venerdì 31 luglio 2015

IPOTESI SU EZIO SPATARO



Ci stiamo soffermando su Sebastiano Vassalli perché è raro trovare “qualcuno” , estra moenia, che parli cosi dettagliatamente di Marineo e di un fatto marinese. Ringrazio intanto Nino Di Sclafani  per la scheda compilata e , preciso, mi sarei aspettato che venisse approfondito l’aspetto sospettato da me e da lui che il Vassalli avesse usato o si fosse ispirato al lavoro del Di Sclafani per il suo Il Cigno. La mia e sua ipotesi tale rimane e, temo, non avrà risposta. Ma una risposta l’abbiamo avuta lo stesso. L’apatia che non smuove alcun interesse culturale in una comunità che non si capisce a cosa sia interessata. Lungi da noi “mettere in analisi” i compaesani: felici e contenti e… non saremo noi a toglierli dal sopore… Ci ha pensato il Corriere della Sera di oggi dando un giudizio sulla Sicilia che è peggio di uno sputo in faccia alla nostra classe dirigente. Noi cosi restii a convivere con buttane e prostitute, con negri e lebbrosi, tolleriamo vicinanza e convivenza con politici fatti con i migliori escrementi di produzione locale, regionale e nazionale. Siamo abili commentatori in passeggiate fatue … Per fortuna ci pensa Ezio Spataro a mettere in evidenza l’antico fare siciliano del do ut des e cosi ricambia il mio articolo di ieri con una lode che non è un ode ma bensi una vera e propria violazione della mia privacy che in questi giorni mi ha causato non pochi problemi sino alla quasi rottura con l’ultimo amico rimastomi a Marineo. Ezio Spataro sa quanto io sia vanitoso e si stupisce che non sono sceso in politica o calco palcoscenici da donna vana o da politico decomposto e cosi infierisce su di me con le sue odi ben sapendo che saremo si e no in quattro a saperle leggere.
Quindi vi rimando al suo www.percorsipoeticiabrannu.blogspot.com di oggi ricordandovi che il nostro difficilmente in futuro potrà “prendere a San Ciro” il gelato con me avendomi già offerto vraccoca e nespole in precedenza .

giovedì 30 luglio 2015

IPOTESI SU VASSALLI



Oggi mi sento un critico a matula. Sul mio articolo sul Vassalli apparivo come un vero “bocconiano marinese” e come giustizia vuole arriva qualcuno che ti zittisce. Ma la differenza sta proprio in questo. Mentre io gioisco se qualcun altro “è in argomento” altri, i cosiddetti “ipocriti” , “falsi padrini di una cultura mafiosa “ continuano a monopolizzare la qualsiasi.  Ora andiamo al fatto. Una parte la trovate nell’articolo di ieri immischiata ad altri temi perché bisogna mescolare le cose per non irritare ipocriti e saccenti. Non era una notizia eclatante quella di aver pensato di portare Vassalli a Marineo anche perché siamo stati abituati a portare (ovviamente anargiramente, sic) personaggi a Marineo ( cantanti . vari Bongiorno…) che costavano milioni (e costano ancora…). Ora ricevo questo messaggio:
                        
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Facendo seguito al tuo articolo odierno sulla scomparsa di Sebastiano Vassalli condivido con te la mail inviata un anno fa allo scrittore con l'intento di comprendere a quale lettura si fosse ispirato per realizzare la prima parte del Cigno:

Gent.mo Dott. Vassalli,
la possibilità che questo messaggio di posta elettronica la raggiunga sono assai risicate. Forse era più probabile inserire il mio quesito dentro una bottiglia ed abbandonarlo in mare con la speranza che, prima o poi, raggiungesse  Novara dalla Sicilia. Ho tentato di contattarla per il tramite della Einaudi ma senza successo, per cui ho inviato queste mail a "probabili" indirizzi con la speranza che almeno uno sia giusto. Ma andiamo alla questione:
Nel suo romanzo del 1993 "Il Cigno" descrive con sorprendente veridicità
l'eccidio di Marineo del 3 gennaio 1893. Essendo uno studioso dei movimenti
popolari, tra l'altro autore proprio di un volume dedicato alla rivolta di
Marineo, Le sarei assai grato se potesse indicarmi la fonte storica a cui si è
ispirato nel ricostruire quella vicenda. Si tratta di un'informazione assai
importante per approfondire quei fatti. La ringrazio anticipatamente. 

Cordialmente.
Nino Di Sclafani.
Quote

Ora scoprire che altri erano in contatto con lo stesso scrittore mi riempie di orgoglio perché scava scava alla fine non tutti siamo bocconiani a matula.

Ed ecco la mia risposta al Di Sclafani

…..A suo tempo io feci l'ipotesi che il Vassalli avesse avuto fra le mani il tuo lavoro
Non scrissi ne dissi niente perchè …. avrei dovuto  sostenere una tesi difficile
da difendere fra i "bocconiani marinesi"
Potrebbe essere una piccola prova il silenzio del Vassalli...
Anche se lui viveva da tempo in Liguria e non a Novara e alla Einaudi girava brutta aria.
A me interessava il fatto perchè sui fasci non so nulla e già il trasferimento "virtuale" di questi martiri al svenduto Giardino dei Giusti ha rincarato la dose di diffidenza ….
Ora come al solito trovare i dati dei miei contatti con Vassalli (o chi per lui) per me è impossibile perchè tenere un archivio è già difficile tenerne tre è monumentale (Milano, Marineo, Ravenna-Praga)
Ora userò (sono autorizzato vero ?) il tuo messaggio perchè se c'è una cosa che mi piace sono le coincidenze e trovare qualcuno lungo la strada non ti fa sentire eremita. Se poi volessi commentare tu il tutto sarebbe non male visto che il Vassalli è entrato nelle nostre belle case marinesi spieghiamolo ai marinesi chi era costui ...
Come al solito vedi e fai tu...
Onofrio
 
Ho invitato lo stesso a intervenire sul tema perché  oltre non è compito mio. Spero ritornare in argomento presto perché tutto quello che è successo attorno a questi martiri recentemente per i marinesi è stato solo una comparsata del tipo gemellaggio, premio di poesia solo passerella, mentre forse sarà possibile approfondire con chi sopra ci ha lavorato come studioso e non come ballerina. Il Cigno è stato un opportunità per i marinesi : potevano leggere un “romanzo storico” che riguardava Marineo e questa ipotesi su Vassalli merita un approfondimento.

PS. per i ritardatari il libro lo si trova facilmente in tutte le librerie . Capisco che spendere 10 euro è un investimento a rischio in un paese miliardario e dove si spendono decine di milioni in eventi "personali"... finanziati da enti ciechi o conniventi ...

I MANOVALI DEGLI ANNI OTTANTA


Aggiungi didascalia

Premessa. Non ho chiesto il permesso a Ezio Spataro o meglio l’autorizzazione per pubblicare la seguente poesia. Non tutti siamo cosi ipocriti da invocare privacy e riservatezza per vanagloria o per posa. Io so rispettare gli altri senza bisogno di pruderie borghesi o false moralità. Ezio Spataro è un poeta coraggioso. E’ un satiro dei nostri tempi. E’ un fustigatore che non spara sul mucchio nascondendo la mano. Purtroppo non è accessibile a tutti. E’ in parte escluso a noi marinesi bocconiani (sappiamo già tutto) e per leggere (non dico capire) le sue poesie (spesso invettive) devi conoscere l’uomo e il tema, a cui devi aggiungere un linguaggio ricercato che dà fastidio ai saccenti. E’ un ingegnere che ha una cultura classica è sornione e conta amici sulle due rive dell’Eleuterio. Bazzica più la riva sinistra che la destra è cristiano per adozione ed educazione , polemizza con Dio per la sua non presenza quotidiana. Ama la sua terra esageratamente al punto che lavora ad una falsa documentazione per tornare a Brannu a  fare l’emigrante di ritorno pur sapendo che non resisterà più di una settimana , o meglio a vraccoca sfatti.   In questo suo ultimo lavoro ha più coraggio di certi suoi amici un tempo paladini contro tutte le mafie oggi non si capisce se sono stanchi, scoraggiati o ravveduti. Ho assiduamente lavorato per lui affinchè cantasse di più l’amore senza successo, forse perché questi sentimenti li conserva per se stesso.

I manovali degli anni ottanta
vivevano alla giornata
... un pò a muzzo
tra un lavoretto di campagna
e una mano di calcestruzzo

Votavano l'Ignazio Regionale
uomo dalle chimere stradali
appoggiavano il "frii e mancia"
così quando c'erano gli appalti
si riempivano la pancia
ingranavano la marcia degli affari
il meccanismo virtuoso
del "mancia e fa manciari"

I manovali degli anni ottanta
lavoravano a giornata
coi loro martelli percussivi
erano la speranza di tutti gli abusivi
non gurdavano il cemento
se era buono...  se era ottimo
imparavano che nella vita
è meglio lavorare a cottimo
Dopo le notti
sotto le lenzuola
di giorno si cimentavano
in colpi di cazzuola
nel loro futuro brillava
una stella
che a guardarla bene
era una caldarella

le loro mani callose e fiere
incarnavano il rumore delle bitumiere
la loro pelle scura e corvina
era tutta punteggiata di quacina
forti e tenaci nel pruvulazzo
ergevano i pilastri
che reggevano il palazzo

Poi a un tiro di schioppo
dal casale dell'Emiro
fu eretta la fabbrica di San Ciro
e sotto lo sguardo
del santo Alessandrino
per sua natura
anarghiro e poverino
si moltiplicarono pecunie e ori
che fecero dei manovali
i nuovi signori.

(Ezio Spataro - luglio 2015)


ecco dove lo potete trovare  :  www.percorsipoeticiabrannu.blogspot.com

SALUTI DA SANTU CIRU PROFUGO O EMIGRANTE ?


mercoledì 29 luglio 2015

E' MORTO SEBASTIANO VASSALLI



E’ morto Sebastiano Vassalli. Mi aspettavo che il blog deputato a guidare la nostra cultura di provincia non solo lo segnalasse ma anche ci spiegasse l’autore della Chimera,Del Cigno e di tanti titoli di interventi sui quotidiani. Ma mentre sapevo che la cultura non va in pensione non sapevo che potesse andare in ferie a “comando”. E’ una estate strana. Avremo per la prima volta una Dimostranza tutta al femminile dove corrono seri dubbi se san Ciro sarà interpretato da una consorella o da un confrate. Per fortuna questa Dimostranza salverà dalla “frustrazione” buona parte delle nostre donne, ecco perché sarà al femminile. Stiamo seppellendo nel silenzio l’evento del secolo : la scoperta che il Signor Bonaventura risiedesse a Marineo. Qui ci aspettavamo la “predica” ,ma quanto durano le sue vacanze ?, del nostro esperto che non sappiamo se per omonimia o per “grazia ricevuta” non ha dedicato nemmeno un rigo al fatto che lo ha fatto “gridare” per mezzo secolo… Dai dicci qualcosa… Non lasciarci al buio… E’ morto Sebastiano Vassalli. Stavo brigando come portarlo a Marineo all’Hyde Park e malgrado avessi superato l’ostacolo dell’Immobiliare San Ciro (figurati se qualcuno di loro sa chi fosse il Vassalli…) mi sono chiesto : cui prodest ? A Marineo ho regalato una dozzine di copie del suo Il Cigno, malgrado a distanza di anni ne ho rivista qualche copia ancora cellofanata, malgrado di recente si sono “festeggiati” anniversari di stragi, malgrado la passerella di qualcuno ho pensato che questi eventi provocano un “risveglio” di certi “dormienti devastanti”. 
E’ morto Sebastiano Vassalli l’unico dopo il Di Sclalani e lo Spataro (  sono quei due che il primo ha scritto una storia di San Ciro e l’altro la ha ripubblicata senza avvisarlo: pagina 124 del galateo) a sapere tutto su una certa strage marinese… o meglio sul dopo strage…(tipo le stragi di Stato che grazie a certa sinistra scopriamo che l’autore sono sempre io…) Se ne è andato Sebastiano Vassalli grande uomo di sinistra … Forse sta uscendo dal coma (causato da un indigestione di vraccoca) Ezio Spataro mandato al confine da un suo omonimo ( è l’anno degli omonimi) a scontare e comporre versi fra i longobardi . Da buon normanno cerca ancora di capirci qualcosa e se la prende con i muratori di Misilmeri che hanno messo le mani sulla mia Immobiliare San Ciro e arranca da vero apolide quasi fosse “Ezio senza terra”. Lui ha scritto inutilmente più poesie su di me che i miei quattro figli alle elementari. Non è facilmente leggibile perché ci vuole una chiave di lettura e poi non è cosa per i marinesi … la sua poesia chiede un passaporto che i marinesi “allevati” dalla poesia “comunale” da utero secco non possono percepire. Siamo un paese di Bocconiani che difendiamo una privacy fasulla alla mamma cicciu mi tocca …
E’ morto Sebastiano Vassalli senza che abbia fatto in tempo a portarlo a Marineo. 

ps. chi volesse può andare a leggersi Il Cigno , ma sappia che troverà uno spaccato di Marineo che potrebbe non piacergli