e ostacolato. Lasciando intendere che approvando oggi il progetto , il nostro, farebbe meglio ad occuparsi dei fatti di Marineo, personaggio a cui va riconosciuto il merito di aver vinto le nostre comunali attuando una politica clientelare , capillare senza saltare associazioni, e presentandosi persino alle congregazioni religiose e forse anche alle suore. Senza guardare orientamento ha bussato a tutti coloro che avessero un minimo di dieci voti. Aiutato in questo dalla impreparata (e incapace precedente Amministrazione che non ha capito che l’uomo era allo sbando dopo la rottamazione voluta da Renzi , l’isolamento palermitano e la leggerezza dei suoi compaesani che già si stanno accorgendo che ,il nostro , ha occupato persino gli spigoli di ogni e qualsiasi poltrona. Basta pensare alla nomina di dirigente capo dei vigili che oltre a essere “non fattibile” per regolamento, gli affida funzioni impensabili dalla violazione della privacy dei cittadini alla consegna delle chiavi per aprire tutti i cassetti e le porte (vedi interrogazione presentata dalla opposizione).
Risultato elettorali di Corleone
-Nicolosi Nicolò detto Ciccio  (centro destra) 3850 voti
-Pascucci cinque stelle (il prezzo di una foto)  1800
Saporito (sponsorizzato da Franco Ribaudo)  1000
Saporito era meglio chiamasse un altro… Che forse i corleonesi dopo tutte le vicissitudini precedenti hanno iniziato a capire che… insomma quello che faticano a capire i marinesi.

sabato 24 novembre 2018

I QUATTRO ASSESSORI ALLA CULTURA



A MARINEO EVENTI CULTURALI A RITMO INDUSTRIALE

IL TERZO FIGLIO
Abituati ai cuntastorie è difficile imbattersi in una simile figura , se poi diciamo al femminile, un pomeriggio qualsiasi a Marineo. Aggiungiamo che il luogo è uno di quelli che oggi dovrebbero in Sicilia forse non arrivano ad una decina. Per caso era presente , mentre si era appena aggiunto, l’unico marinese ad avere scritto una decina di libri stile “liala” o meglio si è inventato uno speciale poliziotto lontano mille miglia da Maigret e da Montalbano. Ad un tratto ho chiesto alla signora di parlarmi del suo nuovo lavoro di cui mi aveva accennato il marito. Guarda sto facendo la parte più difficile : la rilettura ! Anzi le decine di riletture, correzioni, tagli, aggiunte , smussatine ! Mi dice subito che è un libro per ragazzi … che sanno “interpretare” meglio degli adulti. A sentirla è un vulcano e inizia a raccontarmi capitolo per capitolo sino all’epilogo ! Decine di personaggi che si alternano in un viaggio bello lungo e soprattutto tortuoso. Lei incalza ed io apro sempre di più la bocca. Non arrivo a “registrare” il suo racconto perché lei come uno schiacciasassi incalza. Spiega e traduce le decine di personaggi che entrano nella storia. Affronta mentre li inserisce le decine di figure “non a caso” presenti nella vicenda. Sforbiciando e ricucendo alla fine ogni cosa va al suo posto. “ora siamo all’epilogo ! “Il terzo figlio” ! Come il terzo figlio ? chiedo . Si il figliuol  prodigo aveva due fratelli ! Dai Signora  Rosamaria Lupo  !, sbrigati a pubblicarlo .

IL VERO FIGLIUOL PRODIGO
Il nostro “vero figliuol prodigo” gira per la provincia a commentare il poeta Battaglia scortato da un cantatore (Francesco Giunta), da un pittore-critico-scrittore-poeta (Vincenzo Ognibene) e da una terza figura a me sconosciuta( credo sia Nuccio Vara). Mentre andava al Castello invitava chi incontrava e cosi mi ritrovo trascinato da uno di questi invitati nella multisala del castello :luogo polivalente, ormai in questo tempo una “vera casa del popolo” ! Sembrava una serata clandestina: a ingresso riservato ! Nessuno ne sapeva nulla e quindi mi aspettavo fosse una serata organizzata come quelle a “numero chiuso” come quelle organizzate dagli ex provocopuscolo: niente di tutto questo.    In pratica si presentava la traduzione italiana  di “La valle di Alì”-. Dove il Battaglia dichiara tutta la sua ansia di “colloquiare con Dio” (Ciro Spataro). Purtroppo la serata RISCHIAVA  di precipitare perché questo nostro figliuol prodigo inizia a “combattere” contro i suoi ormai arcinoti “mulini a vento”. E come tutti sappiamo non si salva nessuno… Peccato perché sempre parte bene , sa leggere e tradurre le poesie , ma pur perdendosi dietro asterischi e richiami ha una sua capacità di interpretazione notevole. Ma non riesce a capire che quando  trasforma tutto in invettive è scadente. Dalla sua bocca non esce nulla di positivo e allora dubitiamo che sia sincera la lettura delle poesie quando tenta di trasmetterci la positività dei poeti. Ovviamente tranne i suoi santi fasulli, Danilo Dolci compreso.    
Agiungiamo il commento del Prof Ciro Spataro che cortesemente ha voluto rilasciarci
 
"Fra i poeti e i luoghi esiste spesso una relazione simbolica. E’ il caso di Giuseppe Giovanni Battaglia il poeta di Aliminusa cui è stato dedicato un parco letterario dalla civica Amminisrazione comunale. Pino Battaglia è una figura di valore nella poesia siciliana del secondo Novecento. Nacque nel 1951 e morì a Roma prematuramente il 2 Novembre 1995 a soli 44 anni. Di idee socialiste, praticò la militanza politica e sindacale a Palermo e a Roma. Il suo primo libro “La terra vascia” venne pubblicato a Palermo nel 1969 con una nota di Ignazio Buttitta. Nel 1972, per le edizioni Flaccovio, pubblicò il suo libro più interessante, dal punto di vista linguistico , intitolato “La piccola valle di Alì” con la prefazione di Leonardo Sciascia. Successivamente segui la pubblicazione di un'altra raccolta “Campa padrone che l’erba cresce” con l’introduzione di Tullio De Mauro. Chi si è speso per valorizzare la memoria di Pino Battaglia è stato il pittore Vincenzo Ognibene, al quale di deve la ristampa della raccolta in lingua del poeta di Aliminusa “La Conta delle ore”   per i tipi della casa editrice Nuova Ipsa nel 2004. Il rapporto con l’humus del suo paese è essenziale per Battaglia e lo vediamo nella forza prorompente del suo linguaggio, scarno aspro, come quello delle zolle della sua “terra vascia”. Ultimamente il 19 settembre 2016 si è tenuto un convegno a Palermo sul tema “Religiosità e laicità nella poesia di Giuseppe Giovanni Battaglia” che ha avuto come relatori il rabbino Pinthas Punturello, Don Cosimo Scordato, Nuccio Vara e Franco Virga, i cui atti sono stati pubblicati quest’anno dall’editore Salvatore Sciascia. "
Ciro Spataro

MARINEO E PRIMA DI MARINEO
Ieri sera il prof.Monreale , ci ha parlato di una Marineo che “produceva”  dimostrando che le oltre 300 note a piè di pagine dimostrano che l’autore è vissuto in mezzo alla polvere degli archivi per anni e quindi (credo volesse dire) che non occorre cercare oltre. La prof. Giovanna Fiume (la Eva Cantarella de noantri) ,  ha beatificato l’autore perché anche Lei da provetta ricercatrice sa analizzare i risultati delle ricerche. Ma si sa che i ricercatori di solito sono sempre ombrosi e quindi è toccato sia al prof. Maurici e al Monreale farci vedere la differenza fra lo storico e il ricercatore. La serata era interessante e si escludevano quella dozzina di “interessati” il resto erano “dipendenti politici” o parenti. E questo giustificava che fra le ottanta presenze purtroppo la totale assenza gi giovani.  Ci tenevano svegli i bambini che ci fanno ben sperare per il futuro della cultura a Marineo. Spesso siamo stati critici a 360 gradi cercando di smussare angoli d’acciaio e anche in questa occasione (vergognoso che tutti i “fan” di questa amministrazione bivaccassero disturbando … Ma mi si consenta di denunciare la cosa più scortese mi è sembrato il trattamento riservato all’Assessore alla Cultura,Signorina Lo Proto ! Questo Assessorato , con quattro Assessori di cui tre al tavolo dei relatori ha ignorato che il vero Assessore è questa Signorina , che sconoscevo  , ma si è dimostrata  educata e discreta sminuendo le altre tre figure che volevano fare le prime donne , ma che alla fine è Lei che era la Prima donna !
Mi si consenta una osservazione personale. Quando i relatori (Monreale e Maurici) hanno parlato della produzione e commercio e consumo del vino a   Marineo al Sindaco sono luccicati gli occhi guardandomi come per dirmi :avevo ragione nel definirti ubriacone !
Ps.1 Mi sono accorto della assenza di una persona. Alla serata è mancato un altro Antonino. Questi due Antonini si differenziano ,sullo stesso tema  solo sul fatto che il primo parla di una Marineo e di prima di Marineo. Il secondo ,il Trentacosti  (l’unico vero storico erede di Padre Calderone), parla delle “due Marineo” . Purtroppo bisogna attendere domenica 2 Dicembre alle ore 17  sempre al castello Beccadelli .  
PS2. Volevo dire al prof. Maurici che pur avendo due Musei la nostra comunità non potrà aderire al suo invito per “mancanza capacità cooperativa”. Lei, caro professore aveva accanto a se il “liquidatore” dell’ “Unione dei Comuni” e avrebbe potuto risponderle subito. E poi noi siamo occupati a cercare “bandi” a tempo pieno !   
PS3. NELLA LISTA DEI RINGRAZIAMENTI  mancano lo Stato, o l'amministrazione che per tanti anni gli ha permesso di fare ricerche sia come bibliotecario che come dipendente. Poi non ho notato il dovuto ringraziamento a Franco Vitale che ha rimediato durante la sua lettura, in fase di rilettura, agli strafalcioni che gli altri correttori hanno lasciato lungo il cammino