Un viaggio tra i costi e i privilegi della Casta e uno statuto speciale, molto speciale…
Nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio del 2010 per le strade di Palermo sciamano centinaia di motorini con a bordo uomini, donne, ragazzi che sventolano bandiere e intonano cori da stadio. Si festeggia una vittoria alla Champions League? No, la gente esulta perchè ha vinto un posto da precario per altri 3 anni alla Regione e la possibilità che il proprio assegno mensile passi da 600 a 800 euro al mese. Non è un granché ma i 3.500 avventizi hanno conquistato la sala di attesa che consente di mettersi in fila per ottenere un posto fisso nel Palazzo di Bengodi. E Mamma Regione non li abbandonerà più.
L’episodio è riportato nel coraggioso libro inchiesta La zavorra – sprechi e privilegi nello Stato libero di Sicilia che i cronisti parlamentari di Repubblica, Enrico del Mercato ed Emanuele Lauria hanno pubblicato in questi giorni per la casa editrice Laterza.
Già La Casta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo ci aveva fatto fremere di indignazione. Con questo reportage il travaso di bile del contribuente/lettore è assicurato.
La Sicilia, con la nascita nel ‘46 dello statuto autonomista, è la prima forma di federalismo. La più avanzata in Italia con competenze esclusive in tema di tasse, personale, urbanistica, e persino di ordine pubblico. Doveva garantire lo sviluppo economico – argomentano gli autori - e si è invece trasformata in un gigantesco meccanismo che ingoia soldi pubblici e li restituisce sotto forma di assunzioni inutili, prebende, sprechi e privilegi, facendosi un baffo della pubblica indignazione.
La Regione siciliana conta 3.500 geometri e ingegneri assunti 23 fa anni per il disbrigo di pratiche di sanatoria che non sono state esaminate. Ha un Parlamento i cui membri guadagnano quanto i senatori della Repubblica, grazie a una legge del 1965, che consente l’allineamento degli stipendi a quelli di Palazzo Madama, oltre a bonus vari. Gli amministrativi possono andare in pensione anticipata con meno di 25 anni, con una cifra fino al 108 per cento dell’ultimo stipendio. I dipendenti a foglio paga della Regione raggiungono la cifra di 20.642 unità. A questi va aggiunto l’esercito dei precari che ogni mese riceve un assegno dalle casse regionali: lavoratori socialmente utili, lavoratori a progetto, forestali, dipendenti dalle Asl. Sommandoli agli impiegati si arriva alla cifra di 144.147. E’ il numero di stipendi che paga ogni mese Mamma Regione, più del doppio della Fiat, la maggiore industria italiana.
Per capirci: in Sicilia vi è un dipendente regionale ogni 239 abitanti, in Lombardia uno ogni 2.500 abitanti. Gli autori snocciolano dati e dati e a noi non resta che sdegno e sdegno. Ancora di più se si pensa alla Casta incollata al proprio cadreghino a Roma, che non dorme la notte pensando “al bene del Paese”.
Mariolina Sardo
La zavorra – Sprechi e privilegi nello Stato libero di Sicilia
Enrico del Mercato - Emanuele Lauria – prefazione di Gian Antonio Stella – Laterza - pagg.156 – euro 14
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