venerdì 30 dicembre 2016

50 ANNI DI MATRIMONIO: E' SEMPLICEMENTE MOSTRUOSO !




Mi vengono i brividi a pensarci. Non tanto per me ma per Lei. Sopportare l’altro (o meglio sopportarsi vicendevolmente) per cinquanta anni per prima cosa denota mancanza di fantasia, assuefazione, vittime dell’abitudine. E’ un diario intimo per due. Io non lo farei leggere a nessun altro. Nemmeno ai figli perché certi passaggi non li vivi per gli altri. Fare un bilancio di questi “primi cinquanta anni” mentre li scorri finisci per litigare perché nel contempo devi chiarire cose lontane, dimenticate, lasciate per strada … Mi sono immaginato la mia vita con un'altra persona. Impossibile ! I cinquantanni sono possibili solo se tutto coincide. Soprattutto le rinunce gestite con responsabilità, i sogni non realizzati soprattutto perché non erano realizzabili, la consapevolezza di chi sei e con chi stai. Avrei voluto compilare un indice per ritrovare tutti i passaggi facilmente. Pesco a caso. Si inizia con la lettera A. Amore. Ne esistono di soli due tipi. Quello di cui vivi ogni giorno e quello passionale. Quest’ultimo non è amore ma sesso. Li devi coltivare entrambi. Non farsi coinvolgere a discapito dei primi due dall’amore per i figli … BACI. Abituarsi che i baci vanno scambiati guardandosi negli occhi. Persino quelli sulle guance sono preziosi perché sono sinonimo di sicurezza. CUORE. E’ la vera malattia del secolo. Solo chi non ha sentimenti chiari soffre di cuore. Io non so cosa succede a chi viene trapiantato il cuore di un altro ! Ho il terrore che  il vecchio cuore  si porti via il tuo archivio storico e il nuovo non sai quello che ti porta. DENARO. Quelli che non faticano per averlo non hanno nulla da condividere con l’altro. Potrei continuare sino alla pagina dell’intimo, che non è quello che pensate… Ci sono cose che riguardano solo i due e che mille pagine non basterebbero.
Ora siamo confusi perché chi fa cinquantanni di matrimonio è discriminato. Persino il Papa dice più parole ai divorziati agli occasionali che “ai cosidetti regolari”. I cinquantenari sono i fedelissimi , quelli sicuri, gli abbonati e quindi non destano preoccupazioni. Se un giorno verrà qualcuno a riscrivere i Vangeli o a correggerli  sicuramente inizierà dalla pecorella smarrita per poi passare al figliuol prodigo per finire con Sodoma e Gomorra. Non si può abbandonare novantanove pecorelle per una “smarrita” perché rischi che al ritorno le 99 si siano smarrite a loro volta. E il vero figliuol prodigo è quello rimasto perché non lo si può tener lontano dal vitello grasso in attesa che torni il fratello perso. Se il giusto Abramo non è riuscito a convincere Dio su quello che avveniva a Sodoma e Gomorra non vedo perché noi dobbiamo accettare tutta questa rivoluzione sessuale a favore di un gruppo di sporcaccioni che ci sono sempre stati mentre oggi pretendono la benedizione oltre che civile anche religiosa.
Metterei al bando questi cinquantenni che sembrano patetici e parassiti. Questa è gente che ha inventato l’elisir del lungo matrimonio ma che ne tengono segreta la formula perché è incredibile che non siano riusciti a trasmetterla neanche ai propri figli. Forse perché qualche mascalzone diffonde la notizia che i figli non ci appartengono. Forse perché questi figli sono il solo frutto del sesso e non dell’amore. Bisogna saper  usare i dieci comandamenti del matrimonio che ti scrivi in cinquantanni , giorno per giorno …     
Mi gira la testa pensando a tutto questo. Beati loro che ci sono arrivati a cinquantanni … Chissa se io ci arriverò mai. Ne ho già percorsi 45 e…

giovedì 29 dicembre 2016

6-NUOVI ARRIVI IN LIBRERIA DICEMBRE 2016



6-NUOVI ARRIVI IN LIBRERIA DICEMBRE 2016
PIERRE ROUX – MILLE ET UNE CHAMPIONS 2006-
VEDI RECENSIONE SUL GUGLIELMO DEL 28 DICEMBRE 2016

TUCIDIDE
LUCIANO CANFORA –Edizioni Laterza Bari-2016 Euro 20 – pagg.360
Sarebbe un libro molto adatto a chi ama i gialli. Mi ricorda Roberto Ridolfi per la sua sagacia , pervicacia e preparazione. Questo Professore , da anni segue questo tema, non molla mai l’osso. Per i non studiosi è difficile seguirlo perché parte dalla Guerra del Peloponneso di Tucidide , entra in casa sua e ne difende onore e studi a livello di “difesa dell’onore dello storico”. Ti trovi immerso in centinaia pagine…. E devi seguirlo aiutandoti da quel poco che sai sulle cinque lingue in cui si esprime (greco antico , francese, inglese, tedesco, italiano ) , si perché , giustamente lui non ti dà la “traduzione” delle frasi in discussione, perché a questo punto sarebbe una interpretazione. Si butta sugli ultimi duecento anni di studi tucidididei e non si ferma davanti a nessuno dando colpi a destra e a manca ai più grandi studiosi che incontra. Il tutto nasce dal secondo proemio alla Guerra del Peloponneso e da una parte della biografia dello storico che lo vuole condannato prima alla pena capitale e poi all’esilio per ventanni , periodo che lo si fa confondere con le disavventure di Senofonte, lui si esiliato ecc.ecc.. Bacchetta molti storici classici per gli errori assorbiti e quindi tramandati ma non si arrende trovando sempre analisi e studio dei testi che da un lato lo fanno saccente ma dall’altro ti mettono davanti alla “leggerezza” degli altri studiosi. Dicevo che andrebbe bene agli amanti del giallo perché se sostituite i principali temi del giallo li troverete tutti presenti in questa appassionante indagine filologica che sicuramente, per non  studiosi, diventa pesantissima ma se avete la pazienza di seguirlo (anche nelle lunghissime e dettagliate note) vi entusiasmerà. La sua difesa di Tucidide , eroica da un lato, lunga una vita, mi fa immaginare che se oggi i due si incontrassero sarebbe facile vedere il Padre della storiografia “inginocchiarsi” davanti al nostro Professore cosi come fa un presunto e sicuro “ergastolano” salvato dal suo Avvocato. Luciano Canfora io l’ho scoperto prima con il suo insuperabile La Biblioteca di Alessandria e poi seguendo il Papiro di Artemidoro dove mi ha trascinato come fosse un santone dentro la sua setta. Già nel caso del Papiro ho imparato a saper leggere il Canfora che subito ti allontana con la sua conoscenza del mondo classico  che sembra dirti : stia lontano non è materia per lei, ma se ci sai fare e ti sai intrufolare non ne vuoi più uscire. A me è mancata la traduzione seppur impossibile di alcuni passaggi di alcune interpretazioni e la polemica sul significato delle parole e della loro traduzione. Se per leggere questo libro ci vogliono almeno tre mesi contate di usarne altrettanti se vi mettete ad analizzare i significati accessibili. Ora dopo averlo finito mi è rimasto fra le mani e non riesco a consultare la Guerra del Peloponneso senza questa “guida”.
Ps.Quando giovanissimo mi avvicinai a Nicolò Macchiavelli mi fu guida proprio Roberto Ridolfi, toscano e forse parente del Machiavelli. Non dico che lessi tutte le centinai di testi citati e consultati dal Ridolfi, ma quasi tutti   perché la missione del Ridolfi (e poi sul Guicciardini e sul Savonarola…) era quella di restituire opere e vita ad una verità mistificata. E cosi come il Ridolfi rimane unico in rapporto al “suo illustre parente” cosi il Canforà non è da meno con Tucidide. Ed io che ancora oggi corro alla ricerca del  suo vero Tucidide mi ritrovo “affamato” di cotanti personaggi.

Io AGAMENNONE
Giulio Guidorizzi Einaudi pagg.202 Euro 14. 2016 Gli eroi di Omero
IO SONO ACHILLE 
David Malouf Frassinelli pagg.218 Euro 17.50 2010
Non credo sia una coincidenza almeno per Io sono Achille di Malouf scritto anni prima del Io Agamennone. Quest’ultimo è uscito con tutte le trombe che di solito sanno suonare i prof ed è anche finito in una recita teatrale scritta forse mentre usciva il libro. Viene suggerito come lettura dalle superiori in poi perché ormai questi classici sono ammuffiti , superati. Emtrambi i due libri sono più dei “lamenti” che dei temi. Mantre il primo , Io Agamennone,(forse scopiazzando l’idea del Malouf che tra l’altro vive a Brisben in Australia dove vive mio figlio e dove scoprii una piazza con le sculture di Pomodoro inneggianti appunto ai classici) possiede quella cantilena mediterranea frutto di un dna facile da interpretare; il Malouf ne manca malgrado le lodi sperticate della stampa di mezzo mondo. Entrambi , gioco forza, divagano dimenticando per strada l’attore principale, per poetare su sentimenti e natura. Conoscono alla perfezione il mito  spesso si intromettono (non mi è piaciuta lo soluzione di Ideo che accompagna Priamo) , ma nel complesso se la cavano bene nel comporre un “nuovo” pasol usando le vecchie tessere. Vale la pena di leggere entrambi anche perché sono stati attenti, entrambi, a non lasciarsi prendere troppo la mano e quindi ve la cavate con poche pagine.
Fra i due preferisco Io Agamennone , re sfigato nato in una famiglia orror e ammazzato dalla propria moglie e dal di lei  amante. Se fosse vissuto oggi avrebbe rispettato la regola del femminicidio avendo trovato dopo dieci anni di assenza la moglie a letto con l’amante.      

L’ORO DI TROIA
Robert Payne  Odoya 2016  già Feltrinelli 1960 pagg.254 Euro18
Quando “impazzivo” per Ceram e il suo Civiltà Sepolte ,siamo alla fine degli anni cinquanta, iniziai parallelamente a correre dietro a Schlimann a tal punto che i ragazzi del 1959 andavamo sulla Montagnola con i libri di Padre Calderone (che possedeva Salvatore Scarpulla) cosi come faceva Schliman sulla collina di Hissarlik. Qualche anno dopo lessi questa biografia, fra le varie (ne posseggo e letto una decina) la più accettabile. Ora me la sono ritrovata in libreria dopo cinquantanni riedita da altro editore (dopo i cinquantanni cadono i diritti d’autore). Ovviamente non ho più ritrovato la vecchia edizione della Feltrinelli e rileggere questa nuova edizione che raccoglie foto e carte recuperate da “dovunque”. Mi è piaciuta perché lascia tutte le cattiverie sullo Schlimann soffermandosi più sul significato delle sue scoperte che sulle presunte “escamotage” del grande scopritore. Una parte è quasi un diario sugli scavi di Troia e Micene e sulla vita anche familiare di quest’uomo assatanato dagli scavi e da Omero.

TEUTOBURGO Valerio Massimo Manfedi 
romanzo – Mondadori 2016 – Euro 20 pagg.360  
TEUTOBURGO  Massimo Bocchiola, Marco Sartori
2005 quindi Oscar Mondadori 2014 pagg 334 Euro 11
Intanto non è possibile leggere il primo senza il secondo. Ho letto per primo il romanzo perché avevo letto tanti anni fa un saggio storico sul fatto di “Teutoburgo”. Saggio perso in libreria che non riesco a trovare fra Ravenna (dove ritengo averlo portato) Marineo e Milano. Questa strage paragonabile solo a Canne e Adianopoli sembrava ridimensionare il mito di Roma, ma che causo solo un ridimensionamento delle loro ambizioni in Germania. Mandredi lo conosciamo bene e migliora sempre di più in ogni sua nuova opera. Sa usare i documenti e i fatti storici da vero maestro per nulla succube dal dilagare di centinaia di scrittori stranieri ormai padroni assoluti del romanzo storico. Divide i documenti dalle leggende e poi le ricama assieme magistralmente usando il suo mestiere di archeologo. In questo caso segue un percorso che ti porterà a Teutoburgo solo alla fine dopo aver descritto alla perfezione la civiltà romana nei suoi minimi dettagli facendone una premessa perfetta. Ha colmato le lacune sui principali personaggi storici per portarti a Teutoburgo  alla vigilia del fatto, dove Roma perse le sue quattro legioni ovvero i suoi ventimila soldati in una imboscata incredibile. Peccato che concluda speditamente il finale come se avesse premura.
Ma si deve avere a portata di mano il Teutoburgo di Massimo Bocchiola e Marco Sartori altrimenti quello del Manfredi è solo un Romanzo. Una anali perfetta e sistematica del fatto, del luogo del tempo delle forze insomma una perfetta autopsia dove devi ricorrere man mano che leggi il Manfredi. A tratti pesante ma obbligatoriamente pesante altrimenti basterebbe il romanzo del Mandredi. Se Augusto piangeva :”Varo Varo dove sono le mie legioni…” il colpo non fu da poco… Rinunziando a parte della Germania Roma lasciò la porta aperta a innumerevoli invasioni e cosi nacque anche il mito di Herman-Irminio-Sigfrido con l’Oro del Reno ! Ma questa è un'altra storia e ve la raccontiamo un'altra volta



mercoledì 28 dicembre 2016

UNA ECCELLENZA SIGOLENESE-MARINESE !

NUOVI ARRIVI IN LIBRERIA !


Non ricevo molti regali di Natale. Quando avevo funzioni più importanti si. Quindi in base a cosa conti ti arrivano i regali che non sei obbligato a ricambiare per via della tua funzione. Una volta finita la funzione spariscono i regali. Se poi sei marinese la tua innata tircheria gestisce la cosa. Credo che a Marineo quello che riceve più regali di tutti debba essere il Ciro Spataro. E’ a Lui che ricorriamo appena diventiamo bisognosi della qualsiasi. Non si contano i posti di lavoro che si è inventato, gli ammalati che ha assistito (forse questi ricambiano con il voto…), i funerali che ha presenziato, le assistenze legali e le migliaia di pratiche che ha svolto per conto terzi. Ne deduco che a Natale la sua casa sia piena zeppa di regali di riconoscenti. A meno che i marinesi… come si diceva …  Quest’anno inaspettatamente mi è arrivato un pacco ! Non era il solito libro dei miei figli o parenti ormai abituati che se non è libro non lo apro nemmeno e quindi conoscendo i miei interessi fanno a gara a scovare edizioni appena uscite prima che li compri io. Era un pacco non solo voluminoso ma anche molto pesante. Bene imballato perché oggi le poste si sono evolute e ti vendono confezioni professionali. Anche le poste migliorano l’uno per mille l’anno, per il resto sono ancora le poste di Francesco Giuseppe . Prima una scatola di cioccolatini della premiata ditta Fournel poi un libro su Papa Benedetto ultimo (quello che vista l’aria che tira in vaticano ha preferito andarsene per non finire schiacciato da preti gay, preti con famiglie allargate, preti rivoluzionari della mutua, gesuiti arraggiati e cosi via). Infine  quello che dava “peso” al pacco.
Pierre Roux lo conosciamo tutti a Marineo come “il farmacista”. E’ uno dei “costruttori del gemellaggio”, insomma conosciuto e stimato da chi non solo vive di gemellaggio ma dalle due comunità perché da quel lontano giorno è gemellato anche con Ciro Spataro ! Fa parte degli irriducibili che lasciano apparentemente fare ma rimangono i punti di riferimento inamovibili. Ora io non conosco tutti i suoi pregi e le sue qualità, ma so che ciò che ho fra le mani è un opera enciclopedica a livello della Treccani. Più di mille esemplari esaminati, descritti, fotografati annotati, segnalati. Oltre 1200 pagine dove appunto ogni pagina è dedicata ad un esemplare. Oltre 2600 definizioni latine. Centinaia di specie segnalate. Credo che appena finita questa opera il nostro Pierre Roux la prima telefonata che ha ricevuto è stata da zio e nipote :Plinio il Vecchio e il Giovane ! Non solo per l’immane lavoro sulla loro antica catagolazione , ma anche per la invenzione e soluzione di come chiamare le cose in modo comprensibile a tutto il mondo e soprattutto agli europei. Mi è venuto in mente sfogliando l’indice mentre mi dicevo a questa opera manca un modo comune a tutti come chiamarli e cosi mentre il Roux dava risposta alla mia ignoranza, in fondo si trovano i mille nomi che già la famiglia Plinio gli diede almeno duemila anni fa: in latino. In certe schede vieni allarmato in altre trovi dettagli impensabili.
Poi mi sono ricordato del mio paese chiedendomi se la nostra biblioteca ne possiede una copia visti i nostri provetti boscaioli della domenica, vista la vicinanza a quella miniera che si chiama Ficuzza e poi mi sono ancora ricordato che tutti gli anni viene tenuto un corso di micologia (si dice cosi? Professore !) e se in questo corso si viene soccorsi dall’opera del nostro “concittadino” Pierre Roux con il suo “Mille e uno Champignons”. A meno che i miei concittadini marinesi usano trattare i “gemellati” francesi come usano fare con i marinesi stessi : cioè ignorarli.
Intanto mi domando cosa ho mai fatto per ricevere un dono simile non solo inaspettato ma anche immeritato. Forse in ricordo di quella colossale bevuta che ci siamo fatti lui il dottor Antonetto ed io sotto il tendone di Saint Sigolenne immersi in mille bottiglie di Champagne antenate dei mille Champignons che oggi ci presenta Pierre Roux Principe dei Farmacisti , cittadino emerito  di un gemellaggio senza fine quando è composto da queste eccellenze.

PIERRE ROUX – Mille et un champignons – Edition Roux 2006 -Pagg. 1224 circa altrettante illustrazioni. Euro 85.   Chi volesse può chiedere il volume a  rouxvpi@wanadoo.fr effettuando il relativo versamento.

martedì 27 dicembre 2016

PRIMA PARTE TUTTO BENE !



Quando ci si impegna i risultati arrivano. Belle le luminarie. Danno la giusta atmosfera e il Comune ha ben speso i suoi soldi. Questa volta la gente ha scelto bene. Come ambientazione è unico ! Fra i vari presepi del circondario è il migliore. Anche se ancor non sostanziali i molti accorgimenti intervenuti hanno migliorato l’evento. Ora che il tutto è stabilizzato bisogna intervenire su molti dettagli… ma di questo ne parliamo dopo ! La Gmg ormai e super collaudata e gli basta poco per diventare “ottima”. Bisogna investire nei costumi e alleggerire qualche scena sovraccarica di utensili …  Gli exitpol erano tutti positivi ! Anche le altre proposte accodate al Vivente sono andate bene e l’idea dell’uso dei giovani maturandi , ben coordinati dalla Proloco, ha coperto punti chiave deboli. Questi giovani sono ancora acerbi ma tranne pochissimi tutti hanno preso sul serio l’impegno. Quelli del Crocifisso hanno incassato i complimenti maggiori e noi insistiamo che gli si trovi uno spazio stabile.
La gente ha apprezzato questa isola di serenità. Ha rifiutato la continuazione delle solite acidità quotidiane godendosi un percorso rilassante in una atmosfera amica.
Sappiamo che il diavolo è pagato per fare il suo lavoro, ma in questi giorni da noi, a Marineo, è rimasto disoccupato.