giovedì 30 dicembre 2010

RISPOSTA AL MESSAGGIO DI AUGURI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO


Gentilissimo Dottor Vincenzo Quartuccio, ho letto il suo messaggio del 23 dicembre scorso e la ringrazio per gli auguri che ha voluto inviare alla cittadinanza. Ed è come cittadino che La ringrazio per aver da un lato tranquillizzato ,me e la mia famiglia, e dall’altro perché Le sue informazioni mi sono giunte gradite anche se inaspettate. Correttezza vuole.che la informi che ho avuto un altro messaggio di auguri ma non è stato così esaustivo come il suo. Mentre l’altro messaggio ripete da quasi due anni le stesse cose, talmente generiche che persino chi, che ha in parte creduto e sperato che quando si cambia … si sceglie la carta sbagliata, non sappia come uscire da questa situazione di “astio continuo, di silenzi”. Vestiamo ormai da mesi sempre gli stessi panni dell’indifferenziata che hanno contaminato i nostri vestiti. Che le speranze suscitate dal nuovo siano già scemate? Nel Suo messaggio di auguri ho riscontrato alcune grosse perplessità e molti timori che Lei con maestria ha scaricato su di me in quanto cittadino e destinatario del suo messaggio. Già il suo accogliente sorriso ha un… retrogusto che faccio fatica a tradurre. Intanto Le do atto di un coraggio gradito e condiviso. In questa amministrazione l’unica cosa che non è cambiata con il passato e la predisposizione al silenzio. Da certi funzionari a parassiti professionisti la regola del non rispondere instaurata da codesta amministrazione è diventata legge. Ignorare, ignorare, ignorare. Lei, caro presidente, ha rotto questa regola e spero sorvegli affinché “l’ignorare” non avvilisca il cittadino desideroso di sapere come vanno le cose. Ci spiace che Lei consideri “fallito” il nuovo organigramma non avendo dato i risultati sperati, che le OO.SS. sono difficilmente disposte ad un dialogo costruttivo e che le parti minoritarie non sempre siano disponibili al dialogo. Probabilmente non si è saputo riconoscere a chi non ha i numeri per governare il diritto a partecipare . Non ci è sembrato di aver visto nessun gesto verso questa direzione.Tra l’altro Lei si augura “Uno sforzo significativo nel rimuovere le barriere dell’appartenenza politica per consentire il perseguimento di quei risultati che potrebbero finalmente cambiare il volto del nostro paese. Ciò richiede la predisposizione dei gruppi di minoranza all’ascolto e alla condivisione di tali obiettivi , tale atteggiamento non può, però prescindere, dal superamento da parte dell’Amministrazione di comportamenti di arroccamento e assenza di comunicazione con l’organo consiliare che viene sovente estromesso da qualunque ragionamento programmatico.” Chiarissimo, in pratica si vuole una minoranza “sordomuta” educata all’assenso che condivida obiettivi non dichiarati . Credo che questo sia impossibile perché snaturerebbe i ruoli. Ma vivaddio auspicare e superare le “barriere dell’appartenenza politica” oggi si può solo a condizione che l’obiettivo non sia quello di estirpare la controparte. Si vuole una specie di “consenso universale” verso chi ha sempre combattuto idee che sanno di consensi squadristici. Deve sempre il più forte fare il primo passo e dare l’esempio circondandosi di funzionari non astiosi, di collaboratori disponibili e soprattutto di progetti condivisibili . Ci auguriamo che il primo esempio ci venga fornito da Lei, signor Presidente, dandoci testimonianza di aver superato la barriera che divide l’illustre consiglio da Lei presieduto con l’Amministrazione che l’unica cosa su cui lavora a tempo pieno ci sembra il consolidamento delle “barriere dell’appartenenza e del silenzio”. La ringrazio in ogni caso per questo gesto di comunicazione che le fa onore e Le ricambio gli auguri.
Onofrio Sanicola

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