Non si può confondere la tremenda abbuffata con l’arte. Tutto ha funzionato a meraviglia. La gente in tiro a scambiarsi bacilli e bacini, impressioni, commenti salaci e giudizi salomonici e sfilare davanti al meglio della nostra produzione artistica. Il meglio di quanto produce Marineo nell’arte pittorica prevalentemente. L’organizzazione è perfetta. Gli autori impalati davanti i propri quadri circondati dai promotori (mamme, nonne, zie, fratelli, cugini, padri) raccolgono complimenti gratuiti, dovuti . Le nonne e le zie sono fra le più esagitate. “Non solo la zia ma sono anche madrina” , “ Sin da bambino dipingeva sul tavolo usando budini e cioccolata”, “L’ho visto già in sala parto che era predestinato”. Che bello avere parenti così! Ti senti compagno di scuola di Mercurio, Apollo, Fidia, Prassitele. Puoi giudicare Raffaello e il Mantegna da…collega. Giro fra i tavoli attratto da artisti bravissimi senza che ci venga segnalato dai parenti sponsor. Fra i nudi, bellissima la donna sul divano di Giusy Corrao, una coperta sulla seconda gamba avrebbe ottenuto il primo premio. La sua sensualità supera il nudo della ragazza di colore di altro artista. Simpatico il giovane Taormina con la sua rivisitazione dell’atmosfera bohemien. Bravo! Ci si aspetta molto da te. Enzo Puleo e StefanoBalestreri, maestri di sgorbie asce e scalpelli creano pezzi da appartamento in materiale diverso. Ottime le foto di Salvino Sclafani e i colori di Nino Lopinto. Dicono un gran bene delle foto di Sandro Pulizzotto sul Libano e il Giappone. L’impatto con i colori di Nino e Daniele Greco freschi e soddisfatti della gita americana, è forte. Una bellissima testa di giovane donna, serena in volto, reclinata, rilassata dopo una passione d’amore, meritava il primo premio. Premio che a parer mio va ad Anna Maria Molino per forme di violino. Eccellente lavoro. Complimenti. Mi fanno notare che fra gli autori è esposto un lavoro di Leo Pasqua, parroco della nostra comunità, ma non lo trovo. Le indicazioni e i riferimenti sono contraddittori, le battute non sempre azzeccate. Non conosco le sue opere e per me è un’opera prima. Infine la trovo al posto giusto e non vicino la giovane di colore che impertinenti mi avevano segnalato. E’ difficile dare un giudizio. E’ lui che alla fine mi deve dare il pass per il paradiso! Sembra un paesaggio lombardo, con abeti e faggi, attraversato da una radura dove è chiaro e ben definito il presente in primo piano, mentre il futuro è vuoto indecifrabile e forse confuso. Infine le opere di Nicolò Lo Giudice, Manuela Seicaru, Francesco Crispiniano Mimmo Papa, Rosamaria Parrino, Maria Luisa Lippa, Pina Castronovo, Rosanna Cottone, Giuseppe Gargano, Giovanna Amorelli, Anna Asaro, Uberto Benanti, Rosalia Biondolillo, Lella Buttitta, Antonio Calabrese, Samuel Campagna, Salvo Castronovo, Giovanna Cesarini, Giusy Corrao, Lia Gagliano, Giusy Ginevra, Sergio Ilardo, Jopul, Tiziana La Mantia, Luca Lo Piccolo, Aurora Manzella, Giuseppe Mezzatesta, Anna Maria Lomino, Lucilla Benanti, Giuseppe Pantelleria, Mariella Ramondo, Ina Rocco, Marina Scianna, Nancy Sofia. Più che una mostra sembrava una galleria. In questo percorso sono guidato da una bella donna in nero: Rita Rocco a cui Salvatore Pulizzotto mi ha affidato. Godo della sua compagnia sino a quando il Pulizzotto da il via. Lei sparisce lasciandomi in mano un sacco di illusioni. A questo punto che mi rendo conto che lo tsunami non è prerogativa dell’Oriente ma anche da noi : l’Eleuterio può fare brutti scherzi. Una massa enorme di ospiti, artisti, parenti, infiltrati, viandanti per caso, autorità, musici si riversano nel salone laterale dove erano state preparate cibarie per 300 persone su 200 ospiti. Ho visto la signora in nero sbiancare travolta, ho visto il Pulizzotto indeciso se chiamare il 113. Ho visto il vecchio Rocco cercare la doppietta come estremo rimedio. Il più calmo era Giovanni che consolato dal sindaco cercava di spiegargli che queste abbuffate le aveva viste solo ai tempi della Democrazia cristiana. Ad un certo punto Giovanni si consiglia con il suo staff in cucina se sia il caso di iniziare ad … arrostire gli outsider cioè gli abusivi non invitati. Una bella serata, grazie anche ai musici, guidati da Walter Cangelosi che in una mano aveva gli strumenti nell’altro aveva un forcone preso dalla parete pronto ad usarlo per difendere gironde e clavicembali. Cerco la signora in nero inutilmente. Preoccupatissimo mi informo incautamente con Franco Virga che elegantemente mi manda “a quel paese…” Chiedo a Ciro perché è così arrabbiato e mi risponde che alla inaugurazione mentre il sindaco faceva gli auguri non gli hanno permesso di intervenire.
Si respira aria di casa grazie alla cucina di Giovanni, aria colta per la presenza di tantissimi artisti di qualità, ma sopratutto profumo di donna lasciato dalla signora in nero. La ritrovo all’uscita, alla cassa e mi illumino pensando che il biglietto che mi porge sia il suo cellulare. Le mie illusioni svaniscono con lo scirocco forte che spinge. E’ il conto da pagare.
Onofrio sanicola
Nessun commento:
Posta un commento