domenica 25 marzo 2018

L'AMORE CROCIFISSO

DI LEOLUCA PASQUA

I riti della Settimana Santa, che ci apprestiamo a celebrare,conservano un fascino irresistibile,soprattutto le celebrazioni liturgiche dovelaParola viene accompagnata da gesti simbolici ed evocativi, volti a coinvolgerci in quel dramma di amore consumato, nell’arco di pochi giorni, da Gesù. Un dramma che inizia dal suo ingresso trionfale a Gerusalemme e che si conclude sul patibolo della croce. Possiamo ben pensare che coloro che gridano “Osanna” e che lo acclamano “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore”, siano quelli che dopo qualche giorno grideranno “Crocifiggilo…” e che fuggiranno per paura di essere riconosciuti come suoi discepoli. É il dramma di ogni uomo segnato dalle tante contraddizioni, dalla fatica del credere, dalla paura di imboccare la strada che ci porta a morire con Gesù sulla Croce. Siamo ancora lontani dall’accogliere l’invito a metterci alla Sua sequela rinnegando noi stessi e prendendola propria croce. Queste condizioni ci stanno strette! Preferiamo le scorciatoie di una vita cristiana vissuta all’ombra del campanile, inquadrati nelle proprie convinzioni religiose, impermeabili a qualsiasi provocazione, che in qualche modo, possa scomodarci dal nostro tiepidismo spirituale. Si corre il rischio di entrare in quella situazione accidiosa ed egoistica che, come ricorda Joseph Ratzinger, costituisce: «Il grigio pragmatismo della vita quotidiana della Chiesa, nel quale tutto apparentemente procede nella normalità, mentre in realtà la fede si va logorando e degenerando nella meschinità». Parole forti che non hanno bisogno di tante considerazioni, ma che devono piuttosto avviare un processo di coscientizzazione del nostro essere cristiani, soprattutto di fronte alle sfide che oggi la società ci presenta. La Settimana Santa, in questo senso, può aiutarci a ritrovare la via della verità e a preservarci da questo logoramento spirituale,in quanto ci obbliga a guardare al Crocifisso, verso ilquale procede ogni autentico cammino di fede. Arrivando sotto i piedi della Croce non ci sono più parole, non c’è più tempo per pensare ai propri progetti, alle proprie cose… Lì si rimane in silenzio, si inizia a contemplare il vero Amore che si fa dono. Solo allora ci si scopre peccatori, si capisce che la vera vita inizia quando si è disposti a morire al proprio egoismo e ad aprirsi agli altri. Solo in questo modo si riparte verso un cammino di Risurrezione, ma passando dalla strettoia della Croce. Via scomoda, ma sicura e liberante, dove comprendiamo sempre di più la nostra vera identità di uomini e di cristiani, chiamati a volare alto, secondo la misura alta dell’amore. Tutte le nostre fatiche, i nostri combattimenti, i nostri dubbi trovano senso davanti alla Croce, lì dove la nostra stessa vita riprende “vita” dal sangue di Cristo. Dirà a questo proposito San Francesco di Sales: «La passione e morte di nostro Signore sono il motivo più dolce e più violento insieme che ci spinge ad amare.I figli della Croce si glorificano in questo mistero che il mondo non intende: dalla morte distruttiva è uscita la vita; dalla morte, più forte di qualunque altra cosa, è uscito il dolce miele dell’amore».
Buon cammino di risurrezione a tutti. Don Leoluca Pasqua

lunedì 19 marzo 2018

FARE TEATRO A MARINEO !


SUGGERIAMO PRIMA DI LEGGERE L'ARTICOLO DI AVVIARE IL VIDEO QUI SOTTO
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Portare sulle scene la Passione non è una cosa facile. Intanto scegliere un testo è impegnativo. Di solito ci si rifugia su testi antichi meglio se medievali. Ti esenta dalle critiche. Per gli attori non si rischia perché il pubblico è fatto di parenti stretti o amici di famiglia portati a teatro come si faceva una volta con i vecchi trascinati sino ai seggi elettorali. E poi il tema … sacro !
Ogni commento equivarrebbe ad una bestemmia !
Ed allora cosa fa un povero regista di campagna ? Analizza risorse e rischi e considerando il paese dove vive, dove la mafia si è auto estinta ma è rimasta la mentalità mafiosa !
Dopo l’esperienza della dimostrazione data alla confraternita sulla vita dell’egiziano si è deciso di documentarsi meglio.
Ha organizzato un gruppo di lavoro e lo ha mandato in loco. Si in terra santa...
Indagare non bastava. E cosi due qualificati medici accompagnati da una sergente di ferro sono andati, per primo obiettivo, a vedere la scena del delitto. I due medici dovevano accertare se costato, mani e piedi trafitti, frustate sino a lacerare le carni, fossero emerse da questa “autopsia” effettuata da due medici specialisti. Non rimaneva che accertare la resurrezione…
Ecco come procede un regista a Marineo per rispettare il suo pubblico !
Purtroppo l’esperienza non sarà possibile ripeterla con l’egiziano. Nessuna ipotesi è accettabile perché in questo caso la cosa dovrebbe baipassare certi beati cirii !   





domenica 18 marzo 2018

LA CULTURA INQUINATA DALLA POLITICA ….

Ormai è chiaro che siamo in campagna elettorale anche se non si è fissata la data. Te ne accorgi dall’unico manifesto appeso nei muri dell’unico candidato che ha veramente bisogno di farsi conoscere … Te ne accorgi che non puoi andare nemmeno al pub , ormai sede di coloro che hanno abbandonato il paese e che tornano per rifarsi una immagine. Te ne accorgi perché nello stesso pub trovi “ex giovani” smaniosi di tornare in politica. Te ne accorgi dall’apertura di sedi elettorali vicine ai macellai. Te ne accorgi dalla presenza sul “mercato” di figure “smesse” ma che vorrebbero rientrare … per i figli.
E cosi la concomitanza degli eventi fa passare quasi sottosilenzio la mostra dedicata al Vitale. Una mostra voluta a forza da Ciro Spataro dove non c’è ricorrenza da onorare, ma gente da far parlare sino allo spasimo…
Si siamo in campagna elettorale…
Dignitosa la Signora Lella Calderone. Ricordo quando nella precedente antologica a Palermo, questa Signora , con il suo Staf della Proloco si dannarono in un vai e vieni da Palermo per allestire e condurre l’esposizione palermitana. La Proloco è stata accantonata e dimenticata !
Come si è dimenticati dei due , per vari motivi, “solidali” del Mimmo Vitale !
Almeno il Giovanni Disalvo andava invitato …
Rimane il grosso dubbio che questa non sia stata una nuova antologica , ma … siamo in campagna elettorale !
Ora sarà bene che chi organizza eviti di strumentalizzare amici e conoscenti !
Perché farci abboccare in un evento che non ha una pur minima “motivazione” è arroganza !

Omaggio a Mimmo Vitale: perché “Il Marinese”


(Franco Vitali)

Del valore, dei contenuti, della bellezza celata nei messaggi dell’espressione artistica e nella sensibilità pittorica di Mimmo ci ha parlato in modo esemplare il nostro amico Mauro: egli, tra l’altro, oltre che con competenza ci ha parlato col cuore e di questo gliene siamo grati.
Tocca a me ora raccontarvi il mio pensiero ed il mio punto di vista su un aspetto fondamentale per capire l’opera di Mimmo perchè ha legato saldamente il suo essere artista con il suo essere uomo: mi riferisco alla sua scelta intima di firmare le sue opere come “Il Marinese”.
Il significato profondo - direi subliminale - di questo suo modo di farsi identificare affonda la radice nel concetto cosiddetto della marinesitudine, termine mutuato da quello della sicilianitudine introdotto da Leonardo Sciascia intorno agli anni ’60 del secolo scorso e che vi invito ad approfondire.
Non marinesità – un concetto di qualità passiva e che suona di ineluttabilità – ma un modo di intendere la vita nella quale entrano in ballo le nostre strutture culturali profonde, l’eco delle nostre origini e della nostra storia locale, la gioia , la bellezza ed anche tanti pesanti fardelli che concorrono a comporre la nostra identità di marinesi.
Un certo modo di guardare ed interpretare il mondo e la vita, dicevamo: uno stato particolare dell’animo e del modo di provare emozioni, una perenne inquietudine e tendenza alla solitudine alternata a momenti di grande senso della comunità e la costante “presenza di un’assenza” con la quale conviviamo senza accorgercene se non in modo inconscio.
una “assenza esistenziale” che cerchiamo di colmare ciascuno come può e sa e che tante volte colpevolmente lasciamo vuota.
Il Marinese dunque: con la M maiuscola, non un aggettivo, non un vezzo, non un provincialismo ma l’individuazione nel profondo del proprio intimo di una identità emozionale, umana, filosofica ed artistica che si rende spendibile solo in simbiosi con la Comunità Madre e che spesso risulta difficoltoso esprimere senza l’intimo conforto di quest’ultima.
Firmandosi il Marinese Mimmo ci vuole dire:
“Qui io sono nato, qui vivo, qui la mattina la prima cosa che vedevo da bambino dal mio balcone era la Rocca; qui ho osservato il volo delle rondini – ora leggiadro, ora morente ed in cerca di nuova vita ; qui con gioia o angoscia ho visto cambiare colore alla natura  ed agli elementi viventi che mi circondavano ed entravano nella mia mente e nel mio cuore.
Qui – e solo qui – sento un legame con la madre terra e penso: “Sugnu attaccatu a lu tò vuddicu/ comu matri a nutricu”
Qui cerco il segreto del senso della mia esistenza e qui spero di vivere fino alla fine dei miei giorni…
Proprio qui:  tra la mia gente, nel mio paese col suo dolce ed amaro, bello e brutto, vero e falso, nelle sue luci e nelle sue ombre, in questo crogiolo di umanità e cultura proveniente da molto lontano ed arrivata a noi tramite i nostri avi.
E’ qui che mi sento grandemente unico ma mi accorgo che senza di te – Marineo – non sarei nessuno , non riuscirei a “Creare” non riuscirei a lanciare il mio messaggio artistico verso il resto del mondo.
E’ qui infine l’unico posto in cui io riesco a dare una rappresentazione autentica ai simboli, ai segni ed ai significati del mio mondo onirico ed a trasformarla in immagini che come in un caleidoscopio si compongono e ricompongono in me e nelle mie tele continuamente.
E dunque, amici miei, : E’ QUI’…E’ CON QUI’…E’ DA QUI’…
Ed è QUI’ che “Come un bambino stanco voglio riposare e mettere la mia vita in mano a Te…”

IN GONDOLA SULL'ELEUTERIO...

E QUESTI FURO GLI ESTREMI ONOR RENDUTI AL DOMATOR ELEUTERIO !
Contratto di Fiume
Nove Sindaci e 30 funzionari per un film pietoso già visto mille volte !
Non possiamo non gioire quando ci viene detto che ci stiamo avviando ad una nuova forma di collaborazione che non potrà che portare benefici alla nostra comunità. Se poi si tratta di manovre acquatiche (inteso come supporto ed aiuto alle esigenze idriche) la gioia si trasforma in giubilo ! Belle foto , qualificate rappresentanze dei paesi che corrono lungo il patrio fiume.
Questo Eleuterio salvato dall’inquinamento perché imbrigliato, mai osannato dai poeti , che fa parte invece di ricordi incancellabili della nostra adolescenza, bagno, doccia di tempi giovanili, produttore di anguille prelibate, motore per decine di mulini (1) ormai distrutti dal tempo e dagli uomini sulle cui rive centinaia di giardini continuano e resistono, fiancheggiato e attraversato da antiche strade, dove sentisti arrivare la civiltà moderna grazie ad una ferrovia (1), dove rispetti ancora ponti storici e prestigiosi (2). Eleuterio dove la storia ieri era di casa, oggi trovarvi una pozza è mestiere per rabdomanti …
Tutti i suoi affluenti hanno avuto sempre lo stesso nome :favara (4) ! Una volta intiepidito dalle acque di Li Vagni e di Risalaimi…
Ecco ormai quasi dimenticato e inutilizzato viene ripescato per ospitare la ennesima “operazione” da cooperative ansiose di creare strumenti “spontanei” per migliorare le condizioni umane ed economiche del territorio. Se proprio volete sapere il perché andate a consultare il seguente sito
A prima vista ci ricorda i consorzi , le cooperative, le unioni e simili che guarda caso sono riconducibili sempre agli stessi comuni e alle stesse persone, orgogliosamente sedute nella inaugurale riunione “della creazione della nuova creatura”.
Qui non si tratta né di malaugurio né di sparare sulla croce rossa. Per non essere ne prolissi né antiquati basta ricordarVi la Coires (quella delle immondizie) o la Unione dei Comuni dimenticando tutte le altre.
Esperienze inventate da presunti galantuomini con al seguito un esercito di incompetenti , tecnici fasulli, manodopera non specializzata, funzionari fatiscenti . Il rito è sempre lo stesso e cioè la fotocopia di quello appena festeggiato per l’Eleuterio: cioè il suo ennesimo funerale.
La creazione di nuovi posti di lavoro e il conseguente miglioramento dei servizi è già l’avviso che una nuova macchina mangiasoldi è stata creata e quindi … tutti a tavola.
Quindi questo non è un appello affinchè questo nuovo strumento funzioni ! Questo è l’ultimo canto per rendere gli ultimi onori ad un fiume glorioso dove i poeti lo hanno ignorato, mentre la storia vi è vissuta !
Mi prendo l’obbligo di avvisare i parenti. Grazie al suo nome prestigioso e significativo ho incontrato vari corsi “liberi” dalla Grecia al Medio Oriente orgogliosi di chiamarsi Eleuterio e di portare la vita .
1) Vedi le prestigiose ricerche effettuate dal dottor Giammanco di Misilmeri
2) Gioiellini come il ponte romano dello stretto o il Ponte normanno del Diavolo costruito in una notte da Re Ruggero o il Ponte ferroviario dalle tredici arcate
3) Eleuterio dal greco elefterio cioè da elefteria cioè libertà quindi dal percorso libero e …tortuoso !
4) Dall’arabo ricco di acqua

martedì 13 marzo 2018

FRANCO VITALE IN MEMORIA DI MIMMO VITALE



Sabato 17 presso la sala conferenze del Castello Beccadelli Marineo farà memoria del pittore Mimmo Vitale il Marinese a quasi otto anni dalla sua morte.
Per l’occasione verrà allestita una mostra antologica nella quale si potranno ammirare tantissime opere del nostro Mimmo : potremo così incamminarci lungo un percorso accattivante dentro l’evoluzione pittorica di Mimmo dagli esordi degli anni ’60 al momento del suo commiato dalla vita terrena: stili, tecniche, maturazione emotiva ed artistica, sensibilità umana, concezione della vita trasfigurata nelle sue tele.
Ma dedicare a Mimmo una mostra antologica – importantissima quanto mai ma “regalo”  graditissimo soltanto agli intenditori di pittura – non sarebbe stato sufficiente ad esprimere dal punto di vista personale di tantissimi amici ed estimatori e della comunità marinese tutta, la gratitudine per averlo avuto tra di noi, per averne potuto apprezzare la sua pittura, per avere “goduto” del fatto che grazie alla sua firma (Il Marinese) il nostro paese è stato conosciuto molto positivamente in mezzo mondo.
E come non valutare poi che personaggi come Mimmo provocano nella comunità in cui operano importantissime ricadute culturali e regalano – specie alle nuove generazioni – stimoli artistici, emozionali, umani: merce molto rara di questi tempi.
La comunità marinese dovrebbe essere riconoscente a Mimmo per tutto questo e al contempo si dovrebbe sentire orgogliosa di averlo avuto figlio; potrebbe anche, se solo volesse e se fosse aiutata adeguatamente a farlo, trarre dall’opera di Mimmo – importante, come dimostrano le recensioni dei migliori critici italiani che su di lui si sono espressi – occasione di vera crescita culturale.
Dunque, dicevo, non solo una mostra antologica. Abbiamo colto l’occasione per rimettere Mimmo al centro della ribalta marinese facendo precedere l’inaugurazione della mostra da un evento nel quale amici ed estimatori di Mimmo ci siamo dati appuntamento per “raccontare” Mimmo attraverso testimonianze, aneddoti, musica, poesie nelle quali Mimmo potrà ritornare tra di noi: a questo evento di sabato pomeriggio alle 18 vogliamo invitare tutti quanti a Marineo vorranno dedicare – non tanto a noi quanto a Mimmo – qualche ora del loro tempo.
Non ho usato fino ad ora la parola “ricordo”: il ricordo mi da la sensazione di qualcosa che dura un momento e poi passa, “scivolando” dentro di noi; piuttosto voglio richiamare il valore della “memoria” che è ben altra cosa rispetto al semplice ricordo. La Memoria infatti – pur partendo dai ricordi – smuove dentro ciascuno di noi le nostre “strutture profonde” ed è capace di generare dentro di noi forti emozioni e sensazioni capaci di farci “rinascere” e di scatenare un processo di revisione della nostra vita e del modo in cui l’abbiamo condotta fino ad oggi.
La Memoria di Mimmo a questo speriamo possa servire per noi tutti che lo abbiamo conosciuto o per quanti lo conosceranno sabato pomeriggio per la prima volta. A sabato pomeriggio…
Franco Vitali

sabato 10 marzo 2018

LA PASSIONE... PER IL PALCOSCENICO...



Non abbiamo nessun dubbio sul contenuto del seguente comunicato ! Come non possiamo che segnalare e complimentarci con il lungo elenco di sponsor che segue la locandina. Ci rimane la perplessità nel constatare che il paese è sempre più diviso. Nel caso specifico ci riguarda personalmente perchè "noi " non facciamo parte di questo evento, ma abbiamo ricevuto sia la locandina che il comunicato e ci chiediamo se si tratta del solito gesto "sarcastico" a cui molti di coloro che si definiscono "collaboratori" ci hanno abituato o sono "arraggiati" perchè non gradiscono le critiche. 
Molti di questi collaboratori ci sembrano più veline (pur negli evidenti limiti...) che ...
Forse a Ficarazzi l'aria di mare farà bene a qualcuno !
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“Gente che mi seguitate / fermate la vostra Speranza / …E per lavarvi dal peccato / sarò condannato/ e morto”.
Un testo medievale in versi risalente alla fine del XIII sec. riproposto dal De Bartholomeis nella sua raccolta “Laude drammatiche e rappresentazioni sacre”, edita nel 1945, rivive oggi a Marineo, in tutta la sua bellezza linguistica, grazie alla cura del regista Nino Triolo e l’impegno e la passione dei collaboratori e degli attori. La Passione di Cristo conosciuta come “la Passione del Colosseo”, veniva rappresentata dalla Confraternita di Santa Maria del Gonfalone il Venerdì Santo nella splendida cornice dell’Anfiteatro Flavio, fino al 1558 quando, in pieno clima da Controriforma, cadde in disuso. La dolcezza musicale della lingua italiana del ‘200 si incontra con la cruenta storia della condanna a morte del Cristo, del suo sanguinoso martirio (“…e gli sia ciascun membro ben toccato, mostri ciascun sua forza con dottrina/ con franco braccio e con gran disciplina) e attraverso la fisicità dei personaggi rende viva, vicina e tangibile l’esperienza della Redenzione. Il suono dello shoffar apre la scena e richiama il pubblico/popolo allo shemà, all’ascolto della Parola, alla visione del Verbo che soffre, geme e muore. Luci, musiche, lamenti della tradizione marinese accompagnati dal suono della ‘troccula” che riproduce e ricorda il suono delle catene cui Cristo fu legato, fanno da cornice. Ma la storia della Passione e morte, come tutti sappiamo è una storia di Vita che risuscita nel terzo giorno, vita non più soggiogata dallo scacco della morte."

venerdì 9 marzo 2018

IL PREMIO SPATARO !




Non scadiamo sulla bellezza, !Mateniamo certi livelli!
E’ da ieri che siamo bombardati dai comunicati stampa per il lancio del 44 Premio di Poesia. Il Premio , finalmente adottato ma non adattato, dal Comune di Marineo rimane sempre più un evento privato ad uso pubblico. E’ l’unico giorno dove i marinesi spolverano il vestito bello e fanno passerella. Ma rimane il grande distacco fra Premio e Pubblico , cosa del resto comune a tutti i Premi del genere. Dobbiamo in ogni caso dare atto che questo evento ci ha permesso di passare dalla poesia tradizionale (dal Petrarca al Carducci) ad una poesia moderna che non ha bisogno di perifrasi. Ma mette in evidenza che tutto a Marineo, dalla politica alla cultura, è fortemente diviso e non condiviso. Basti pensare che per escludere gli indigeni (almeno una cinquantina) dal Premio Intern. ci si è inventati un premio di poesia per i poveri poeti locali esclusi e mortificati a cui non è permesso accedere a cotanto palcoscenico. Se non è razzismo questo !
Superato l’ultimo scoglio (La Fondazione Arnone) che ha lasciato molto sangue sull’arena , l’approdo al Comune voluto e forzato o meglio imposto dalla famiglia Spataro si sperava portasse qualche apertura verso una nuova scaletta del Premio. Questa gestione calza come un pigiama alla famiglia che custodisce il Premio da oltre 44 anni.
Ormai ci siamo stancati di chiedere e quindi speriamo che questo rifiuto a ogni e qualsiasi aggiornamento (o apertura), speriamo non si estenda a vallette e presentatrici a cui bisogna mettere un limite di età altrimenti ci troviamo come la giuria che supera il regolamento del vaticano che , almeno loro, hanno saputo mettere un limite di età. Cosa che questo premio si rifiuta di adottare. 
Ora a questo punto non manca che cambiargli il nome : Premio di Poesia Coniugi Spataro !
Eccovi il bando.

Ps. La gestione della Comunicazione è ancora il punto debole di questa Amministrazione che sembra volersi presentare alle prossime elezioni da suicida.


ECCO IL BANDO

Il Comune  di Marineo
bandisce
la 44^ edizione del Premio Internazionale di Poesia «Città di Marineo» 2018.
 Il Premio si articola in quattro sezioni:
A - poesia in lingua italiana edita
B - poesia in lingua siciliana inedita
C - poesia in lingua siciliana edita
D - sezione speciale internazionale.
Partecipazione degli autori:
Sezione A - Gli autori potranno partecipare mediante l’invio di una raccolta edita di poesie in lingua italiana, pubblicata tra il 1° gennaio 2017 ed il 31 marzo 2018.                                          Le opere concorrenti dovranno essere inviate in dieci copie, unitamente ad una scheda contenente i dati anagrafici e i recapiti postali e telefonici dei poeti.
Sezione B - Gli autori potranno partecipare inviando da una a cinque poesie inedite in lingua siciliana e mai premiate in altri concorsi. Le liriche dovranno essere presentate in dieci copie recanti in calce generalità, indirizzo e recapito telefonico dell’autore.                   Allegare anche copia su cd-rom.
Sezione C - Gli autori dovranno inviare una raccolta edita di poesie in lingua siciliana, stampata fra il 1° gennaio 2017 ed il 31 marzo 2018 in dieci copie, unitamente ad una scheda contenente i dati anagrafici e i recapiti postali e telefonici dei poeti.
Tutti gli elaborati non saranno restituiti.
Non verranno ammessi poeti che, dal 2011 in poi siano già risultati vincitori del primo premio nella varie sezioni.
Il giudizio della Commissione giudicatrice è insindacabile.
La Commissione Giudicatrice nell’ambito della sezione speciale D - indicherà la personalità a cui assegnare il Premio Internazionale.
Potrà essere attribuita una targa premio ad un’opera di poesia straniera, tradotta in lingua italiana e pubblicata tra il 1° gennaio 2017 ed il 31 marzo 2018.
Tutti i concorrenti dovranno trasmettere le opere, improrogabilmente (farà fede la data del timbro postale), entro e non oltre venerdì 8 giugno 2018, alla Segreteria del Premio: presso

Comune di Marineo – Ufficio Beni Culturali - Corso dei Mille n. 127-
 90035 Marineo    tel. 091/7716814  e-mail:   servizisocio-culturali@comune.marineo.pa.it
I vincitori del Premio delle sezioni A - B - C e D - riceveranno delle opere di alto valore artistico unitamente alle targhe con la motivazione di conferimento.
È obbligo dei vincitori presenziare al conferimento dei Premi.                                                          La partecipazione all’iniziativa implica l’accettazione di tutte le norme del bando.
La cerimonia di premiazione avrà luogo a Marineo,   domenica 2 settembre 2018.

BANDITA LA 44^ EDIZIONE DEL PREMIO DI POESIA

Pubblicato il bando della 44^Edizione  del  Premio Marineo, curata dal Comune di Marineo, 44 anni durante i quali la rassegna, si è guadagnata un notevole prestigio nell’ambito letterario nazionale ed internazionale. A testimonianza dell’affermazione raggiunta dal Premio valgano i nomi degli scrittori russi Andrej Siniavskij ed Evgenj Evthushenko, del poeta spagnolo Raphael Alberti, del fisico Antonino Zichichi, del paroliere Mogol, del cantautore Franco Battiato, egli attori Turi Ferro, Leo Gullotta, Arnaldo Foà, Gianfranco Iannuzzo, Lando Buzzanca, Giorgio Albertazzi, Luigi Lo Cascio, Pamela Villoresi, Michele Placido, Sebastiano Lo Monaco, Lina Sastri, del premio Nobel Luc Montagnier e di Desirèe Rancatore, che, vincitori delle scorse edizioni, hanno dato con la loro presenza nel piccolo centro marinese un determinante contributo alla sua qualificazione. In questi 44 anni il premio Marineo ha interessato circa diecimila poeti emergenti e non, rappresentando altresì la voce più autorevole per la continuità della poesia in lingua siciliana. Il Premio si articola in quattro sezioni:  A– poesia in lingua italiana edita              B- poesia in lingua siciliana inedita  C- poesia in lingua siciliana edita                      D- sezione speciale internazionale. Partecipazione degli autori: - Sezione A – gli autori potranno partecipare mediante l’invio di una raccolta di poesie in lingua italiana potranno partecipare mediante l’invio di una raccolta di poesie in lingua italiana pubblicata tra il 1° gennaio 2017 ed il 31 marzo 2018. Le opere concorrenti dovranno essere inviate in dieci copie, unitamente ad una scheda contenente i dati anagrafici e i recapiti postale e telefonici dei poeti. –  Sezione B  - gli autori potranno partecipare inviando da una a cinque poesie inedite in lingua siciliana e mai premiate in altri concorsi. Le liriche dovranno essere presentate in dieci copie recanti ciascuna in calce generalità, indirizzo e recapito telefonico dell’autore. Allegare anche copia su cd-rom. – Sezione C – gli autori dovranno inviare una raccolta  edita di poesia in lingua siciliana, stampata fra il  1° gennaio 2017 ed il 31 marzo 2018, in dieci copie, unitamente ad una scheda contenente i dati anagrafici e i recapiti postali e telefonici dei poeti. Gli  elaborati non saranno restituiti. Non verranno ammessi poeti che, dal 2011 in poi siano risultati già vincitori del primo premio nelle varie sezioni.  Il giudizio della Commissione giudicatrice è insindacabile.  Essa, inoltre, nell’ambito della sezione speciale D, indicherà la personalità a cui assegnare il Premio Internazionale. Potrà essere attribuita una targa premio ad un’opera straniera tradotta in lingua italiana e pubblicata tra il   1° gennaio 2017 ed il 31 marzo 2018.
Tutti i concorrenti dovranno trasmettere le opere, improrogabilmente (farà fede la data del timbro postale), entro e non oltre venerdì 8  giugno 2018 alla Segreteria del Premio: presso Comune di Marineo – Ufficio Beni Culturali   Corso dei Mille,127  90035 Marineo - tel. 091 7716814 –  mail: servizisocio-culturali@comune.marineo.pa.it
I vincitori del Premio delle sezioni  A- B- C e D riceveranno delle opere di alto valore artistico unitamente alle targhe con la motivazione di conferimento.  
 E’ obbligo dei vincitori presenziare al conferimento dei Premi. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione di tutte le norme del bando .
La cerimonia di premiazione avrà luogo a Marineo,      Domenica 2 Settembre 2018