venerdì 17 dicembre 2010

FEDERICO II E MARINEO


                          MARINEO  MUSULMANA

Se da Palermo andate a Marineo appena dopo aver attraversato l’Oreto prima dell’ospedale sulla vostra destra guardando in alto noterete una grossa piccionaia con centinaia di piccioni e colombe bianchissimi. Questo ci rimanda allo storico Amari che nella sua Biblioteca ci documenta che i normanni inseguirono i musulmani fin sotto i “mulini di Marineo” mentre gli arabi sconfitti a Misilmeri inviarono la notizia della disfatta al sultano a Palermo tramite i piccioni viaggiatori. Non sappiamo se sia un caso ma la presenza dei piccioni ancor oggi a due passi della residenza della Favara è più che casuale. La notte prima della battaglia i normanni sparsero la voce che vicino Risalaimi ci fossero i diavoli e quindi non era consigliabile avvicinarsi al luogo, soprattutto di notte. Sembra che il ponte fosse stato costruito in una notte e per tenere lontani curiosi e musulmani si inventò la leggenda dei diavoli, per coprire i rumori che avrebbero attirato i sospetti di chiunque. Questo ponte permise ai normanni uno spostamento strategico di truppe da cui venne la vittoria. I nostri mulini vantano una lunga storia anche se poco documentata, le cui testimonianze sono ancora esistenti pur se risalenti a periodi più recenti. Circa una ventina di strutture insistevano nel nostro territorio grazie soprattutto all’ Eleuterio le cui acque erano la fonte energetica principale, grazie anche allo stretto che aumentava la potenza delle sue acque e quindi deviandove alimentava un discreto numero di impianti di molitura. Si sta cercando ancora il sito di Al Kasan (dall’arabo Kasr : castello, Cairo, cassaro,casba, ecc.). Moltissimi siti di desinenza araba sono rimasti, come è noto, nel territorio . Ricordiamo soprattutto Favara, da cui favaredda, favarotta, Favara e cosi via.Abbondante d’acqua, sorgente, ricca d’acqua. I nonni ricorderanno che quando si ponevano per la prima volta le fognature o quando si scavava un pozzo  si sentiva gridare : u saracinu, u saracinu. Che stava a significare che era stata trovata una tomba musulmana, spesso di un guerriero.  




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