domenica 29 aprile 2012

RITORNO A MANDRIOLE



LA TRAFILA ROMAGNOLA
ovvero sulle tracce di Anita
Dopo circa un anno sono tornato a Mandriole. I festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia sono in archivio e ci si prepara al grande evento del 200° anno.Io c’ero a Torino alla grande rassegna Italia ’61 al Valentino. Ero da poco sbarcato al nord con una grandissima valigia piena di progetti: vai al Nord là li puoi realizzare. Mi ero fissato in mente parola per parola le parole che poi avrei ascoltato nel film Nuovo Cinema Paradiso del grande biografo della nostra adolescenza, Giuseppe Tornatore di Bagheria. Non tornare ! Ho realizzato quasi tutti i sogni che mi ero stipato in valigia tranne quelli “impossibili”. Erano sogni che poi sono diventati film solo che non ero io il protagonista. Qui nelle valli del delta del Po dove sorgeva il più grande Centro Commerciale etrusco della zona: Spina oggi Comacchio ho visto  scavi fatti con idranti e non picconi e questo ci ha procurato la più grande collezione vascolare dopo quella di Atene, conservata dalla sabbia da cui sono stati liberati appunto con gli idranti. Una città Spina su palafitte come sarebbe stata domani la vicinissima Venezia e la stessa Comacchio. In queste valli  incontri ancora barcaioli che cercano-allevano anguille , cozze e vongole e altri  pesci . Ne conosco uno che ti prende a bordo e con pochi euro ti fa il giro delle valli fra luoghi garibaldini (qui ha agonizzato la povera Anita, trascinata dal suo uomo sino alla casina di Mandriole, qui fu per la prima volta sepolta, poi qui fu nascosta, e qui si pensò fosse stata strangolata). Una Via Crucis nota a pochi, ma che ad ascoltarla ti ruba lacrime e sangue. Poi ti porta nelle valli protette dove gli uccelli sostano due volte una quando tornano e l’altra quando si trasferiscono al sud. A mezzo giorno si pranza romagnolo dalla mamma che tiene un “alimentare” alla via di Sant’Alberto mentre a sera vestiti alla garibaldina cena  romagnola dove si beve sangiovese per coprire le palle che ciascuno racconta. Vale la pena chiamare Giampaolo Piovan e prenotarsi la barchetta per un giro nelle valli e se sarete fortunati assisterete a quelle terribili liti fra barcaioli che litigano per le loro cozze e vongole. Si inorridisce ad ascoltarli se si pensa che secoli di dominio pontificio non sono riusciti a moderare insulti e bestemmie che vi faranno temere sangue immediato. Per fortuna non capirete un accidente perché persino gli emiliani non capiscono il romagnolo.
3386231394   ggempol@yahoo.it  oppure lo trovate in Via Ferrara 13-a a Marina Romea intento a riparare un orologio dell’Ottocento o un motore da barca stanco.

sabato 28 aprile 2012

SAN GIORGIO IL CULTO


Il CULTO
Forse nessun santo ha riscosso tanta venerazione popolare quanto s. Giorgio e a testimonianza di ciò sono le innumerevoli chiese dedicate al suo nome.
A Gerusalemme esisteva nel sec. VI un monastero con chiesa a lui dedicata, come attesta un'epigrafe coeva (J. Perrot, in Syria, XXVII [1950], pp. 194-96); a Bisanzio, come abbiamo visto, era venerato nell'orfanotrofio.A Gerico fu dedicato a s. Giorgio nel sec. VI un monastero (P. Abel, in Revue Biblique, VIII [1911], pp. 286-89).A Zorava, nella Traconitide, un'iscrizione del 515 narra l'apparizione di s. Giorgio a Giovanni figlio di Diomede (Delehaye, Origines, p. 86).A Beiruth il santo riscosse grande venerazione specialmente dopo la vittoria dei Crociati (C. Astruc, Saint Georges à Beyrouth, in Anal. Boll., LXXVII [1959], pp. 54-62) e nell'Iraq numerose erano le chiese a lui dedicate (J.-M. Fiey, Mossoul chrétienne, Beiruth 1959, p. 105).Grande venerazione riscosse Giorgio in Etiopia, dove la conoscenza delle sue gesta giunse attraverso l'Egitto, ed in Georgia, paese di cui fu ritenuto oriundo (V. Arras, Miraculorum s. Gregorii megalomartyris collectio altera, in CSChO, CXXXVIII-XXXIX, Script. aeth., 31-32, Lovanio 1953; id., La Collection éthiopienne des miracles de s. Georges, in Atti del Convegno internazionale di. Studi Etiopici..., Acc. Naz. dei Lincei, quad. 48, Roma 1960, pp. 273-84).A Magonza, secondo le testimonianze di Venanzio Fortunato, il quale in cinque distici celebra le gesta del martire orientale, largamente venerato sub occiduo cardine, gli era stata dedicata una basilica a metà del sec. VI (Carm., II, 16, in PL, LXXXVIII, col. 107) ed a Bamberga, Enrico II fondò una chiesa in suo onore.
Anche in Italia il culto a s. Giorgio fu assai diffuso. A Roma, Belisario (ca. 527) affidò alla protezione del santo la porta di S. Sebastiano e ai due santi insieme è dedicata la chiesa del Velabro, dove venne trasferito il cranio di Giorgio trovato nel patriarchio lateranense da papa Zaccaria (Lib. pont., I, p. 434).A Ravenna fin dal sec. VI esisteva una chiesa a lui dedicata nel campo «Coriandro», presso il sepolcro di Teodorico, come ci attesta la biografia del vescovo Agnello (m. 570): "similiter et ecclesiam beati Georgii reconciliavit temporibus Basilii juniores" (Codex pontificalis Ecclesiae Ravennatis, in RIS, II, 3, p. 217; cf. anche p. 118). Altra chiesa dedicata al santo, S. Georgii de porticibus, si trovava nella Regio Caesarum. Dalla capitale bizantina il culto si estese ben presto a Ferrara (ca. 657) dove fu scelto quale patrono della città primitiva ed in seguito della nuova, dopo la traslazione di reliquie nella nuova cattedrale (1110-35).A Cornate (Milano) il re Cuniberto (678-688) dedicava una chiesa a s. Giorgio (C. Marcora, Il messale di Civate, Civate 1958, p. 38) e a Napoli, agli inizi del sec. V, il vescovo Severo fondava la basilica di S. Giorgio Maggiore (Mallardo, p. 577). Nei paesi bizantini fu venerato, unito a s. Demetrio, con l'appellativo di «Dioscuri cristiani» (cf. A. Stylianon, The pointed churches of Cyprus, Cipro 1964, p. 145, fig. 68).Agli inizi del sec. VI Clodoveo, re dei Franchi, dedicò un monastero al santo e s. Germano di Parigi (m. 576) ne diffuse il culto.In Inghilterra, la fama del martire palestinese era già ampiamente diffusa sin dall'epoca anglosassone, ma il suo culto assunse ancora maggiore sviluppo dopo la conquista normanna (sec. XI) quando in tutto il paese gli furono dedicate numerose chiese.Le invasioni musulmane, interrompendo il flusso dei pellegrinaggi verso l'Oriente, parvero far decadere il culto di Giorgio; ma le Crociate ne segnano una nuova fase ed esso si riaccende con maggiore intensità quando i Crociati furono da lui assistiti mentre stavano per essere sconfitti dai Saraceni ad Antiochia nel 1089. Conquistata Giaffa e la vicina Lydda i Crociati ricostruirono la basilica cimiteriale incendiata dal califfo Hakõm ottant'anni prima. E' di questo periodo la diffusione in Occidente dell'episodio della fanciulla liberata dal dragone per intervento di Giorgio. Tale racconto, accreditato da Giacomo di Varazze nella Legenda aurea, non si trova, ovviamente, nelle fonti più antiche.
Per tutto il Medio Evo, si rinsalda in Inghilterra il culto già nel passato tributato a Giorgio; Riccardo I durante la III Crociata disse di aver visto il santo con lucente armatura guidare le truppe cristiane alla vittoria; al tempo di Enrico III, la festa di Giorgio fu considerata festa d'obbligo; Edoardo III introdusse il famoso grido di battaglia St. George for England, e fondò nel 1348 l'Ordine di S. Giorgio, detto «della Giarrettiera»; al tempo di Enrico V l'arcivescovo di Ganterbury prescriveva per la festa del santo la stessa solennità del Natale. Ancora oggi gli Anglicani hanno conservato il nome di Giorgio nel loro calendario e la rossa croce di S. Giorgio in campo bianco campeggia sulla bandiera inglese.I paesi che hanno il santo martire palestinese come patrono sono innumerevoli: prime fra tutte le città marinare di Genova, Venezia e Barcellona da cui, coi Crociati, partivano i commercianti per l'Oriente. Tra i molti Ordini religiosi e cavallereschi, oltre ai Benedettini a lui devoti, ricordiamo l'Ordine Teutonico, il già citato «Ordine della Giarrettiera», l'Ordine militare di Calatrava di Aragona, a cui Bonifacio IX concesse di portare in guerra vexilla sancti Georgii (Reg. Aven. 305, f. 289v.), ed il "Sacro militare Ord. Costantiniano di S. Giorgio", la cui fondazione, senza peraltro solide basi storiche, è da alcuni attribuita a Costantino e da altri ad Angelo Comneno nel 1190. Nel 1690, Andrea Flavio, l'ultimo dei Comneni, cedette i suoi diritti a Gianfrancesco Farnese duca di Parma, che, a sua volta, li cedette all'Infante di Spagna divenuto re di Napoli, il quale diede all'Ordine il nome attuale, oltre che una nuova costituzione. Gli ultimi statuti risalgono al 1934; l'Ordine è riconosciuto dalla S. Sede. L'insegna è una croce gigliata, smaltata di porpora, con al centro il monogramma; negli angoli della croce le lettere I H S V (in hoc signo vinces).Giorgio è inoltre protettore, con s. Sebastiano e s. Maurizio, dei cavalieri e dei soldati, degli arcieri e degli alabardieri, degli armaioli, dei piumaroli (elmo) e dei sellai; infine era invocato contro i serpenti velenosi, contro la peste, la lebbra e la sifilide e, nei paesi slavi, contro le streghe.

giovedì 26 aprile 2012

GEMELLAGGIO POSTE ITALIANE-COMUNE DI MARINEO

 



Registriamo volentieri il gemellaggio fra il nostro comune e le Poste Italiane. Vari incontri fra le due entità hanno oggi portato a sensibili e visibili miglioramenti dei rispettivi enti con grandi benefici per i cittadini . Non più attese interminabili, mancanza di bollettini-stampati più pazienza con gli utenti, più facilità ad essere ricevuti da un direttore cordiale. Il recente personale (giovane) entrato recentemente in servizio è cordiale e meno arrogante, bellissime le rappresentanti femminili allo sportello che hanno trasformato le noiose ore di attesa in una passerella fra moda e bellezza. Si è notata la presenza di tartine e bottiglie di champagne per ingannare la piacevole attesa. Anche il personale maschile si avvia a standard accettabili dopo una lunga dieta che già dà ottimi risultati. Sono stati sospesi i trasferimenti in Sardegna visti gli ottimi standard raggiunti. Anche il Comune si è subito adeguato e lo dimostra la foto qui sopra che ben definisce gli spazi dell’uno e degli altri. L’alta professionalità di chi ha sistemato gli spazi ha dimostrato che anche molti marinesi sono stati a Lugano a prendere la laurea assieme al figlio di Bossi.  Le moto sono per il servizio porta-a-porta. Cioè presto verrà attuato il servizio “chiama che vengo a prenderti” che in pratica rispecchia il nuovo stile postale del “ prendere a casa l’utente e non portare a casa dell’utente”  . Questo gemellaggio , che mortifica quello con i francesi, ci permetterà di ,vedi foto,  essere subito identificato come “eccellenza marinese” in quanto negli spazi non verranno più usati i consueti segnali e cartelli stradali, ma bensi le foto dei nostri amministratori. Parcheggio il volto del sindaco, divieto di transito la foto del Trentacosti sopra un buldozzer¸ e cosi via. Non pervenuta la foto degli altri assessori e rispettiva assegnazione stradale. Soprattutto abbiamo apprezzato il cartello senso proibito con la faccia dell’addetto “rapporti con il cittadino”, ufficio che si trova dentro l’ufficio del sindaco per quel senso di riservatezza e rispetto per il cittadino. Ufficio gestito da una sorella (in senso religioso cioè devota ) del sindaco che dicono gli appare quasi giornalmente. Presto queste norme verranno attuate dall’Unione dei Comuni il cui presidente ha imposto l’uso immediato a tutti i comuni aderenti cioè il solo Marineo e precisamente il solo quartiere di Brannu per evidenti ragioni .  Il sindaco , a tale proposito , ci ha rilasciato codesta dichiarazione: Ringrazio i miei concittadini  per la fiducia incondizionata . Loro sanno che solo io sono capace di sistemare i conti dell’Unione portando il deficit da 260.000 euro a 2.600.000 euro, mentre ci consegnava una sua foto con scritto “promessa mantenuta “ . Foto a cui mancavano un paio di assessori .
Il direttore delle poste ha rilasciato al nostro giornale la seguente dichiarazione : Noi siamo come i tedeschi prima che ripaghiamo  alcune nostre malefatte agli italiani ci vorranno dieci secoli…
Ormai è dimostrato che grazie a nuovi “sportelli provati” (vedi quello del piano o delle ricevitorie) si è risolto il problema delle code alle poste. Certe intelligenze creative , si sa, finiscono tutte alle poste…

1150° ANNIVERSARIO CIRILLO E METODIO

 Il giorno 23 aprile Presso il Consolato Ceco di Milano è stato presentato il libro Sant Agnese di Praga edito dalle Paoline. Lo stesso volume presentato qualche giorno fa a Marineo nella accogliente chiesetta di Sant’Anna dove risiede una preziosa comunità non nuova ad eventi del genere. Ottima alternativa a chi non vuole subire imposizioni culturali (e politiche). Oasi dove si rifugia la cultura libera. L’incontro milanese ha anche permesso di avviare i grandi preparativi in occasione del 1150°  anniversario dell’arrivo dei Santi Cirillo e Metodio in terra slava , che diede l’inizio alla evangelizzazione di questi popoli oggi fratelli. Si è celebrato altresì il gemellaggio fra due mitiche biblioteche: la Ambrosiana di Milano e la Strahov di Praga, Esaustivo l’intervento di Mons. Franco Buzzi.. Preziosi gli interventi del Console milanese e di quello della Svolenia che collaborano sul progetto di “un cammino” sulle tracce dei due santi che va da Velehrad(Boemia) a Costantinopoli percorrendo le antiche vie del tempo. Grosso modo come il cammino di San Giacomo, il cammino Romeo, la via Francigena. E’ mancata la presenza (per precedenti impegni) dell’ambasciatore Ceco presso la Santa Sede , Dottor Pavel Vosalìk. Atmosfera delle grandi occasioni nella familiare Casa della Cultura Ceca grazie anche a questo console ,Dottor Gianvico Camisasca, signore di uno stile che ci mancava da molto.

mercoledì 25 aprile 2012

NON SIAMO IMMONDIZIA

UNIONE DEI COMUNI
Al   Presidente del Consiglio Comunale MARINEO
                                                                           PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Il sottoscritto Salvatore Spinella Mancuso, consigliere comunale nell’esercizio del proprio mandato
 -          Premesso che lo stesso fa parte dell’Assemblea dell’Unione dei Comuni dall’Eleuterio a Rocca Busambra e che in tale qualità ha presentato in data 13 febbraio 2012 una interrogazione ed una mozione per avere informazioni sullo stato economico/finanziario dell’Ente e per sollecitare tutti gli organi ad adottare, ognuno per la propria competenza, gli atti ritenuti idonei a fronteggiare la grave situazione di cassa ricorrendo eventualmente, per non arrecare ulteriori danni patrimoniali (basti pensare al solo affitto dei locali), alle disposizioni dell’art. 4 dello Statuto (scioglimento dell’Unione)
-          Considerato che gli atti di controllo/indirizzo a distanza di oltre due mesi non sono stati messi all’ordine del giorno dell’Assemblea
-          Avendo appreso che il Comune di Villafrati ha deliberato la fuoriuscita dall’Unione
                                        P R O P O N E   AL CONSIGLIO COMUNALE
Di pronunciarsi sul grave stato in cui versa l’Unione dei Comuni di cui facciamo parte.
 Voglia il Presidente ritenere urgente la presente proposta.
 Marineo 23 aprile 2012
                                                                                     F.to S. Spinella Mancuso

Sono passate solo delle ore da quando abbiamo anticipato l’uscita  del Comune di Villafrati dall’Unione dei Comuni. Abbiamo registrato la risposta stizzita del sindaco di Villafrati che non ha gradito il nostro titolo “Villafrati sfascia l’Unione dei Comuni”.Non abbiamo potuto registrare nessun commento da parte del Presidente dell’ormai fatiscente Unione dei Comuni , ma siamo costretti a prendere atto del documento qui sopra riportato. Da tempo dichiariamo che la politica non è “pane per  i nostri denti” …sino a quando non ci colpisce direttamente. Ora nello stesso giorno prendiamo atto di un nuovo documento che porta ulteriore confusione in una situazione senza capo ne coda. Eccolo
Al           Presidente del Consiglio Comunale  MARINEO
                                                                              M O Z I O N E
I sottoscritti Consiglieri Comunali,  nell’esercizio del proprio mandato
-          Visto l’atteggiamento di “snobbamento” del Sindaco nei confronti dei deliberata del Consiglio Comunale (in ultimo della questione relativa alla diminuzione degli Assessori che ha visto il Consiglio Comunale ad approvare una mozione, un ordine del giorno, modificare lo Statuto a seguito di precise disposizioni di legge ed oggetto di circolare esplicativa dell’Assessorato Regionale)
-          Considerate le dichiarazioni del Sindaco, circa la questione della revoca della delibera di Giunta n. 113 del 16 dicembre 2011 (fra l’altro annullata con delibera di G.M. n. 22 del 4.4.212, : “Al di là delle norme ho il mio programma da realizzare
-          Riportando parte della presentazione del Sindaco al libro di Giovanna Fiume “Le regole del gioco” dove viene affermato: “Oggi a Marineo non esistono più i problemi di ordine pubblico del secolo scorso, ma è pur vero che la competizione per la guida del paese rimane tuttora terreno di scontro, delazione e prepotenza, obiettivo primo di ogni gruppo di potere locale non meno di quanto avveniva nell’Ottocento. Anche le regole, oggi come allora, sono state oggetto di interpretazione e aggiramento
-          Ritenute gravi tali affermazioni, che mettono in dubbio la certezza del diritto e le regole democratiche
I N V I T A N O
IL SINDACO E GLI ASSESSORI COMUNALI A DIMETTERSI DALLE CARICHE RICOPERTE.
Voglia il Presidente ritenere urgente la presente mozione.
Marineo 23 aprile 2012                                                F.to        S. Spinella Mancuso
                                                                                                              Giuseppe Battaglia .

Tutto questo avrà un iter cioè non succederà nulla. Il consiglio Comunale conta come il due di picchè. I consiglieri possono fare tutte le mozioni che vogliono, l’Unione dei comuni diventerà un'altra Coinres (una voragine) . Per ogni moziuone esistono almeno tre verità che si annullano a vicenda. Non possiamo dire siamo fuori dalla legalità perché ormai tutto è permesso compreso il contrario di tutto. Quindi a chi tocca sorvegliare, controllare fsr rispettare le regole ? Al Prefetto ? Scherziamo ? Sarebbe ingerenza. Al Questore ? Qui non si parla di ordine pubblico. Alla Corte dei Conti ? Le sue decisioni  anche se applicate non risolvono le conseguenze . Allora ?  Sono quasi quattro anni che andiamo avanti con questo vuoto legislativo. Per fortuna non siamo ai livelli di Misilmeri , ma anche lì presto avremo dieci versioni diverse che scagioneranno  le attuali versioni. Cosa fare dunque ? Iniziamo con ragionare per chi votare alle prossime elezioni. Quelle recenti stiamo attenti ai candidati. Per quanto riguarda Marineo se l’attiale Amministrazione non dà (mai) risposte, annotiamo perché il prossimo turno elettorale ci dovremo ricordare di tutte queste interpretazioni  e atteggiamenti. La storia è maestra di vita. Ci sono Paesi  che hanno buttato giù dai balconi i loro Amministratori. Quindi il balcone non serve solo per i comizi ma può avere un uso storico preciso : a questo serve il voto. Alle video conferenze     d’ora in avanti si può rispondere con lo stesso modo .  Intanto non corriamo : noi usi alla democrazia  sappiamo aspettare una risposta civile perché ci è dovuta.